Questa mattina il consigliere regionale Daniele Maura è stato relatore della proposta di legge regionale in materia di agricoltura sociale. Quest’ultima, approdata in VIII Commissione è stata voluta dai consiglieri Sabatini, Sambucci, Bertucci, Palazzi, Iannarelli, Corrotti, Rotondi, Paterna, Berni, Maura, Nicolai, Mari, Savo, Tiero, Grasselli, Cera.
La presente proposta di legge intende regolamentare l’attività dell’agricoltura sociale quale aspetto della multifunzionalità delle attività agricole, inquadrandola normativamente nel contesto regionale al fine di incentivare, migliorare, riconoscere, promuovere l’operato dei professionisti del settore e delle fattorie sociali che lavorano con l’intento di offrire ai soggetti svantaggiati, con disabilità l’inserimento nel contesto socio-economico, culturale, lavorativo del Lazio.
Tra le funzioni principali dell’agricoltura sociale si può annoverare quella di favorire l’inserimento socio-lavorativo di soggetti con disabilità, lavoratori svantaggiati e minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione e sostegno sociale ma non solo, è anche promotore per lo svolgimento di azioni atte allo sviluppo di abilità e capacità di inclusione sociale e lavorativa, di ricreazione e di servizi utili per la vita quotidiana degli individui coinvolti.
Prevede interventi sociosanitari, ossia prestazioni e servizi che affiancano e supportano le terapie mediche psicologiche riabilitative finalizzate a migliorare le condizioni di salute e le funzioni sociali, emotive e cognitive dei soggetti interessati anche attraverso l’ausilio di animali allevati e la coltivazione delle piante nonché i progetti finalizzati all’educazione ambientale e alimentare.
Attraverso l’agricoltura sociale si intende intraprendere altresì un percorso di crescita dell’intera comunità che, tramite azioni mirate, regolamentate, può dare risposte significative e competenti alla popolazione e al tessuto produttivo consentendo la permanenza sul territorio e l’attrazione di nuovi abitanti attraverso un complesso sistema di azione di relazioni volte a connettere la dimensione interna dell’inclusione con quella esterna.
“Attraverso la presente proposta la regione vuole sottolineare come la scelta dell’agricoltura sociale come ambito di supporto a percorsi terapeutico riabilitativi – rimarca Daniele Maura -, di inserimento lavorativo ed inclusione sociale sia legata ad alcune sue specifiche peculiarità connesse all’organizzazione dell’unità di produzione, che generano un potenziale inclusivo di soggetti fragili. Intende inoltre favorire, monitorare e promuovere tutte le azioni necessarie atte a sostenere le attività finora descritte attraverso riconoscimento delle fattorie sociali grazie alla costituzione di un registro regionale”