La vendita del marchio Plasmon sarebbe focalizzata sullo stabilimento di Latina, attualmente ancora di proprietà di Kraft Heinz, uno degli impianti nel settore più sicuri e tecnologicamente avanzati d’Europa dove vengono prodotti i biscotti per bambini e gli omogeneizzati. Il dossier sull’eventuale operazione starebbe circolando da qualche settimana tra gli addetti ai lavori. Al riguardo la società Newlat Food non rilascia dichiarazioni.
Attualmente le attività della Plasmon (fondata nel 1902 a Milano, cresciuta nel dopoguerra in seguito all’incremento demografico) generano circa 200 milioni di euro di fatturato con un Ebitda di circa 17 milioni di euro. Già nel 2019 la Kraft Heinz aveva valutato la cessione del marchio, l’operazione si era fermata a causa della pandemia.
Sul futuro dello stabilimento Plasmon di Latina si registra la preoccupazione dei sindacati, in attesa dell’incontro con i vertici italiani di Kraft Heinz. Nel 2015 la multinazionale aveva già ceduto lo stabilimento Plasmon di Ozzano Taro, in provincia di Parma, a Newlat, che aveva continuato la produzione di latte per bambini in polvere e liquido su licenza Kraft Heinz. Un anno e mezzo fa il colosso ha deciso di spostare la produzione all’estero e il gruppo italiano ha mantenuto l’attività nella fabbrica emiliana per la multinazionale Abbott. Newlat avrebbe intenzione di riprovarci con lo stabilimento Plasmon di Latina, dove vengono prodotti biscotti per bambini e omogeneizzati, puntando all’acquisto insieme al fondo tedesco di private equity Aurelios, specializzato nel settore mid-market e nel distacco di rami d’azienda, presente in Italia con diversi investimenti dal 2021.
PRECEDENTE PREOCCUPANTE
Kraft Heinz, quotata a Wall Street, avrebbe dato mandato alla banca d’affari Houlihan Lokey di procedere a un incarico esplorativo per trovare potenziali acquirenti di Plasmon, ma il precedente di Ozzano Taro preoccupa i lavoratori. Il segretario nazionale della Flai-Cgil responsabile dell’industria alimentare, Angelo Paolella, ha dichiarato che la multinazionale non ha smentito le trattative con Newlat né dato conferme. Sono 277 le lavoratrici e i lavoratori impiegati nello storico stabilimento di Latina, da settembre 2024 in cassa integrazione e alle prese con volumi diminuiti che non consentono una produzione a pieno regime. “Da tempo stiamo chiedendo alla Kraft Heinz un piano di rilancio del sito – ha dichiarato Angelo Paolella – Non siamo preoccupati che lo stabilimento possa chiudere, si tratta di una fabbrica e di un marchio storico. Ma se il mercato continua a non andare bene, prima o poi la cassa integrazione finisce e scattano gli esuberi”. Secondo il rappresentante sindacale “la cessione di attività da parte di multinazionali estere fa parte delle operazioni decise dall’headquarter del gruppo, il management italiano non ha margini su queste operazioni e spesso viene informato solo alla fine”.