Ancora una vittoria per il Frosinone, che conferma la legittimità del proprio primato, battendo lo Spezia in modo più netto di quanto non dica il punteggio finale, di 2-1. Una quantità impressionante di palle gol per una squadra che sembra davvero non avere limiti quanto a prolificità e a fantasia in fase offensiva. Ora il traguardo del titolo d’inverno si avvicina, sebbene Monza e Venezia abbiano vinto le rispettive gare.
LA CRONACA
Le scelte di Alvini stavolta non sconvolgono le previsioni della vigilia, con una linea difensiva a quattro con Calvani a destra, Cittadini e Monterisi centrali e Bracaglia esterno sinistro basso; a centrocampo Cichella, Calò e Koutsoupias sostengono da presso la prima linea, composta dai soliti Ghedjemis, Raimondo e Kvernadze.
Grande spavento per i giallazzurri di casa già al quarto minuto quando, sugli sviluppi di un calcio da fermo, Soleri stacca di testa e prende in pieno la traversa della porta difesa da Palmisani.
La replica ciociara non si fa attendere e porta a un cross di Kvernadze che al 7′ per un soffio non viene deviato sotto misura da Ghedjemis e Raimondo: la sfera passa esattamente a metà delle linee di posizionamento dei due avanti giallazzurri.
I liguri continuano a mostrarsi intraprendenti e tengono in costante apprensione la linea difensiva giallazzurra, che appalesa in verità qualche impaccio di troppo in fase di lettura. E’ Artistico, al 9′, a coordinarsi per una conclusione volante che risulta imprecisa ma sottolinea l’incisività dell’undici ligure.
Il Frosinone si scuote al 14′ sblocca la gara: su un corner guadagnato da Ghedjemis, stacco di testa di Monterisi per Bracaglia, che si gira in un fazzoletto e depone la sfera alle spalle di Mascardi.
Allo scoccare del 25′ il Frosinone va vicinissimo al raddoppio: un preciso disimpegno mette Calò nelle condizioni di mostrare la sua perizia balistica, perché il lancio per Kvernadze è davvero da manuale. Il georgiano effettua un dribbling a rientrare e calcia sul primo palo, ma il legno beffardamente dice di no.
Torna a farsi vivo il Frosinone dalle parti dell’area spezzina al 36′, ma il tiro di Cichella, ben imbeccato da Kvernadze, non è sufficientemente potente per recare danni concreti alla porta ligure. Lo Spezia prova a replicare, ma ad essere pericoloso è solo il Frosinone. Ghedjemis si invola prepotentemente sulla corsia di competenza, ma in extremis la difesa ospite si salva, non senza un pizzico di fortuna.
L’ultimo squillo è degli ospiti, ma Palmisani è bravo a bloccare la conclusione di Artistico.
LA RIPRESA
Primi tre minuti di marca spezzina, un po’ come era avvenuto in avvio di gara, ma il Frosinone non tarda a replicare e va vicinissimo al raddoppio su azione d’angolo: sul secondo palo spunta Koutsoupias e fallisce di un niente il bersaglio.
Il raddoppio arriva due minuti dopo, ma prima del colpo di testa decisivo di Raimondo il tiro di Koutsoupias, finito sulla traversa, è viziato da una posizione di partenza non corretta.
Al 56′ è ancora Raimondo a cercare il raddoppio, con Mascardi impegnato in una respinta tutt’altro che banale.
Frosinone propositivo e pericoloso anche al 60′, con un primo tentativo di Raimondo, respinto da Mascardi, e una replica di Calò, con il portiere spezzino che si salva in… bagher. Bracaglia è in fiducia e così tenta la sorte persino da fuori area al 64′, mancando il bersaglio nemmeno così nettamente. Una bella manovra dei giallazzurri si chiude con il tentativo aereo di Francesco Gelli, con palla che sorvola di pochi centimetri la traversa ligure.
La porta ospite sembra protetta da un folletto dispettoso quando Ghedjemis dribbla e calcia sul secondo palo, aumentando il numero dei legni di giornata della squadra frusinate.
Si rivede lo Spezia al 70′, con un’azione d’angolo che genera una conclusione sporca, neutralizzata da Palmisani.
Tanto tuonò che piovve: su lancio di Calò, Ghedjemis calcia di prima intenzione e stavolta Mascardi è battuto. Il Frosinone può respirare. Gli uomini di Alvini non hanno tra le loro caratteristiche quella del facile appagamento, e così si scatenano ancora in contropiede con l’imprendibile Ghedjemis, ma il piede di Mascardi è provvidenziale per i liguri e lascia un margine d’incertezza ai 16 minuti conclusivi.
Kvernadze prova ad iscriversi al tabellino dei marcatori all’82’, ma la mira non è centrata. Lo Spezia non ha ancora ammainato bandiera e minaccia la porta ciociara all’85’: dopo una punizione centrale dell’ex Lapadula, di ben altra pericolosità è la bordata da fuori di Esposito, ma Palmisani vola e dice no.
Clamorosa opportunità sciupata dai canarini per il tris, con Ghedjemis, che è un po’ egoista e non serve Zilli, preferendo provarci da posizione defilata.
Nel recupero arriva, decisamente inatteso, il gol dello Spezia, che accorcia le distanze con Beruatto. C’è tempo per un’ulteriore occasione d’incrementare il bottino, ma è destino che il terzo gol non arrivi. Poco male, cambia solo l’espressione numerica di un successo che vale oro.
