Il centrosinistra va verso un ricompattamento attorno al sindaco uscente, Enzo Salera: i prossimi giorni saranno infatti decisivi per il ripristino della “sintonia” tra il primo cittadino e la presidente del Consiglio comunale Barbara Di Rollo. Ma potrebbe convergere su Salera anche Luca Fardelli, consigliere comunale all’opposizione nonostante la tessera dem in tasca e fratello del difensore civico regionale Marino Fardelli. Entrambe le ricomposizioni si stanno “celebrando” sotto gli auspici della segreteria provinciale del Pd che vorrebbe portare a casa il risultato entro la prossima settimana. Non si amano certo Salera e De Angelis, ma il momento critico del centrosinistra consiglia a tutti più cautela e concretezza per non perdere anche le posizioni di potere rimaste.
L’impensabile si è invece verificato nel centrodestra dove ieri sera si sono tenute le due riunioni separate di cui avevamo parlato lunedì su queste colonne. Da una parte il Comitato primarie (Benedetto Leone, Massimiliano Mignanelli e promotori vari) si è riunito all’Edra Hotel.
Dall’altro Fabio Tagliaferri (FdI) ed i rappresentanti dei partiti del centrodestra si sono visti nelle stesse ore ma il luogo dell’appuntamento non è più stato l’Hotel Rocca: sulla scena la vera novità è stata la ridiscesa in campo dell’ex consigliere comunale Salvatore Fontana, sempre attivo nella lista civica con Giuseppe Golini Petrarcone ed Armando Russo, che ha messo a disposizione il suo centro Kairos di Piedimonte San Germano.
Fontana in realtà ha invitato davvero tutti, partiti e civici, perché ha tentato di muoversi a mo’ di paciere e di gettare acqua sul fuoco sotterraneo che non accenna a spegnersi alimentato dalle divergenze sul metodo delle primarie. Inviti sono stati fatti anche personalmente da Peppino Petrarcone.
Tuttavia la strategia dei petrarconiani (risultati poi assenti all’Edra e presenti a Kairos) ha indispettito non poco il Comitato primarie. Così, anche se c’era la volontà di ricomporre lo schieramento in un unico incontro, alla fine il comitato primarie ha ritenuto che non si potesse revocare in zona Cesarini la sua convocazione all’Edra e che comunque, sarebbe stato bene chiarire alcune cose separatamente.
Mignanelli ha ricostruito passo passo l’accaduto: domenica sotto ai gazebo per le primarie è maturata anche l’iniziativa di riunire l’intero centrodestra. In particolare Leone, Giuseppe Sebastianelli, Laura Borraccio e Angelo Panaccione hanno incaricato l’ex presidente del Consiglio comunale di procedere ad effettuare gli inviti affinché ci si vedesse, appunto, ieri sera all’Edra Hotel.
Lunedì Mignanelli chiama al telefono ed invita il commissario di FdI Fabio Tagliaferri. Lo fa, peraltro, dopo aver incontrato al bar Petrarcone, Russo, Claudio Trotta di FdI e Silvestro Petrarcone, fratello di Peppino: concordavano anch’essi sulla bontà della grande riunione. Mignanelli ha riferito poi che, nonostante avesse avuto l’assenso di Tagliaferri, deve essere subito dopo successo qualcosa che ha spinto Tagliaferri stesso a diffondere una sua serie di inviti sempre per ieri – mercoledì 25 ottobre – ma alle ore 18 all’Hotel Rocca. “Una cosa inspiegabile” – ha ribadito Mignanelli – mostrando gli screenshot della conversazione dal tono polemico che è di lì a poco intercorsa tra lui ed il commissario di Fratelli d’Italia. Mignanelli ha sostenuto che l’assessore del capoluogo ha un ruolo importante come rappresentante di FdI ma che non è certo lui il capo dell’intero centrodestra cassinate. Tagliaferri ha nella sostanza spiegato che motivi di attrito c’erano stati con qualcuno dei promotori delle primarie ma che il problema era superato; comunque il vero nodo restava di metodo, preferendo lui la sintesi e la convergenza su un nome scelto dai partiti e dai civici prima di giungere, eventualmente, alla consultazione popolare.
Nel frattempo era rispuntato Salvatore Fontana, peraltro reduce da un periodo di malattia. Mignanelli ha riferito al comitato che l’ex consigliere comunale vuole trovare la terza via e per questo tutti si sarebbero dovuti vedere da lui a Kairos alle 18,30.
Ma il punto sollevato nella discussione del comitato riguarda l’atteggiamento del gruppo Petrarcone che pareva inserito nel contesto dei promotori della consultazione ed invece si è ritrovato a Kairos
senza presentarsi all’Edra. C’è chi profila l’ipotesi del doppio tavolo su cui starebbero discutendo i petrarconiani: con Tagliaferri ed i partiti di centrodestra la candidatura di Silvestro Petrarcone riscuote consensi e potrebbe spuntarla. Ma se non dovesse passare, allora Peppino Petrarcone potrebbe prendere parte alle primarie e la sua indiscussa popolarità farebbe il resto. “Il gioco si è scoperto”, ha sibilato qualcuno all’Edra. Ma la strategia del doppio forno non piace certo a Leone e colleghi, con l’effetto di creare nello schieramento un ulteriore motivo di acredine.
Al Kairos erano presenti Fabio Tagliaferri (FdI), Rossella Chiusaroli (FI), Giuliano Del Prete (Udc), Alessio Ranaldi (Lega), Pietro Pacitti (Moderati), l’ex consigliere comunale Carmine Di Mambro, l’attivista di destra Danilo Evangelista e poi Peppino Petrarcone, Armando Russo e il padrone di casa Fontana. La discussione qui ha riguardato il percorso avviato che va fatto insieme ai civici e va aperto anche ad altre persone. “Noi siamo stati come centrodestra invitati ad una riflessione da parte di un gruppo civico – riferisce uno dei presenti, riferendosi all’iniziativa dei petrarconiani – e per una questione di responsabilità abbiamo condiviso l’intento di annullare le due riunioni e unificare il dibattito. Gli altri che, inizialmente avevano detto che avrebbero partecipato, non sono venuti. Serve molto buon
senso – ha concluso l’esponente del partito di centrodestra -: non c’è l’obiettivo di fare la guerra a qualcuno ma deve esserci necessariamente ragionevolezza per trovare un metodo che ci possa far essere tutti partecipi della decisione. Se l’obiettivo è lo stesso ma poi il modo per arrivarci ognuno vuol sceglierselo a seconda della propria convenienza, allora non si troverà mai la quadra. Quando si
decide di stare seduti ad un tavolo le regole del gioco devono essere messe nero su bianco da tutti i partecipanti”.
Insomma le primarie, una volta riscontrata l’impossibilità di scegliere un nome su cui convergere, possono essere effettuate ma con tempi e regole fissate coralmente. Da sottolineare il ritorno alla vita politica attiva di Carmine Di Mambro che ha preferito osservare ed ascoltare la situazione nello schieramento.
«Il comitato a sostegno delle primarie non è un luogo chiuso, anzi è apertissimo a tutti i cittadini che volessero dare il loro contributo di idee e partecipazione diretta – ha ricordato in una nota diffusa ieri l’ex assessore Giuseppe Sebastianelli -. L’entusiasmo con cui domenica l’iniziativa di diffusione del progetto è stata accolta in piazza Diamare ci sprona a proseguire sulla strada individuata. Non solo il comitato è aperto, ma anche il programma elettorale che vorremmo presentare nel 2024 sarà scritto insieme ai cittadini, in base alle esigenze e alle riflessioni che sorgeranno dal dibattito e dagli incontri».
«Il mio messaggio alla città è rivolto agli appassionati della vita pubblica e ai giovani che vogliono partecipare: il comitato promotore è di natura costitutivo e i promotori sono lieti di inserire sempre
altri nominativi. La scelta del sindaco avverrà con primarie aperte alla città. Questo è il nostro impegno: dare alla città un programma condiviso e un candidato sindaco scelto dai cittadini per una città
sicura e moderna e per una città che sappia valorizzare la sua storia con lo sguardo rivolto al futuro», ha concluso.