In soli tre anni la provincia di Rieti ha perso 526 operai secondo gli ultimi dati diffusi dall’Inps. C’era da aspettarselo. L’economia è stata bersagliata duramente da pandemia e guerra in Ucraina. Ne sono conseguite numerose perdite di posti di lavoro, tra questi il mondo agricolo.
A Rieti in particolare si è passati dai 2229 addetti all’agricoltura ai 1703 di oggi. Dati significativi, che mettono seriamente in allarme il mondo agricolo nel reatino. “E’ fondamentale – ha affermato il presidente della Coldiretti Rieti, Alan Risolo – estendere al 31 dicembre 2023 il termine per usufruire del credito di imposta 4.0 e contestualmente scongiurare la riduzione della percentuale del 40% per il 2023, rifinanziare il Fondo per lo sviluppo delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, costituire un Fondo per l’assistenza alla digitalizzazione e alla formazione delle imprese agricole con un’adeguata dotazione finanziaria e si propone anche una riapertura dei termini che preveda una imposta pari al 3% sulla rivalutazione di terreni e fabbricati aziendali nonché l’affrancamento delle riserve da rivalutazione con un’imposta del 10%. La sovranità alimentare è un obiettivo da raggiungere – ha evidenziato Risolo – con la semplificazione burocratica ma anche prevedendo contratti di lavoro occasionale per consentire ai percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di essere assunti temporaneamente per le attività stagionali nei campi. Occorre anche ridurre il costo del lavoro in agricoltura per riversare i risparmi ottenuti dai datori di lavoro ai lavoratori agricoli al fine di aumentare il potere di acquisto. In questo contesto è opportuno prevedere anche la totale detassazione e decontribuzione dei premi di produzione erogati ai lavoratori agricoli“. In riferimento ai contenuti della manovra che prevede l’introduzione dei buoni lavoro a tempo determinato per un importo fino a 10mila euro, il Presidente Risolo ha aggiunto: “L’arrivo dei buoni lavoro è importante nelle campagne dove occorre lavorare con la semplificazione burocratica per salvare i raccolti e garantire nuove opportunità di reddito in un momento particolarmente difficile per il Paese”. “Siamo grati al Governo per aver accolto le nostre sollecitazioni sul problema della manodopera agricola e – ha concluso Risolo – siamo pronti al confronto con le Istituzioni e i sindacati per individuare le formule più adeguate che garantiscano maggiore semplificazione per le imprese e le necessarie tutele per i lavoratori agricoli”.