Le nomine di due importanti Asl arrivano sul tavolo del Consiglio regionale. In ballo ci sono i vertici della Roma 1 e della Roma 6. Tutto confermato nella principale azienda sanitaria capitolina, quella che copre le zone nevralgiche della città. Angelo Tanese viene confermato alla guida della Roma 1. Per quanto riguarda invece l’Asl che comprende le aree dei Castelli e del litorale sud la scelta è ricaduta su Cristiano Camponi.
Per Angelo Tanese, altri tre anni alla guida dell’Asl principale del Lazio. Il manager prima di arrivare alla Roma 1 ha ricoperto incarichi dirigenziali in diverse aziende pubbliche ed è uno dei principali esperti a livello nazionale di management sanitario.
Dal 2003 è docente di organizzazione aziendale presso la facoltà di scienze sociali dell’università di Chieti e dal 2013 insegna management sanitario presso l’ateneo di Tor Vergata. Al suo attivo, numerose pubblicazioni sui temi del cambiamento organizzativo, della valutazione e della rendicontazione nelle amministrazioni pubbliche, con particolare attenzione alle aziende sanitarie.
Il dott. Camponi, si legge nello schema di decreto presidenziale “è presente tra gli idonei nella rosa dei candidati con professionalità maggiormente aderente con l’incarico di direttore generale dell’Asl Roma 6; la valutazione curriculare e l’esperienza maturata dallo stesso quale direttore generale hanno potuto dare evidenza della solida competenza ed esperienza manageriale acquisita”.
Si tratta di un dirigente piuttosto giovane considerato l’incarico (non ha compiuto ancora 49 anni) e che ha già avuto esperienze importanti presso l’Azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata e più recentemente come direttore amministrativo dell’Asl Roma 2 con il manager Giorgio Casati.
Le due nomine saranno sottoposte nella giornata odierna al vaglio dei membri della commissione Sanità riuniti in modalità mista a partire dalle ore 10. Scontato il parere favorevole della maggioranza.
Due uomini dunque al vertice di due aziende sanitarie strategiche, in un contesto regionale profondamente mutato negli ultimi anni. Come è noto infatti la squadra dei Direttori Generali ha un record per il numero di donne, salito a quota 9 e prevalente soprattutto nelle Asl delle province.