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Ad Alatri, Lirio Abbate racconta al pubblico una storia senza precedenti in cui emerge il lato più intimo e sconosciuto di Matteo Messina Denaro

Redazione
Febbraio 19, 2025

Ieri pomeriggio nella sala conferenze Carlo Costantini della Biblioteca comunale di Alatri protagonista d’eccezione il giornalista e scrittore Lirio Abbate che ha raccontato il suo ultimo libro “I diari del Boss. Parole, segreti e omissioni di Matteo Messina Denaro“ edito da Rizzoli.
Un documento senza precedenti in cui emerge il lato più intimo e sconosciuto di Matteo Messina Denaro, uno dei criminali più temuti e ricercati della storia della mafia. Durante la sua latitanza, il boss di Castelvetrano, attraverso i suoi “libriccini”, ha lasciato tracce di pensieri, riflessioni e sfoghi, scritti con una calligrafia ordinata e ossessiva. In queste pagine, Messina Denaro si rivolge in una sorta di corrispondenza a senso unico alla figlia Lorenza, mai conosciuta prima dell’incontro in carcere, rivelando il suo tormentato rapporto con la famiglia, la giustizia, e la religione.
Lirio Abbate, giornalista d’inchiesta esperto di criminalità organizzata, ha analizzato questi diari con la sua consueta competenza, offrendo uno sguardo approfondito su una delle figure più enigmatiche della storia criminale, quella di un uomo che si descrive solitario e in guerra, pur rimanendo una figura centrale nel panorama mafioso italiano. Un ritratto che, seppur filtrato dalla sua stessa mano, offre una visione senza precedenti del boss corleonese che, per la prima volta, esprime: «Le persone non restano uguali per tutta la vita, io sono cambiato. Ma questo non significa che mi pentirò mai di ciò che sono stato».
Un resoconto unico, che mette in luce aspetti mai raccontati di un uomo che ha vissuto nella clandestinità per trent’anni, e che ora, attraverso le sue parole, rivela una parte di sé che fino ad oggi era rimasta nascosta.
Pensieri, riflessioni, sfoghi, appunti e ricordi dai quali emerge un ritratto inedito e privato del feroce criminale.

Il sindaco Maurizio Cianfrocca commenta: “ Lirio Abbate ha scritto I diari del Boss con l’intento preciso di sconfessare il mito che ancora, purtroppo, circonda Matteo Messina Denaro, mostrando al pubblico chi fosse davvero, senza più alcuna idealizzazione. Abbate sottolinea come il boss di Cosa Nostra fosse un criminale “fino al midollo”, capace di manipolare le persone e le situazioni per alimentare il suo potere, senza scrupoli o rimorsi. Il libro cerca di smantellare l’immagine di Messina Denaro come figura affascinante o eroica, rivelando invece la sua mentalità mafiosa, cinica e manipolatrice. In questo senso, il lavoro di Abbate non è solo un resoconto biografico, ma una vera e propria denuncia della figura del boss, lontana anni luce dalla narrazione che ancora alcuni continuano a nutrire su di lui.
Un ringraziamento particolare va all’avv. Fabio Padovani, il cui contributo e i preziosi spunti hanno permesso all’autore di esplorare in profondità e presentare al meglio il suo libro al pubblico, arricchendo la comprensione e l’analisi di questo materiale unico
”.

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