Il via libera in Consiglio comunale alla mozione di Forza Italia che punta ad un rilancio e valorizzazione del porto canale e alla creazione di un collegamento diretto con le isole pontine rappresenta certamente un primo cambio di passo nella direzione di uno sviluppo della marina di Latina. Ora però dalle buone intenzioni si dovrà procedere con i fatti.
Il Comune di Latina dovrà mettere in atto ogni azione necessaria ed urgente per istituire un tavolo interistituzionale (Regione Lazio, Provincia di Latina, Comune di Latina, Comune di Sabaudia, Parco Nazionale del Circeo) mirato a definire un progetto che preveda in via prioritaria per il porto canale di Rio Martino il miglioramento e l’adeguamento delle infrastrutture. Ma anche una serie di interventi che puntino sulla valorizzazione e l’implementazione delle attività legate al diportismo, il collegamento con le isole di Ponza e Ventotene e a definire un piano per la riqualificazione dell’area adiacente.
Tra le necessità anche la creazione di punti ristoro che possano implementare i servizi e rendere più attrattiva la zona.
Obiettivi che non possono prescindere dal dragaggio della sede del porto canale costantemente insabbiata e tale da impedire alle imbarcazioni l’accesso e l’uscita in mare.
Il Comune a parte convocare tavole rotonde ha fatto ben poco, accontentandosi di evidenziare un protocollo d’intesa del 2018 che prevedeva il dragaggio periodico della foce e il trasferimento a nord della sabbia recuperata. In sostanza l’obiettivo era quello di creare un processo virtuoso basato su interventi programmati di dragaggio dei canali di bonifica e il conseguente riutilizzo della sabbia per il ripascimento delle spiagge più a nord soggette ad una continua ed incessante erosione.
Dopo svariati mesi di riunioni e negoziazioni con la Regione Lazio per l’approvazione del progetto e il rilascio dei fondi, il Comune ha avviato le procedure di affidamento per il coordinamento e la progettazione dei lavori sul porto canale di Rio Martino. Ma di fatto, l’ufficio Tecnico non ha ancora selezionato nessuna impresa di dragaggio a cui affidare l’operatività.
L’insabbiamento sta creando enormi disagi e problemi economici per 24 famiglie di pescatori locali con un indotto che è di almeno un centinaio di persone.
Insomma sul porto canale il Comune è finito nelle ‘sabbie mobili‘ e dovrà uscirne al più presto per non rischiare di fare una figuraccia agli occhi dei residenti e di tanti pescatori della zona.