Pd, il congresso si farà anche se ha le spalle strette…

Individuate due “finestre” per le date: la prima tra il 12 e il 21 dicembre; la seconda tra il 9 gennaio e il 25 gennaio. Si andrà alla “conta” tra Achille Migliorelli e Luca Fantini. Ma c’è da tenere presente che nel Lazio vige l’accordo tra Daniele Leodori e Claudio Mancini. Il ruolo di Sara Battisti e Francesco De Angelis.

 

 

 

“Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette, questo altro anno giocherà con la maglia numero sette”. Le celebri note de “La leva calcistica della classe ’68” di Francesco De Gregori danno il senso di un percorso di crescita e di formazione non solo sportiva.
Molto più prosaicamente, il congresso provinciale del Pd si farà. Anche se il sentiero resta stretto, volendo richiamare la canzone.
Terminerà a fine gennaio 2026, vale a dire tredici mesi dopo lo stop che ha determinato un lungo periodo di contrapposizione interna.
Il parlamentare e commissario per il tesseramento Federico Gianassi ha stabilito le date. I congressi nei 63 circoli si terranno all’interno di due finestre: la prima tra il 12 e il 21 dicembre; la seconda tra il 9 gennaio e il 25 gennaio. La proclamazione dei risultati avverrà lunedì 26 gennaio e l’assemblea provinciale di insediamento degli organismi sarà tenuta entro il 7 febbraio. Le candidature alla segreteria andranno presentate entro martedì 9 dicembre
Ha spiegato lo stesso Federico Gianassi: “Il percorso congressuale prosegue. Ho formalizzato le date congressuali nell’ottica di assicurare la massima partecipazione. Continuiamo insieme in questo percorso con lo stesso impegno che ha contraddistinto il lavoro fin qui svolto, un lavoro enorme che ha coinvolto migliaia di persone nel tesseramento. È un risultato significativo, che ci permette ora di affrontare con responsabilità l’ultima fase del percorso”.
Da un lato si sono individuate le date e questo vuol dire che c’è un ultimo arco temporale al termine del quale però la Federazione provinciale del Pd avrà finalmente una governance. Al tempo stesso le due finestre potrebbero consentire di trovare quella condivisione nella gestione più volte sollecitata dal segretario regionale Daniele Leodori e dal parlamentare Claudio Mancini. Questo non vuol dire evitare la “conta”, ma significa rimettere al centro il concetto di “squadra”. E ritrovare quell’unità che il Pd ha smarrito da troppo tempo Ciociaria. Anche perché si profilano degli appuntamenti importanti. Tra gennaio e marzo 2026 si voterà per eleggere i consiglieri provinciali. Un appuntamento per addetti ai lavori, che proprio per questo richiede unità interna per la composizione della lista. Nel 2026 ci saranno le amministrative. Si vota, per esempio,a Pontecorvo. Poi nel 2027 tornano alle urne, tra gli altri, i Comuni di Frosinone, Alatri, Sora e Monte San Giovanni Campano. Contemporaneamente a Roma. Tra dicembre 2026 e marzo 2027 il voto per il presidente della Provincia. A seguire le politiche (autunno 2027) e le regionali (febbraio 2028).
A proposito di elezioni politiche: sia nel 2018 che nel 2022 il partito provinciale non ha toccato palla sulle candidature eleggibili. Vale a dire quelle previste nei listini dei collegi proporzionali. Inoltre, alle comunali ci sono state divisioni interne clamorose. Per esempio a Ferentino e ad Anagni. Poi c’è Frosinone, il capoluogo, dove il centrodestra ha perso le ultime tre elezioni. Si tratta di recuperare il “senso di essere partito”.
La federazione di Frosinone conta 8.500 iscritti. Oltre 4.700 persone iscritte nel 2024 su 5.000 hanno rinnovato l’iscrizione al Pd. A questi si aggiungono oltre 3.800 nuovi tesserati.
Per la segreteria sono in corsa, da più di un anno, Luca Fantini e Achille Migliorelli. Il primo sostenuto da Rete Democratica di Sara Battisti e dai Riformisti di Antonio Pompeo. Il secondo da AreaDem di Francesco De Angelis e dal collettivo Parte da Noi di Danilo Grossi.
A questo punto bisognerà capire se i congressi dei circoli saranno soltanto una “conta” oppure se si proverà a disegnare un percorso condiviso. Peraltro nell’ottica del modello del Pd Lazio. Modello voluto da Daniele Leodori, che a settembre ha varato un’operazione inclusiva che guarda a due obiettivi: le comunali di Roma del 2027 (per la conferma di Roberto Gualtieri) e le regionali del 2028 (nelle quali i Democrat vogliono tornare a vincere e governare). In quell’occasione ci fu l’ingresso nella segreteria del Pd Lazio del parlamentare Claudio Mancini, uomo forte del partito a Roma (e non solo). Ma ci furono anche le nomine di Salvatore La Penna vicesegretario vicario, Valeria Campagna e Alessandra Troncarelli vicesegretarie. In segreteria entrarono pure Massimiliano Valeriani, Mario Ciarla e Antonio Pompeo. E va ricordato che Francesco De Angelis è presidente regionale del partito.
E’ stato sempre Leodori a sollecitare più volte una soluzione in grado di ridare serenità e tranquillità al partito in Ciociaria. Per questo motivo la consigliera regionale Sara Battisti aveva avanzato l’idea di un “terzo nome” rispetto ai due in campo. Ma AreaDem e Parte da Noi hanno risposto che non intendono prescindere dalla candidatura di Achille Migliorelli. Da capire se un accordo su una governance condivisa può essere trovato in extremis. Forse è per questo che si è optato per le due “finestre”. Una cosa è chiara: il congresso di Frosinone è il primo appuntamento interno del Pd Lazio dopo l’intesa tra Daniele Leodori e Claudio Mancini. Una “conta” senza accordo sarebbe un non senso.