Dal 28 settembre, con la cerimonia iniziale, fino al 1° ottobre con le gare conclusive, Roma ospiterà la 44esima edizione della Ryder Cup, storica competizione internazionale di golf che, come sempre, vedrà contrapposti i migliori giocatori europei contro i migliori giocatori statunitensi.
È un evento definito da più parti ‘grandioso’, un appuntamento atteso e prestigioso con centinaia di migliaia di appassionati (si stimano in 250.000 le presenze nella Capitale) che si sono già riversati nella Città Eterna, per una settimana di divertimento: alberghi ‘sold out’ e strutture ricettive strapiene, con tutto quello che vuol dire per le attività commerciali e il territorio.
Un’occasione – la Ryder Cup si gioca una volta ogni due anni – che, però, il resto della regione Lazio non ha saputo sfruttare. A partire dalla Ciociaria e dal Comune di Fiuggi (perché se si parla di golf, non si può tacere dei campi della città termale).
Fiuggi, l’Atf, le sue strutture, i suoi impianti i suoi campi da gioco sono rimasti tagliati fuori da questo appuntamento internazionale. Bisognava muoversi per tempo, organizzarsi. Certo. Non s’è fatto: la Città termale ha perso il treno della Ryder Cup (che detto così è anche involontariamente comico visto che, a capo della nuova governance che da febbraio scorso guida la società Acqua e Terme di Fiuggi, c’è anche l’ex numero uno di Ferrovie dello Stato).
E appare ancora più penalizzante che l’unico centro del Lazio, che è riuscito ad agganciare il grande appuntamento golfistico, sia stato il piccolo comune di Sutri, nel Viterbese, 6.600 abitanti, guidato fino allo scorso mese di maggio dal sindaco Vittorio Sgarbi, poi eletto primo cittadino di Arpino.
Sutri infatti ha “portato a casa” la versione ‘baby’ dello storico torneo di golf e da ieri, con l’inaugurazione che c’è stata presso l’anfiteatro romano, sta ospitando la ‘Junior Ryder Cup’ nella quale, sul campo del Golf Nazionale sempre a Sutri, si scontreranno giocatori europei e statunitensi di età pari o inferiore a 18 anni.
Un evento che, comunque, è una grande occasione per la cittadina in provincia di Viterbo: un’occasione economica, sicuramente; ma anche di visibilità internazionale, così come lo è di riflesso per l’intera Tuscia. A Sutri si è fatto squadra: Comune, Federazione Italia di Golf e Sovrintendenza hanno puntato al risultato. In Ciociaria, invece, si è stati a guardare.
A Fiuggi si è rimasti a guardare
Eppure questo doveva essere l’anno del rilancio delle delle fonti, dell’imbottigliamento, delle strutture terminali e di quelle per il divertimento, come appunto è il campo da golf. Le aspettative, con la nuova società che ha assunto la gestione degli impianti, erano elevate. Ma sono rimaste tali. Aspettative. Anche perché nel frattempo è passata avanti a tutti una stagione estiva non certo esaltante. Piuttosto ordinaria. Di certo priva di quel ‘cambio di passo’ annunciato e che un po’ tutti si aspettavano dalla squadra di imprenditori che hanno scommesso su Fiuggi: da Maurizio Stirpe a Francesco Borgomeo da Nicola Benedetto a Gianfranco Battisti, che da qualche mese si sono affidati alle cure di un manager milanese, espertissimo in acque minerali, ristorazione, hotel: Marco Camplone.
Ma alla prova dei fatti, pare sia mancata la concretezza. Forse i tempi non erano maturi o non erano dei migliori. Forse è mancata la voglia – mettiamola così – di cogliere questa occasione dalla Ryder Cup, sicuramente unica. È infatti la terza volta, in una novantina d’anni, che la Ryder Cup si gioca in Europa (nel 1997 in Spagna e nel 2018 in Francia) ed è la prima che si gioca in Italia, a Roma, a meno di 100 km da Fiuggi, con le gare in tabellone presso l’impianto Marco Simone Country Golf e Contry Club di Guidonia Montecelio.