Il Grande raccordo anulare è una delle autostrade più trafficate in assoluto in gestione dell’Anas. E allo stesso tempo una delle più pericolose, tanto da richiedere un monitoraggio più approfondito da parte delle autorità governative. Una richiesta in tal senso è finita sul tavolo del governo, soprattutto alla luce di una serie di criticità sulla sicurezza. Nonostante il nome istituzionale sia quello di A90, autostrada tangenziale senza pedaggio, il nome conosciuto è quello di Gra.
L’arteria ha una circonferenza di circa 21 km, e si sviluppa in un cerchio esoterico di 68 km, contraddistinto da 33 uscite, l’una a 2 km di distanza dall’altra. Ha una media giornaliera di 160 mila veicoli, per un totale di 58 milioni l’anno, con dei picchi massimi di transito di mezzi pesanti che sfiora i 10.000 camion. L’indice di mobilità rilevata (Imr) del nuovo Osservatorio traffico dell’Anas ha rilevato che l’arteria più trafficata di tutta la rete stradale nazionale di competenza Anas è proprio il Grande raccordo anulare di Roma.
All’interno dell’arteria vi sono alcuni tratti particolarmente insidiosi. E’ il caso della corsia di sorpasso della carreggiata esterna in prossimità dell’uscita n. 3 «Cassia» (chilometro 13,400) è chiuso a causa di lavori di consolidamento della scarpata e che tale restringimento non sarebbe stato adeguatamente segnalato, creando un notevole rischio per gli automobilisti soprattutto nelle ore notturne o in condizioni di scarsa visibilità.
L’on. Marco Silvestroni (FdI) è intervenuto per segnalare il problema che sta creando disagi e preoccupazioni fra gli automobilisti e soprattutto i pendolari della zona, presentando un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini. Il deputato di Fratelli d’Italia oltre a chiedere lumi sul caso specifico ha chiesto all’esponente del governo di adottare iniziative affinché la divisione competente del Mims (Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili) intervenga per consentire l’eliminazione delle situazioni di pericolo sull’arteria, valutando l’urgenza di monitorare il piano degli interventi di Anas, anche per agevolare le città metropolitane e le province nell’attività urgente di manutenzione delle arterie viarie di loro competenza.
Il tessuto viario del Gra è stato ampliato nel 2000, in epoca di lavori giubilari, ma adesso appare evidente a chiunque percorra l’autostrada la sua insufficienza e inadeguatezza. Da un lato, il Piano del traffico dovrebbe essere rivisto e riaggiornato, dall’altro dovrebbe essere ripensata radicalmente la mobilità e la fisionomia stessa del Gra.
Al ministro Giovannini l’onere di intervenire sul gestore e chiedere uno sforzo in più per nuovi interventi di risistemazione dell’intero asse viario.