A sei giornate dal termine il Frosinone di Paolo Bianco ha cinque punti di vantaggio sulla terzultima, la Sampdoria, tre sulla quintultima, il Brescia, e sei di ritardo dall’ottava, il Cesena.
Se il giorno del suo insediamento avessero dato al tecnico foggiano un simile foglio da firmare, lo avrebbe sottoscritto in fretta e furia, visto che ben altra era la situazione del Frosinone in quel momento. Un pizzico di rammarico, legato al pari casalingo con l’ultima della classe, però resta. Probabilmente per la prima volta dall’avvento di Bianco la squadra ha avuto un approccio un po’ troppo morbido, quasi che il gol dovesse arrivare per grazia divina. Fraseggi non troppo incisivi, fors’anche per l’assenza di Kone, elemento determinante del pacchetto centrale, e tanti cross al centro per Distefano, non proprio l’ariete adatto a profittare di tale tipo di giocata. Una fatica di Sisifo, dunque, fin quando non è arrivato lo schiaffo del vantaggio cosentino. Poi il Frosinone ha reagito, d’istinto e d’orgoglio, trovando il pari anche con una certa facilità. Non è bastato però ad evitare la nuova distrazione e l’ansia che poi ha caratterizzato tutto il secondo tempo.
Buono l’ingresso di Barcella e determinante lo spicchio di gara concesso a Pecorino, che ha finalmente rotto l’incantesimo e ha regalato al suo team un gol di platino. Vero che le ambizioni erano quelle di allungare la striscia di vittorie, con il conforto di un calendario compiacente, ma il Cosenza visto allo Stirpe era tutto meno che una squadra rassegnata. E allora il punto acciuffato in extremis acquisisce un valore che va un po’ al di là di quello prettamente numerico. E va pertanto salutato con moderata soddisfazione.
LE ALTRE, TRA CONFERME E SMENTITE
Il punto conquistato in verità è stato impreziosito anche dai risultati delle altre. A ben guardare infatti le formazioni della parte bassa della graduatoria non hanno fatto miracoli, anzi… La penultima della classe, la Salernitana, ha giocato con rabbia il suo derby sul campo della Juve Stabia ma, rimasta in dieci, è andata incontro al proprio destino, vedendosi peraltro annullare il gol del pari nel finale. Ora per i granata la situazione è davvero delicatissima e probabilmente la salvezza potrebbe arrivare solo attraverso il passaggio dei playout, solo obiettivo alla portata in questo momento.
Proseguono anche le vicissitudini della Sampdoria. Opposta a uno Spezia che si giocava le residue chance di avvicinare il posto d’onore e con esso la promozione diretta, il team ligure è naufragato una volta di più: buon primo tempo, ma poi il crollo. A quota 32 appaiata alla Samp c’è la Reggiana, altra formazione uscita con le pive nel sacco dal turno numero 32. A dare l’ennesimo dispiacere agli emiliani, in caduta libera da qualche giornata, è stata stavolta la Cremonese, che ha entrambi i piedi in zona playoff ma che vorrebbe portare fino alla 38^ il quarto posto e con esso i vantaggi che ne derivano in post season. Caduta casalinga anche per il Brescia, che è stato battuto e superato in classifica dal Mantova nello scontro diretto del Rigamonti. Avanti di un gol, le rondinelle hanno patito la replica rabbiosa dei lombardi, che hanno in tal modo riscattato un periodo davvero molto grigio. E’ finita senza reti l’altra sfida salvezza tra Cittadella e Carrarese, con i toscani che a quota 37 sembrano vedere la luce fuori dal tunnel. Non è andato oltre il pari casalingo il Sudtirol, contro il Cesena, prossimo avversario dei canarini in un trentatreesimo turno che dovrà fornire importanti responsi.