Una nuova e diversa qualità della vita nella Valle del Sacco. Sarà questo il tema della seconda assemblea promossa dalle associazioni che si occupano di ambiente e salute nella Valle del Sacco. L’appuntamento è per sabato 16 settembre alle ore 17, in via Bagno 21 (ex mattatoio comunale) ad Anagni, mentre una prima assemblea sul tema si è tenuta lo scorso mese di luglio a Veroli presso l’Università popolare.
In quell’occasione fu analizzata la situazione attuale in cui versa l’area e le numerose criticità esistenti, promuovendo una “forma organizzativa leggera, per aggregare cittadini e associazioni su obiettivi comuni”. Il Coordinamento ambiente e salute nella Valle del Sacco, in una nota spiega: “Sono stati nominati dei referenti con il compito di definire gli obiettivi e la forma organizzativa più efficace ed efficiente da presentare nei successivi incontri che si terranno nei principali centri della provincia e, anche, nei territori extraprovinciali, ma comunque interessati dalle vicende della Valle del Sacco.
Questa iniziativa è partita in un momento in cui sono stati organizzati diversi convegni sulla situazione della Valle del Sacco da parte di diverse organizzazioni datoriali e sindacali, ma con un sostanziale immobilismo da parte dei responsabili politici da cui si attende ancora una decisiva operatività, soprattutto, in merito alla annosa azione di bonifica dei territori inquinati ricadenti nel Sin e la tutela del popolo inquinato”.
Le associazioni che hanno dato l’adesione alle assemblee di Veroli e Anagni sono accomunate dalla stessa preoccupazione per il destino di un territorio ritenuto marginale e quindi idoneo, dopo aver subito il selvaggio sfruttamento industriale degli anni ‘60-‘70, ad ospitare ogni forma di impianto di trattamento dei rifiuti (inceneritori, discariche, biodigestori…) magari camuffato con la definizione rassicurante dell’economia circolare.
“Si vuole invece cambiare impostazione a cominciare anche da una ridefinizione degli assetti istituzionali della Repubblica – dicono dal coordinamento – e per questo esprimiamo la nostra ferma opposizione ad ogni ipotesi di autonomia differenziata che finirà per togliere ai poveri per dare ai ricchi e, contestualmente, auspichiamo un forte ridimensionamento delle autonomie regionali che hanno fallito completamente il loro ruolo in materia di sanità e ambiente”.