Per il caso del Capodanno del Circo Massimo il Campidoglio non ha pagato alcuna penale, né ci sono stati conflitti personali tra l’assessore al Turismo Alessandro Onorato il sindaco Roberto Gualtieri. A riportarlo in commissione capitolina Trasparenza è stato lo stesso assessore Onorato, chiamato a raccontare cosa è successo lo scorso dicembre. Come è stato riassunto dal presidente della commissione Federico Rocca, inizialmente il cast prevedeva Tony Effe, Mahmood e Mara Sattei. Ma il sorgere di polemiche rispetto ai testi giudicati sessisti del trapper romano spinsero il Comune a chiedergli un passo indietro. Lo stop a Tony – che organizzò un contro-concerto al PalaEur – portò anche gli altri due artisti a chiamarsi fuori gridando alla ‘censura’. Al Circo Massimo alla fine si esibirono Gabry Ponte, Pfm, l’Orchestraccia, la Taranta e, ospite speciale, Boy George e i Culture Club. “Sono rimasto afono, come diceva l’opposizione -ha detto Onorato- perché se parla il sindaco non devo parlare io. Ho letto in giro che ci sarebbe stata tra me e lui una discussione, ma questo non è mai avvenuto se non come può capitare normalmente nell’amministrazione di una città complessa”.
ESCLUSI LITIGI CON IL SINDACO
Rispetto al cast, scelto in base alla popolarità degli artisti e al target molto giovane scelto dal Comune, “io non disconosco la scelta, però se una scelta non unisce si può fare un passo indietro. Ci si poteva pensare prima? Certo, sbaglia solo chi fa. Tutto volevamo tranne offendere una comunità enorme che ogni giorno lavora contro la violenza di genere. Abbiamo preferito fare una figuraccia, io per primo. Io sono andato in piazza con le mie figlie per Giulia Cecchettin. Preferisco prendermi qualche insulto. Però va bene così. Censura non c’è stata, avremmo potuto fermare il PalaEur perché siamo azionisti”. Rispetto alle mancate penali “prima della conferenza stampa avevamo già ricevuto una proposta circa questo cast, avevamo fatto una memoria di giunta dove avevamo dato mandato agli uffici di valutare la congruità economica e gli aspetti di formalizzazione. Non siamo pazzi, ad andare in conferenza stampa senza nulla in mano. Poi Friends & Partner e Vivo Concerti (le società di management degli artisti, ndr) si sono ritirate mentre si stava definendo la cosa, si sono ritirate dalla polemica. Sono loro che hanno fatto un passo indietro”.