Gioie e dolori si mescolano in modo disordinato, perché la vita non è una reazione chimica né un teorema di analisi matematica.
La vita è tumulto, emozione, disordine elevato a sistema. Così, mentre il popolo canarino festeggia la sua terza serie A, pensa ai nuovi acquisti, sogna e soffre come ogni estate, un pezzo di storia del Frosinone si stacca, suo malgrado, dal grande palcoscenico della vita e porta tra le stelle la sua storia di uomo e sportivo.
Enrico Graziani, “il direttore”, piemontese di nascita e abruzzese d’adozione, affiancò il presidente Stirpe nei suoi primi anni da patron giallazzurro.
Grazie alla sua conoscenza del calcio, alla sua diplomazia e al suo temperamento nel capoluogo ciociaro arrivarono tanti tecnici e tanti giocatori di valore: da Arrigoni a Moriero passando per Ivo Iaconi, Cavasin, Braglia, tanti condottieri capaci, ognuno con le sue peculiarità, ma tutti legati a Graziani da grande rispetto e da stima infinita, perché il direttore sapeva districarsi nelle vicende calcistiche senza mai perdere il connotato precipuo dell’umanità. Enrico è stato un uomo schietto e ha improntato i suoi rapporti alla correttezza, alla chiarezza. Sui social tanti suoi giocatori lo ricordano con affetto e con tristezza infinita per il suo saluto anticipato. Bellissimo il rapporto con il presidente Stirpe, proseguito anche quando le vicende sportive si sono separate.
E bellissimo anche il ricordo sul sito del Frosinone, in un pezzo che ripercorre le gioie e le tante emozioni che il “digì” ha regalato, avviando quel processo di crescita che ha portato il Frosinone tra i grandi club italiani.
Politica7 si associa al sentimento di profondo cordoglio e rivolge ai familiari un ideale abbraccio. Il direttore vivrà sempre nei ricordi più belli: Frosinone e il Frosinone lo porteranno nel cuore.