Nell’intervista rilasciata domenica a Ciociaria Oggi il presidente del Lazio non fa mistero di credere nella rimonta di Cirielli alle regionali in Campania. E attacca il punto debole del Campo Largo: l’alleanza tra Pd e Cinque Stelle. Ecco perché.
La recente intervista rilasciata dal Governatore Francesco Rocca a Ciociaria Oggi ha innescato un dibattito politico molto forte. Il centrosinistra ha risposto con due capigruppo: Mario Ciarla (Pd) e Marietta Tidei (Italia Viva). Per i quali gli attacchi all’Amministrazione precedente guidata da Nicola Zingaretti e Daniele Leodori in realtà sarebbe un segnale di debolezza politica, ma anche una strategia per spostare l’attenzione su altro rispetto a tematiche come la sanità o i rifiuti. Tematiche sulle quali per Ciarla e Tidei l’immobilismo sarebbe totale.
In ogni caso Rocca si è agganciato alla stretta attualità politica, dominata dai risultati delle regionali. E a nessuno sfugge che la differenza la farà il risultato della Campania.
Sempre in quell’intervista, infatti, Francesco Rocca effettua un passaggio importante sulla stretta attualità politica. Perché, alla domanda su come vede le elezioni in Campania, il presidente della Regione Lazio risponde così: “La vedo combattuta. Edmondo Cirielli è un combattente, un osso duro. Sono convinto che effettuerà una grande rimonta rispetto ai sondaggi iniziali. Ho buone sensazioni. Le contraddizioni del centrosinistra sono evidenti: hanno scelto il pentastellato Roberto Fico, contrario ai termovalorizzatori. Il Pd che dice?». Poi successivamente aggiunge un elemento in previsione delle future regionali del Lazio (dopo aver annunciatore che lui ha già messo nel mirino il bis): “Non so chi candiderà il centrosinistra. Magari uno dei Cinque Stelle, contrario al termovalorizzatore di Roma. Loro fanno queste cose pur di mettere insieme tutto e il contrario di tutto”.
Valle d’Aosta a parte, finora si è votato nelle Marche, in Calabria e in Toscana. Pronostico pienamente rispettato: vittoria del centrodestra nelle prime due, del centrosinistra nell’ultima. Mancano all’appello Veneto, Puglia e Campania. In Veneto è favorito in centrodestra, in Puglia il centrosinistra. Nella sostanza le Amministrazioni uscenti tendono ad essere riconfermate. In questo quadro c’è la Campania, incerta. Per tanti motivi. Intanto perché il candidato alla presidenza del Campo Largo è Roberto Fico, ex presidente della Camera e uomo della prima ora del Movimento Cinque Stelle ai tempi di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Ma ora è un fedelissimo di Giuseppe Conte. Fico non è esattamente un aggregatore.
In secondo luogo il Governatore uscente è Vincenzo De Luca, che con i pentastellati (e con Fico in particolare) ha polemizzato un giorno sì e l’altro pure. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, per convincere De Luca a dare il via libera, ha accettato un accordo politico che ha previsto l’elezione di Piero De Luca (figlio di Vincenzo) segretario regionale del Pd in Campania. Però la situazione non si è rasserenata.
Il Secolo d’Italia ha scritto: “Sono almeno un centinaio i militanti della formazione civica di Vincenzo De Luca che sono passati in Forza Italia. Si tratta perlopiù di amministratori locali. Una rappresentanzasarà candidata nelle liste a supporto di Edmondo Cirielli. A fare traboccare definitivamente la goccia nel vaso l’input di Fico al governatore uscente di non inserire il suo nome nella lista civica. I dissapori evidenti tra Fico e De Luca non sono passati inosservati”.
In questo contesto Francesco Rocca ha deciso di intervenire in maniera forte. Evidenziando il punto debole del Campo Largo, vale a dire l’alleanza tra Pd e Cinque Stelle. Edmondo Cirielli è politico esperto che conosce il territorio e sa cogliere le sfumature. Fino a qualche mese fa i sondaggi davano il centrosinistra molto avanti in Campania. Adesso la situazione sta mutando e se il centrodestra dovesse riuscire nella rimonta, allora si spezzerebbe ogni tipo di equilibrio di queste regionali. Perché il centrosinistra perderebbe una roccaforte a vantaggio di un centrodestra che andrebbe ad amministrare l’ennesima Regione. Mettendo in crisi non soltanto il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte, già in apnea sia nelle Marche che in Toscana. Verrebbe messa in discussione la stessa leadership di Elly Schlein nel Pd. Nei giorni scorsi a Milano si è tenuto il convegno dei riformisti Democratici, organizzato da Lorenzo Guerini.
Giorgio Gori ha affermato: “Se il consenso al Governo non cala è anche perché molta gente ritiene il centrosinistra non credibile”. Piero Fassino ha aggiunto: “L’opposizione al governo Meloni c’è, ma ad oggi non è percepita come una credibile alternativa di governo, consentendo così alla destra di proseguire in una azione di galleggiamento che condanna l’Italia alla stagnazione e all’immobilismo”. Lia Quartapelle ha dichiarato: “Anche noi riformisti siamo testardamente unitari, ma non con Conte e i Cinquestelle”. Lorenzo Guerini ha sottolineato: “Bisogna affrontare anche le questioni che dividono, tanto per essere chiari: nessuna ambiguità sull’Ucraina”. Ancora Lia Quartapelle: “Il Pd deve saper superare i propri limiti e quelli di un Campo Largo che in realtà è troppo stretto e chiuso. Siamo qui perché crediamo che un altro centrosinistra è possibile e necessario”.
Francesco Rocca ha messo il dito nella piaga. Dei rapporti tra Pd e Cinque Stelle. Non solo facendo sentire il peso politico del presidente di una Regione come il Lazio. Ma volendo far sapere che ne ha piena consapevolezza. Del peso politico di un presidente di una Regione come il Lazio.
