Nessuno sa dire con certezza quanto valgano i ricordi nel calcio. La nutrita schiera di chi afferma che ogni partita fa storia a sé probabilmente non ascolta la brezza di malinconie sottili, legate a momenti e immagini quasi capaci di autonoma volontà. Dici Lecce – Frosinone e la mente va a qualche anno fa, a una realtà un po’ meno luccicante, a un campionato un po’ meno prestigioso, ma a un’attesa grande come un oceano. Era l’attesa di una cittadina innamorata della sua squadra e pronta all’appuntamento con la storia. Quel doppio confronto tra salentini e ciociari valeva quale finale dei play/off di Lega Pro e avrebbe potuto riaprire ai giallazzurri le porte del campionato cadetto, frequentato per cinque anni e poi seguito da tre stagioni in terza serie. Tutti sanno come finì: dopo l’1/1 in terra pugliese, con gol ciociaro di Mirko Gori, le emozioni di un ritorno rutilante e durato 120 minuti consegnarono ai canarini le chiavi della gloria. Dopo la paura iniziale, la grande rimonta: Il piccolo “Matusa”, rincuorato dal pari di Paganini, vibrò di gioia al gol del sorpasso di Frara e il terzo gol di Viola scrisse la storia. Nessuno però quel giorno immaginava che quel salto di categoria avrebbe avuto una replica repentina che sarebbe valsa la serie A.
Lasciamo il 2014 e torniamo al Lecce – Frosinone di oggi, che non è una gara di playoff, ma non è estranea a dinamiche che in qualche modo rimandino alla massima serie. Il Lecce è infatti in piena corsa per la promozione diretta, a soli tre punti dalla vetta, mentre i canarini si sono attestati in zona playoff con un margine abbastanza consistente (5 punti) sulla nona classificata. La pausa imposta dalle amare vicende azzurre aggiunge un pizzico d’imprevedibilità a una sfida che vedrà il Frosinone costretto a rinunciare ad alcune importanti pedine. Ancora fermi ai box Charpentier e Garritano, la lista degli indisponibili si è allungata per via degli acciacchi di Brighenti e Zampano, mentre Sziminsky sarà costretto al forfait per decisione del giudice sportivo. In sede di presentazione però, mister Grosso non ha evidenziato il peso delle assenze, ma al contrario esaltato le… presenze di coloro che getteranno il guanto di sfida agli uomini di Baroni. È di tutta evidenza che oggi (fischio d’inizio ore 14) servirà un Frosinone formato trasferta che somigli a quello della prima parte di campionato, quando lontano dallo Stirpe i giallazzurri solevano far la voce grossa, quale che fosse la consistenza tecnica degli avversari. Un Frosinone incerto e svagato come quello di Crotone non avrebbe alcuna possibilità di uscire indenne dal “Via del Mare”, perché il Lecce ha frecce acuminate che trafiggono con puntualità ogni fatale titubanza. I canarini però difficilmente deludono al cospetto di squadre di elevata caratura e vogliono confermarlo nel pomeriggio, probabilmente piovoso, di questo aprile ai primi vagiti. In palio la certezza della post-season.
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