Accordo tra Regione e Ministero della Cultura: Villa Silvestri Rivaldi verso la restituzione alla città

Il ministro Giuli e il presidente Rocca hanno presentato le prime aree in corso di restauro e illustrato il progetto di rinascita dello straordinario complesso cinquecentesco

 

Si è svolto oggi, presso la storica Villa Silvestri Rivaldi, l’evento promosso dalla Regione Lazio e dal Ministero della Cultura, soggetto attuatore dell’intero intervento per il tramite della Soprintendenza Speciale di Roma, che ha segnato un importante passo verso la futura restituzione di uno dei più straordinari complessi monumentali di Roma alla collettività. Dopo decenni di chiusura, la Villa, affacciata sul Colosseo e sui Fori Imperiali, si prepara a tornare progressivamente fruibile, secondo modalità e tempi definiti nell’ambito del progetto di restauro e valorizzazione.

Durante l’appuntamento, al quale hanno preso parte il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il soprintendente speciale di Roma Daniela Porro, il direttore dell’Istituto Centrale per il Restauro Luigi Oliva, e l’assessore alla Cultura della Regione Lazio Simona Baldassarre, è stato presentato l’accordo di programma per la valorizzazione della Villa, insieme alle prime sale in corso di restauro, che saranno oggetto di uno specifico percorso di “restauro aperto e conservazione partecipata”.

A seguito di un accordo di valorizzazione, siglato nel 2021, il Ministero della Cultura si è impegnato ad eseguire il restauro conservativo e il recupero funzionale della Villa, con un finanziamento complessivo di oltre 35 milioni di euro, garantiti dalle risorse del Piano Strategico Grandi progetti Beni Culturali. La Regione Lazio si è impegnata a acquistare la Villa, procedimento completato un anno fa per 25 milioni di euro tramite il Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027.

Il Ministero della Cultura, in stretta sinergia con la Regione e con la Soprintendenza Speciale di Roma, ha già eseguito il restauro del Villino Rivaldi con un finanziamento di 2,6 milioni di euro e sta predisponendo il progetto di restauro conservativo e il recupero funzionale dell’intero complesso immobiliare.

In vista di tale intervento, nel frattempo ha finanziato nel novembre 2024, con 400.000 euro per il tramite dell’Istituto Centrale per il Restauro (ICR), il progetto “Palazzo Silvestri Rivaldi – Restauro aperto e conservazione partecipata per il Giubileo. Messa in sicurezza percorsi, accessi e sale”, che prevede la visita dei cantieri didattici di restauro, della Scuola di Alta Formazione e Studio (SAF) dell’ICR, che hanno permesso di portare alla luce nuove porzioni di dipinti e un progetto di valorizzazione che consentirà a studiosi, visitatori e alla comunità locale di ammirare la riscoperta e il recupero delle preziose decorazioni.

«Oggi assistiamo a uno sforzo corale al servizio del bene comune che riafferma la forza e la bellezza dell’identità di Roma. Al progetto di Palazzo Rivaldi potranno partecipare le migliori intelligenze, le migliori creatività, sapendo che il posto di per sé rappresenta una stratificazione storica che va dall’antico al contemporaneo. Tale è la ricchezza espressiva, artistica, storica e culturale, del luogo che noi tutti dobbiamo sentirci responsabilizzati nel valorizzarla nel migliore dei modi, con il concorso delle forze e delle intelligenze più ispirate. Noi siamo di passaggio, ma dobbiamo lasciare tracce che siano belle, che siano durature, che siano sempre a disposizione del bene pubblico», ha dichiarato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli.

«I nostri cittadini e il mondo intero conoscono poco, o per niente, la meraviglia di Palazzo Silvestri Rivaldi. Un complesso rinascimentale di inestimabile valore che rischiava un abbandono perenne. Oggi, finalmente, grazie all’acquisizione da parte della Regione Lazio e con il sostegno del Ministero della Cultura, con la Soprintendenza di Roma e l’Istituto Centrale del Restauro, questo luogo di bellezza assoluta e incanto rinascerà. Già nel 2026 si avvieranno i lavori di recupero e, progressivamente, i cittadini potranno fruire degli spazi di un contesto destinato ad essere, a pieno titolo, uno dei poli culturali più interessanti d’Europa», ha spiegato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.

«Uno straordinario patrimonio, Palazzo Rivaldi, tornerà a disposizione di questa città. Ci vorrà tempo per rendere la struttura agibile, ma da subito, dal 15 dicembre al 6 gennaio, riapriamo il parco gratuitamente al pubblico. Siamo orgogliosi di offrire una nuova affascinante passeggiata sul panorama più bello del mondo, i Fori Imperiali.  Per l’occasione, i giardini saranno appositamente addobbati per il Natale. Siamo certi che diventeranno una tappa obbligata delle festività e un nuovo grande attrattore che i cittadini potranno riscoprire, grazie al lavoro di chi è impegnato a fare rinascere questo complesso», ha commentato l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre.

Villa Silvestri Rivaldi si conferma un autentico scrigno d’arte, storia e memoria urbana. Nata come residenza, quasi a fare da “propilei farnesiani” tra il Colosseo e il Foro, la villa fu concepita nel Cinquecento come luogo di rappresentanza e accoglienza, con ampie sale affrescate con un programma iconografico che celebrava la storia di Roma e di Chiesa madre, con omaggi a Paolo III Farnese. Nei secoli, la villa ha poi visto alternarsi famiglie illustri come i Medici, i Colonna, i Margotti e i Pio di Savoia, fino alla trasformazione in convento nel ‘600, grazie alla donazione di Ascanio Rivaldi e, quindi, nella più importante fabbrica tessile della Roma del Seicento. In questi anni gli affreschi vennero coperti da anonime ridipinture e sono scomparsi fino al XXI secolo.

Divenuta istituto assistenziale e scuola, nel Novecento ha rischiato la demolizione e oggi rinasce grazie all’impegno delle istituzioni e della comunità scientifica.

Il percorso di visita, che sarà aperto al pubblico nei prossimi giorni, conduce dal portale bugnato attraverso l’androne, la Portaria, il Fondaco delle Mendicanti e l’ala di servizio, fino allo scalone in peperino che porta al piano nobile e alla torre medicea. Le ali del palazzo poggiano su strutture romane di età imperiale, con fondazioni profonde e ambienti voltati che testimoniano la continuità di vita e trasformazione del sito dal mondo antico al Rinascimento.

Il recupero dei giardini, progettati nel Cinquecento da Giacomo Del Duca, ha riportato alla luce i terrazzamenti e i viali che collegavano la Basilica di Massenzio al Colosseo, restituendo parte del collegamento paesaggistico e culturale che un tempo univa la villa al Palatino e agli Orti Farnesiani. Anche se oggi solo in parte conservati, questi spazi verdi sono fondamentali per ricostruire la topografia storica dell’area centrale di Roma e far riscoprire ai cittadini il paesaggio antico integrato nella città.

Gli ospiti hanno ammirato ambienti di grande valore artistico, come la Sala delle Divinità con affreschi cinquecenteschi che intrecciano miti e allegorie, la Sala degli Imperatori e delle Virtù che celebra la storia di Roma e i suoi valori, e la Sala di Amore e Psiche che racconta la favola di Apuleio. L’Ala Medicea ospita una cappella privata e uno studiolo decorato, mentre il Ninfeo degli Uccelli, originariamente ricco di giochi d’acqua e statue, conserva ancora oggi elementi decorativi di grande fascino.

Il cantiere di Villa Silvestri Rivaldi è anche un luogo di formazione e innovazione, dove l’Istituto Centrale per il Restauro, con i docenti e gli studenti della Scuola di Alta Formazione e Studio dell’ICR, sta conducendo dal 2018 attività didattiche, sperimentando tecniche avanzate come la pulitura laser per riportare alla luce i dipinti murali nascosti da strati di tinteggiatura, coinvolgendo la cittadinanza con visite guidate, e attività di “restauro aperto e conservazione partecipata”.

Il progetto di cantiere aperto, messo a punto da un gruppo multidisciplinare e coordinato dal Direttore della SAF-ICR sede di Matera, Giorgio Sobrà, con la direzione dei lavori condotta da Carla Giovannone, proporrà piani di condivisione e divulgazione diversi, progettati su più livelli di partecipazione, comunicazione e comprensione degli interventi conservativi in atto e futuri. Due percorsi di divulgazione primaria dedicati alla comunità, aperti ai cittadini e ai bambini e ragazzi (dagli 8 ai 18 anni), saranno incentrati sulle pratiche di restauro. Un percorso di divulgazione specialistica, dedicato ai professionisti del settore, si concentrerà sui progressi del cantiere e sugli approfondimenti storici, archeologici e architettonici della Villa. Infine, un percorso di partecipazione e confronto fra la comunità e professionisti del settore per una cura condivisa di Villa Silvestri Rivaldi.

Attraverso questo processo, il sapere dei restauratori sarà in dialogo con le istanze dei fruitori, favorendo la costruzione di una consapevolezza collettiva, indispensabile per la salvaguardia e la tutela del patrimonio culturale. ‎

L’accesso alla Villa, aperta parzialmente al pubblico, è solo su prenotazione e per piccoli gruppi, fino al termine dei lavori di messa in sicurezza e restauro.

L’immobile, ora parte del demanio culturale regionale, sarà destinato esclusivamente a usi compatibili con la sua natura storica e artistica, garantendo la tutela e la valorizzazione nel tempo. La gestione futura della Villa sarà affidata a una Fondazione di partecipazione, che potrà coinvolgere ulteriori partner pubblici e privati.