Subito una campagna di abbattimento dei cinghiali in eccesso, anche facendo intervenire l’esercito. Lo ha chiesto la Coldiretti che venerdì ha manifestato a Roma, portando in piazza centinaia di allevatori e tantissimi cittadini giunti da tutta Italia.
Con l’occasione, Coldiretti ha diffuso anche i dati di un sondaggio commissionato all’istituto di ricerche Ixé che rivela come, per oltre il 90% degli intervistati, la fauna selvatica sia un grave problema. Sicuramente, come denuncia Coldiretti, l’invasione incontrollata degli ungulati, sia nelle campagne che nelle città – a partire dalla gravissima situazione di Roma – è un serio pericolo per l’agricoltura e l’allevamento, soprattutto nel Lazio. Nell’ultimo anno, in Italia, è avvenuto un incidente ogni 41 ore con 13 vittime e 261 feriti gravi a causa dell’invasione di cinghiali e animali selvatici.
Agricoltori, allevatori e pastori hanno manifestato in Piazza Santi Apostoli, insieme alle istituzioni e ai cittadini provenienti da tutta Italia, insieme ai giovani e alle donne di Coldiretti. A preoccupare, anche la diffusione dei casi di peste suina, oltre che nella Capitale, anche in provincia di Rieti: “La velocità con cui si a diffonde la PSA rischia di mettere in discussione non soltanto la filiera suinicola, ma anche altre realtà, come le aziende agricole e in particolare modo zootecniche. Saremo costretti a distruggere anche fieno e paglia, che in questo periodo storico, anche a causa delle ripercussioni del conflitto, costano oro” denunciano da Coldiretti.
Il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, ha spiegato: “Stiamo difendendo le nostre aziende, quelle che ci hanno lasciato i nostri padri e i nostri nonni. Le stesse che con passione e dedizione cerchiamo di portare avanti per lasciarle ai nostri figli. Il rischio è quello di far fallire queste attività. Nel Lazio sono presenti molte aziende suinicole importanti, alcune delle quali dispongono anche di oltre settemila capi. Il loro futuro è messo a rischio se non partiranno subito gli abbattimenti, così come l’eradicazione”.
Sul fronte delle coltivazioni, da Coldiretti fanno sapere che la presenza dei cinghiali, in alcuni casi, ha provocato la distruzione dell’80 per cento del raccolto. Un danno enorme per le aziende agricole, già alle prese con le conseguenze economiche determinate dal Covid, l’aumento dei costi delle materie prime e le ripercussioni del conflitto in Ucraina.
Polemiche, tante, anche nei confronti di parchi e aree protette: “Questo è il momento di definire dei parametri. Chi doveva manutenere e controllare non lo ha fatto – dicono dall’associazione agricola – . I parchi esistono, se esistono le aziende agricole che lì vivono. Non stiamo chiedendo niente di più di quello che ci è riconosciuto. Siamo noi i primi a rispettare gli animali, ma se devono distruggere il nostro lavoro, allora dobbiamo fare qualcosa. Il contenimento della fauna è necessario, perché il nostro Paese deve pensare a produrre di più per garantire il lavoro a tutte quelle aziende che con il cibo lavorano”.
L’invasione di vie e piazze da parte dei selvatici viene vissuta dai cittadini come una vera e propria emergenza, tanto che oltre otto italiani su 10 (81%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – pensano che vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero anche perché un italiano adulto su quattro (26%) si è trovato faccia a faccia con questi animali. Negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da animali è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat. Il 69% degli italiani ritiene che i cinghiali siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati. Il risultato è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali.