Più che una maggioranza Ursula sembra un campo ‘larghissimo’. La coalizione che sostiene il sindaco Coletta appare diventata un ‘laboratorio’ anche in vista delle prossime regionali. Mette insieme la civica del sindaco orientata verso un ambientalismo europeista di sinistra, i gruppi a lei vicini di ‘Per Latina 2032‘ e ‘Riguarda Latina‘, il Pd, il M5S, Forza Italia ed una civica di centro (Fare Latina) molto vicina agli azzurri. In questa alleanza si ha la sensazione che ogni gruppo porti avanti le proprie iniziative e azioni programmatiche per non scontentare troppo l’elettorato di riferimento.
Gruppi tanto diversi fra loro ma uniti soprattutto dalla volontà di gestire i fondi del Pnrr. L’emergenza come scusa per poter avviare un nuovo percorso politico, molto differente rispetto al passato.
Logico domandarsi, si tratta di una coalizione di governo frutto solo di una congiuntura particolare e dello ‘stato di necessità’?
A nostro avviso lo è solo in apparenza. Perché in realtà la maggioranza venutasi a creare dopo la vittoria ‘monca’ di Coletta, potrebbe essere una sorta di anticipazione di quel campo ‘larghissimo’ che Enrico Letta ed i dirigenti regionali del Pd stanno portando avanti da tempo.
Un’area vasta tale da comprendere Pd, M5S, i ‘cespugli’ di sinistra, ma anche le forze di centro liberaldemocratiche. Quest’ultime rappresentate a Latina da FI e Fare Latina, vista l’assenza in Consiglio della federazione Azione+Europa e Italia Viva.
Questa d’altronde è l’alleanza che Daniele Leodori, probabile candidato governatore del centrosinistra alle regionali, sta tentando di mettere in piedi. Dalla Capitale danno ormai il vicepresidente della Regione Lazio quale probabile successore di Nicola Zingaretti.
Il sostegno della corrente AreaDem del ministro Dario Franceschini è determinante per Leodori, anche nella prospettiva delle primarie per il candidato presidente.
Come è noto Leodori ha un buon rapporto con le forze moderate, in particolare Forza Italia. Il dialogo è sempre rimasto aperto. C’è chi sostiene che vi sia addirittura una bozza d’accordo.
In quest’ottica il capoluogo pontino potrebbe rappresentare il vero ‘laboratorio’ di questa mega coalizione, sul piano numerico imbattibile. Con buona pace di Lega e FdI.
D’altronde basta vedere lo stato delle trattative dei partiti a livello locale per capire come siano le regionali il vero obiettivo di tutti. Il centrodestra va in ordine sparso, con FI che punta su civici e alleanze larghe. E al Pd può andar bene anche così.