Seduta del question time effervescente. Domenico Marzi chiede (e ottiene) rassicurazioni, Anselmo Pizzutelli continua ad attaccare, i consiglieri di maggioranza Marco Ferrara e Corrado Renzi non allentano il pressing. Il sindaco Riccardo Mastrangeli non arretra su nulla. Conclusione? Nessuno vuole andare a casa e Mastrangeli si prepara al secondo mandato…
L’equilibrio (politico) sta nel caos delle posizioni che puntualmente emergono all’interno dell’aula consiliare di Palazzo Munari. A Frosinone.
La seduta del question timedi ieri sera ha confermato le numerose ed insanabili contraddizioni. Ma ha confermato pure che il sindaco Riccardo Mastrangeli può concludere la consiliatura arrivando al 2027 con concrete speranze di poter puntare al secondo mandato.
L’unica novità l’ha fatta emergere Domenico Marzi. Il ripristino della seconda convocazione per le assemblee ordinarie ha indubbiamente fatto venir meno il suo ruolo decisivo per garantire il numero legale. E allora Marzi ha spostato il ragionamento su due temi. Il primo: i debiti fuori bilancio. L’ex sindaco ha voluto che venisse detto “urbi et orbi” che le sue Amministrazioni (1998-2002 e 2002-2007) non avevano “indebitato” il capoluogo e che le uniche situazioni affrontate erano state relative a pagamenti per sentenze passate in giudicato relative a periodi precedenti. L’assessore Adriano Piacentini ha sostanzialmente confermato che è così.
Poi Marzi si è rivolto a Mastrangeli per sapere come procedevano gli interventi di spostamento degli uffici dell’ex Mtc nello stabile di piazza VI dicembre e quelli per la riattivazione dell’ascensore inclinato. Riccardo Mastrangeli ha risposto nei dettagli. Sottolineando però che per quanto riguarda l’impianto di risalita l’organo di vigilanza tecnica ha stilato una serie di prescrizioni sia sul versante geologico che su quello ingegneristico. Ha affermato il primo cittadino: “Fin quando non avrò tutti i riscontri necessari non farò salire nessuno dei nostri figli su quell’impianto”.
La conclusione politica è che Domenico Marzi, Alessandra Mandarelli e Carlo Gagliardi restano in una posizione di dialogo costruttivo. Il prossimo step è sul bilancio.
Anselmo Pizzutelli, il vero leader dei 9 “dissidenti”, ha attaccato come al solito. Su ogni fronte. In particolare sul Brt. Dicendo: “Le infinite varianti adottate producono effetti paradossali. Per esempio ora sono in azione le ruspe per interventi sulla piazza dello Scalo appena pavimentata. Questa non si chiama programmazione, ma confusione”. E via di questo passo.
Riccardo Mastrangeli, nella sua replica, ha fatto capire che gli ultimi venti mesi di consiliatura saranno esattamente come i primi quaranta. Spiegando: “Ci vuole coraggio per portare avanti la politica del fare. Mi si contesta il traffico. Certo che ci sono problemi, ma Frosinone non ha mai visto tanti cantieri aperti insieme. Cosa dobbiamo fare? Non cambiare la città? Non rispettare il programma? Certe operazioni determinano dei sacrifici”.
Il punto politico-amministrativo è proprio questo. Riccardo Mastrangeli non cambierà una virgola del Piano urbano della mobilità sostenibile, che pure ha generato e determina enormi disagi per quanto riguarda il traffico, i parcheggi, i sensi di marcia e tutto il resto. La partita del consenso nel 2027 si giocherà principalmente su questo punto. Il Sindaco è convinto di andare a dama su tutte le opere intraprese e che questo lo porterà alla conferma. I suoi avversari (tanti ma divisi) sono persuasi del contrario.
Restando alla riunione del question time, vanno segnalate le prese di posizione di due consiglieri di maggioranza. Il primo è Corrado Renzi, della Lista per Frosinone del vicesindaco Antonio Scaccia. Ha posto una serie di questioni, tra le quali la realizzazione di un cimitero per animali. Al di là del merito dei problemi, l’impressione è che Antonio Scaccia si sia riavvicinato a Nicola Ottaviani (deputato e segretario provinciale della Lega). Ma non ancora del tutto a Riccardo Mastrangeli. Potrebbe essere un problema.
Poi c’è Marco Ferrara (Fratelli d’Italia), che, unitamente ad Angelo Pizzutelli (Pd) ha letteralmente “martellato” l’assessore ai lavori pubblici Angelo Retrosi sull’impiantisca sportiva. Dalla piscina a tutto il resto. Più volte Ferrara ha alzato il tiro. Indipendentemente da tutto, forse sarebbe il caso che Mastrangeli e il gruppo di Fratelli d’Italia si chiarissero su quanto accaduto più di due mesi fa sulla presa d’atto in giunta del tracciato del Bus Rapid Transit. Altrimenti sarà complicato andare avanti con questo clima.
Sintesi finale: nessuno vuole andare a casa per timore di non essere rieletto. Non c’è una maggioranza in grado di interrompere la consiliaturra con dimissioni di massa o mozione di sfiducia. La coalizione trasversale di Mastrangeli va avanti. Il prossimo passo? Un tavolo che permetta a Forza Italia di rientrare dignitosamente in partita. La sensazione è che il Sindaco abbia compreso che in politica non è necessario vincere sempre 10/0 ma a volte è più produttiva l’affermazione di misura. Ergo: forse è il tempo di deporre le armi e cominciare a mettere insieme la coalizione per il Mastrangeli-bis.