Sogin ha stabilito quali sono i siti idonei ad ospitare il deposito nazionale di scorie radioattive. Sessantasette le aree potenzialmente interessate al cantiere da 900 milioni, dislocate in sei regioni: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Pur essendo secretati gli atti, secondo le indiscrezioni nessuna di queste aree riguarda Latina. In particolare né l’area a ridosso della centrale nucleare di Borgo Sabotino né tantomeno quella attorno all’altro impianto in via di smantellamento sul Garigliano.
Si tratta ad ogni modo di un ulteriore passaggio verso la difficile individuazione del sito che dovrebbe ospitare 78.000 metri cubi di rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività e 17.000 metri cubi di rifiuti a media e alta attività. Per buona parte lascito della gravosa eredità nucleare italiana.
La Sogin ha trasmesso al ministero della Transizione Ecologica la proposta di Carta nazionale delle aree idonee (Cnai) ad ospitare il deposito nazionale per i rifiuti radioattivi e parco tecnologico. Validata da ISIN e, successivamente, dai Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, la pubblicazione della Carta apre ora la fase di consultazione pubblica.
La Cnai è stata elaborata da Sogin sulla base degli esiti della consultazione pubblica avviata il 5 gennaio 2021 e conclusa il 14 gennaio scorso. La consultazione a cui hanno partecipato centinaia di soggetti direttamente interessati al progetto del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico, si è articolata in tre fasi. Nella prima, durata sei mesi fino al 5 luglio 2021, Sogin ha raccolto oltre 300 osservazioni e proposte tecniche pervenute sulla Cnapi e sul progetto del Deposito Nazionale, da parte dei diversi soggetti interessati. A questa fase è seguito il seminario nazionale, svolto dal 7 settembre al 24 novembre 2021 e concluso il 15 dicembre 2021 con la pubblicazione degli atti conclusivi.
I lavori del Seminario si sono poi articolati in nove incontri, tutti trasmessi in diretta streaming. Oltre alle sedute plenarie di apertura e chiusura si sono tenute sette sessioni di lavoro, una nazionale e sei territoriali, che hanno interessato le regioni coinvolte dalla Cnapi: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia e Basilicata, Sicilia, Sardegna. Dodici erano quelle con i voti più alti nella provvisoria graduatoria: due in provincia di Torino, cinque in quella di Alessandria e cinque in quella di Viterbo; secondo criteri, però, contestati dai vari territori. Oltre 160 i partecipanti al Seminario, che ha visto gli interventi dei rappresentanti di Istituzioni ed Enti nazionali e locali, associazioni, comitati e singoli cittadini.