E’ stata la settimana del Carroccio. A Roma come a Latina. In ordine di tempo è stato Matteo Salvini a lanciare un segnale molto forte all’indirizzo del governatore Francesco Rocca. Giovedì nel tardo pomeriggio al termine di una riunione a Roma della segretaria regionale della Lega alla presenza del segretario federale Matteo Salvini per fare un bilancio dell’attività dell’amministrazione regionale del Lazio a distanza di due anni dalla vittoria della coalizione che ha sostenuto il Presidente Rocca.
“La segreteria regionale della Lega chiede al Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca l’attivazione di un tavolo di lavoro di programmazione politica di rilancio per una condivisione di scelte e strategie che purtroppo fino ad oggi sono troppo spesso mancate” si è affermato in una nota della Lega. La segretaria regionale, si legge ancora nella nota della Lega, “ha ribadito la volontà di cambiare finalmente pagina rispetto alle gestioni fallimentari della sinistra in Regione Lazio, in linea con il programma elettorale presentato ai cittadini, partendo da temi concreti fondamentali come la salute dei cittadini, la mobilità, la gestione dei rifiuti e il lavoro”.
LE RICHIESTE DEL CARROCCIO
A provocare i malumori nella Lega romano-laziale sarebbero state le nomine dei direttori delle Asl e la ripartizione di alcuni incarichi nelle partecipate, per cui la Lega non sarebbe stata coinvolta dal presidente Rocca e dagli alleati, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Da qui la reazione della Lega che, riferiscono alcune fonti, “vuole contare di più”, in quanto, “la forza viene dai voti, non dal cambio di casacca”. La Lega, infatti, alle ultime regionali, aveva ottenuto 8,5 per cento dei voti, alla pari di Forza Italia.
Il tutto avviene alla vigilia della probabile redistribuzione delle deleghe, proposta da FdI, con un rafforzamento dei due assessorati che Forza Italia già detiene, a spese della Lega. A questo quadro si aggiungono i rumors secondo i quali, alcuni esponenti del Carroccio avrebbero chiesto un avvicendamento in giunta con la staffetta tra Simona Baldassarre e Laura Cartaginese che, però, si dovrebbe dimettere lasciando spazio al primo di non eletti della Lega, Tony Bruognolo. Una proposta che, comunque, Cartaginese avrebbe declinato.
A LATINA C’E’ CARNEVALE
A Roma dunque sale la tensione nel centrodestra regionale, mentre a Latina si assiste ad uno stato di calma apparente, dopo la scossa tellurica innescata da FI e Carroccio sul futuro del gestore del servizio di igiene urbana. Ma è stata soprattutto la Lega ad assumere una posizione netta e dirompente nella maggioranza. Nel mirino il partito di Lupi, dal momento che in una nota i leghisti latinensi hanno parlato di “forzature da parte dell’assessore all’Ambiente Franco Addonizio e di Noi Moderati”, in merito alla delibera di indirizzo per lo studio del futuro di Abc. Sono quindi partite le accuse di “prepotenza” per la nomina del collegio dei revisori dei conti, procedimento che i leghisti avrebbero voluto più meditato, e per il “pasticcio fatto con la nomina di Palmerini (ex presidente di Abc)”. Ma il vero obiettivo del vicesindaco Massimiliano Carnevale è quello di mantenere la delega del verde pubblico. Su questo punto lui ed il suo partito non sembrano disposti a scendere a patti. E nei prossimi giorni le tensioni esplose lunedì potrebbero riemergere.