Scritti e racconti dei detenuti del carcere di Frosinone. E’ in edicola per i tipi del Saggiatore ‘Letteratura
d’evasione‘, un volume che nasce all’interno dei laboratori di scrittura svoltisi presso l’istituto penitenziario del capoluogo ciociaro.
Il libro si apre con questi quesiti: “Che cosa significa essere liberi? Potere uscire di casa tutti i giorni quando si vuole, mangiare a qualunque ora del giorno e della notte, andare a correre in un parco, a scalare una montagna, a fare un tuffo nel mare, fare l’amore con la persona che si desidera ogni volta che se ne ha l’occasione. E come si fa a essere liberi quando ciascuna di queste cose è negata?” a cui i detenuti con i loro scritti provano a dare una risposta. Un’antologia, appunto, che raccoglie i lavori nati durante il laboratorio di scrittura ideato e condotto da Ivan Talarico, nell’ambito del progetto Fiorire nel pensiero curato e ideato da Federica Graziani.
Nella presentazione del volume si legge: “…questo insieme di racconti, brevi autobiografie, pagine
diaristiche, lettere, surrealistici «cadaveri squisiti» e altri esercizi letterari rappresenta una rottura delle pareti che separano l’esterno del carcere dalla realtà al suo interno, permettendo sia a chi legge sia a chi scrive di abitare insieme uno spazio di confronto e vicinanza: quello della letteratura. Uno spazio di libera espressione nel quale gli autori danno voce al proprio passato, ai propri sogni e alle proprie paure, descrivono gli ambienti della prigione e le planimetrie di città immaginarie, inventano storie a partire da una fotografia e si reinventano come personaggi di finzione, condividono ricordi e parlano di amore e di morte, di errori commessi e di scelte fatte con coraggio”.
Le prefazioni sono di Luigi Manconi e Alessandro Bergonzoni.
‘Letteratura d’evasione‘ è al contempo potenza liberatoria e rigenerazione grazie alla scrittura: “letteratura d’evasione è sia quella che consente al detenuto-lettore di emanciparsi dalla claustrofobia mentale, delle sbarre, delle porte blindate, degli spazi coatti, sia quella prodotta dal detenuto-scrittore. Ovvero da chi, nella prigione psicologica e materiale, ha trovato uno spiraglio per prendere aria, per sgranchire gambe e braccia, per conquistare una porzione di autonomia e di libertà”.
Il volume è disponibile dallo scorso 17 febbraio in libreria o negli shop online.