Un vecchio adagio di scuola democristiana recita che quando in un partito ci sono due personalità molti forti e perfino conflittuali non c’è altra soluzione che… abbracciarsi con più convinzione. Per evitare sul nascere tensioni e polemiche che alla fine hanno un solo risultato: favorire il successo degli avversari. Innescando un processo di logoramento interno che mette in difficoltà la base, ma soprattutto colonnelli, capitani, caporali e…furieri.
Ecco perché l’operazione messa a segno dal segretario regionale del Pd Daniele Leodori è da manuale della politica. Democristiana naturalmente. Non poteva essere diversamente considerando che il profilo dello Scudocrociato fa parte del dna dell’ex vicepresidente della Regione.
OPERAZIONE “REAL MADRID”
E’ dai tempi del leggendario presidente Santiago Bernabeu che i “blancos” hanno un marchio di fabbrica: prendere i migliori e farli giocare insieme. Ieri nella segreteria regionale del Pd è entrato Claudio Mancini, deputato, leader della corrente Rete Democratica, autorevole, influente, potentissimo punto di riferimento dell’area romana del partito. Che poi è quella che in questo momento “pesa” maggiormente. Il Pd, infatti, è all’opposizione nazionale e regionale. E, si sa, la Capitale vale almeno 5 Ministeri. Ma non è finita qui: Salvatore La Penna vicesegretario, Francesco De Angelis rimane presidente. Entra Antonio Pompeo. Proviamo a chiudere gli occhi: La Penna fa parte di Rete Democratica di Mancini, De Angelis di AreaDem di Leodori. Mentre Pompeo è coordinatore regionale della componente Energia Popolare, quella che ha come leader Lorenzo Guerini.
Una specie di “gabinetto di guerra”. Perché in effetti il Pd si sta preparando ad una guerra politica. Gli appuntamenti cerchiati in rosso ed evidenziati in versione “multicolor” sono due. Il primo riguarda le comunali di Roma, previste nella primavera del 2027. Daniele Leodori e Claudio Mancini sanno che il presidente del consiglio Giorgia Meloni farà di tutto per portare a casa l’approvazione della proposta di legge che stabilisce che se un candidato sindaco di un Comune con oltre 15.000 abitanti supera il 40% dei voti al primo turno, indossa automaticamente la fascia tricolore. Leodori e Mancini sanno pure che la Meloni si impegnerà al massimo per “conquistare” il Campidoglio. Dunque, blindare la segreteria del Pd Lazio è anche un segnale: “al primo turno a Roma vogliamo vincere noi, con il bis di Roberto Gualtieri”. Poi in prospettiva ci sono le regionali, nel 2028. Anche in questo caso il Pd sogna la rivincita e Daniele Leodori ha iniziato a tessere la tela.
DOVE VAI SE LA ZES NON CE L’HAI…
In questo momento, vale a dire nel presente, l’inclusione della provincia di Frosinone nella Zona Economica Speciale avrebbe un impatto enorme, superiore anche all’idea (perché resta solo un’idea) di una Stazione dell’Alta Velocità a Ferentino. Per questo motivo i parlamentari “ciociari” di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini, Paolo Pulciani e Aldo Mattia, hanno nuovamente incontrato il ministro per gli Affari Europei e il Pnrr Tommaso Foti. Per cercare di far comprendere nella Zes la Ciociaria. Anche perché ormai la provincia di Frosinone è letteralmente accerchiata. Della Zona Economica Speciale fanno parte 10 Regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia dall’inizio. Da qualche mese Umbria e Marche. Dunque, a distanza di pochi chilometri (In Abruzzo, in Molise, in Campania), un’azienda può avere benefici inimmaginabili nel nostro territorio. Alcune imprese hanno già cambiato sede infatti, altre lo faranno. Tanto più che all’orizzonte si addensano nubi nere. Su Stellantis non ci sono mai novità realmente significative, anche se va sottolineata l’importante azione di contenimento che sta facendo la vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli. Specialmente per l’indotto. Infine, cominciano ad esserci dubbi sulla reale portata (anche occupazionale) dell’investimento della Novo Nordisk.
Massimo Ruspandini, Paolo Pulciani e Aldo Mattia sanno che riuscire ad andare a dama sulla Zes darebbe all’economia ciociara un margine di agibilità mai avuto negli ultimi decenni. E sono intenzionati a giocare le loro carte fino in fondo.