“Servono le guardie armate per fronteggiare le continue aggressioni contro il personale sanitario dei pronto soccorso in provincia di Frosinone”. Lo chiede la sigla sindacale Uil Fpl, che ha scritto al direttore generale Angelo Aliquò e al direttore sanitario Luca Casertano della Asl ciociara.
L’iniziativa prende le mosse dall’ultimo grave episodio che si è verificato nell’ospedale di Cassino (leggi qui: https://www.politica7.it/cassino-aggredisce-con-violenza-linfermiera-provocandole-fratture-e-lesioni-cisl-in-piazza-per-chiedere-maggiore-sicurezza/), dove un’infermiera è stata spintonata e fatta cadere rovinosamente a terra da una paziente che stava curando. La malcapitata ha riportato alcune fratture alle braccia e una prognosi di 25 giorni.
L’iniziativa della Uil Fpl
L’intervento della sigla sindacale, che porta le firme del Segretario Generale UILFPL, Maurizio Palombi, e del Segretario Provinciale UILFPL, Guido Compagnone, ricorda che non tutti i pronto soccorso della provincia sono dotati di servizio di vigilanza armato. Se questo è vero per Cassino e Frosinone, altrettanto non si può dire per i presidi di emergenza di Sora e Alatri che, parimenti, sono altamente frequentati ogni giorno e che, purtroppo, hanno fatto registrare nel recente passato gravi episodi ai danni di medici e infermieri.
La Pec inviata al direttore generale
I due sindacalisti hanno inviato una Pec ai due dirigenti della Asl, in cui richiamano: “l’attenzione aziendale sulla necessità di dotare le due unità emergenziali in oggetto della sorveglianza armata al pari di quanto già esistente presso identiche strutture di Cassino e Frosinone. Non trattandosi di presidi a basso ingresso di utenza, anzi tutt’altro se si considerano i numeri di Alatri e di Sora in accessi annui, appare necessario assicurare ai dipendenti ivi impegnati la dovuta sicurezza sul posto di lavoro. Sarà di certo a conoscenza di codesta Dirigenza il crescente numero di aggressioni, sia verbali che fisiche, nei confronti di operatori sanitari su tutto il territorio nazionale ed in particolar modo nel Pronto soccorso, luogo in cui i cittadini ed i familiari hanno un accesso diretto in un momento anche emotivamente poco stabile a causa della necessità di prime cure richieste.
Onde evitare il ripetersi di episodi quali l’aggressione dell’aprile 2019 ad Alatri, oppure il pestaggio del novembre 2020 a Sora e Cassino nel 2023 è necessario dotare entrambi i presidi della idonea sorveglianza e garantire nel senso più compiuto del termine la sicurezza dei dipendenti ed un clima lavorativo più sereno e meno animoso. Il tema è sensibile ed infatti il Ministero dell’Interno ha avviato una mappatura delle strutture ospedaliere per individuare quelle maggiormente a rischio, una fotografia che sarà pronta nei prossimi giorni e consentirà di definire il piano di intervento con l’obiettivo di garantire la tutela del personale medico e infermieristico e di disinnescare ogni eventuale tensione tra pazienti, famigliari e camici bianchi”.
Cosa è stato fatto nelle altre Regioni
Dalla Uil Fpl ricordano poi come: “Regioni quale il Veneto ha avviato la formazione di istruttori antiviolenza, Piemonte e Liguria si sono affidati ai vigilantes così da consentire ai sanitari di lavorare con professionalità e sicurezza. Si attende la medesima sensibilità sul punto anche per porre il personale dei diversi P.S. della ASL di Frosinone tutti sullo stesso piano di considerazione, rispetto e sicurezza».