Chi pensava che l’abbuffata di tiebreak fosse una caratteristica delle sole semifinali, è stato puntualmente smentito: anche la prima gara della serie finale si è infatti chiusa dopo cinque set. A sorridere, al termine di un confronto che ha esaltato e depresso a fasi alterne i sestetti in campo, sono stati i campioni d’Italia della Lube Civitanova, che hanno espugnato il parquet perugino contro pronostico, ma con innegabile merito. Già nel set iniziale si vedono le potenzialità a muro della Lube, che mortificano il gioco non sempre spumeggiante del team di casa. De Cecco in avvio è più brillante del suo omologo Giannelli e anche al servizio Civitanova rischia di più, traendone profitto. La fuga degli ospiti va così a buon fine ed indirizza il confronto su binari favorevoli a Zaytsev e compagni.
L’orgoglio perugino ha però gli occhi feroci di Anderson e Leon, che proprio non ci stanno a recitare da comprimari al PalaBarton. Anche stavolta a decidere le sorti del parziale è però il fondamentale del muro, con Perugia che cresce in modo esponenziale e alla quarta palla set chiude i conti: 1/1! In avvio di terzo parziale, la Lube prende un buon margine attivo (6/2), ma fa in fretta a dilapidarlo per via di una ricezione che diventa d’improvviso deficitaria. Perugia gioca con più tranquillità e attacca meglio, le conseguenze sono evidenti e scrivono il 25/20 che manda in archivio il terzo parziale. Quando il pubblico umbro comincia ad assaporare una vittoria di platino in chiave tricolore, qualcosa s’inceppa nella testa e negli schemi degli uomini di Grbic. La Lube torna autorevole nel servizio e soprattutto comincia a difendere con ferocia. Simon è il posto 3 che fa la differenza, per i perugini la corsa si fa di nuovo in salita e a poco serve la ritrovata ispirazione di Leon nella parte conclusiva della frazione. Sì va al tiebreak, tanto per cambiare. L’avvio del parziale conforta in modo vistoso le speranze dei campioni, che cambiano campo sull’8/4 e s’illudono di poter tagliare il traguardo con una certa tranquillità. Non hanno fatto i conti con la Sir, che rosicchia un punticino, due, e poi arriva addirittura al sorpasso con il servizio bomba di Leon. Civitanova non ci sta a vanificare una partita quasi perfetta per un blackout e torna a lavorare proficuamente sulla correlazione muro-difesa. Il controsorpasso è quello definitivo, con Lucarelli, Yant e Zaytsev spietati a sfruttare ogni contrattacco. Al secondo matchball Civitanova può esultare, ma la serie si annuncia lunga ed equilibrata. Essersi presa il primo round potrà dare alla Blengini-band un vantaggio anche psicologico, ma il cammino verso il tricolore è ancora lungo e costellato di ostacoli.