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Anagni e Ferentino: scontro senza sconti ma il confronto diretto resta un tabù

Licandro Licantropo
Aprile 23, 2023

Entrambi hanno puntato tutto sull’effetto scenico: sale piene, entusiasmo alle stelle e slogan per galvanizzare i propri sostenitori. Le elezioni comunali di Ferentino sono molto sentite e allora sia Piergianni Fiorletta che Alfonso Musa hanno cavalcato l’onda emotiva. Il primo ha riunito la sua coalizione civica (ribattezzata extralarge) presso la sala conferenze delle Terme Pompeo. C’erano davvero tutti: Alessandro Rea, Luigi Vittori, Giuseppe Patrizi (presente ovunque), Luca Zaccari, Claudio Pizzotti. Piergianni Fiorletta si è emozionato: lui che il sindaco già lo ha fatto e che punta a ripetere l’esperienza. Ha voluto far capire che la squadra a sostegno è ampia e compatta e che si appresta a governare tenendo presente le esigenze della città. In sala non sono mancati attacchi ad Antonio Pompeo e Alfonso Musa, definiti “Virgilio e Dante” per come hanno impostato la campagna elettorale. Vale a dire con dei video nei quali entrambi dissertano delle opere fatte da Pompeo (che sarebbe evidentemente Virgilio). Un’ironia chiarissima, che però poteva essere fatta senza scomodare il Sommo Poeta.

Alfonso Musa e Antonio Pompeo hanno risposto in contemporanea da Bassetto. Anche in questo caso bagno di folla e slogan in quantità industriale. Facendo emergere la convinzione che si può vincere al primo turno, senza neppure bisogno del ballottaggio. Si tratta ormai di manifestazioni tipiche di ogni campagna elettorale.

In mattinata si era presentato agli elettori anche Lorenzo Fiorini (Psi). A Frosinone, nella sede della federazione provinciale del partito. Ancora una volta Gian Franco Schietroma ha voluto rimarcare la voragine incolmabile che separa i Socialisti da un centrosinistra che si divide secondo gli input di un Partito Democratico a sua volta diviso. Per il Psi non è più una questione di vittoria o di sconfitta, di voti e di percentuali. L’unica cosa che conta è stare fuori da contesti estremamente trasversali. Lo stesso ragionamento fu fatto a Frosinone, dopo che il Pd aveva annunciato la candidatura a sindaco di Mauro Vicano nell’ambito di una coalizione della quale facevano parte il Polo Civico e altre realtà provenienti dal centrodestra.

Domani invece sarà la volta di Angelica Schietroma, che potrebbe essere l’unica novità di questa campagna elettorale a Ferentino: giovane, donna, si muove sicuramente in maniera più moderna anche per quanto riguarda la comunicazione. Conterà molto la percentuale che riuscirà a raggiungere. Se poi si arrivasse al ballottaggio, allora potrebbe diventare decisiva in ogni caso. A Ferentino la campagna elettorale è molto sentita, per via del grado di conflittualità che c’è tra Piergianni Fiorletta e Antonio Pompeo.

I CONFRONTI DIRETTI

Alle comunali di Frosinone abbiamo toccato con mano le difficoltà di organizzare dei confronti diretti tra candidati a sindaco. Ce ne sono stati di due tipi. Quelli di stampo istituzionale, organizzati dalle associazioni di categoria, nel corso dei quali però il tropo “aplomb” ha addormentato il dibattito. In qualche caso si è riusciti a mettere pepe nel confronto, ma è durato poco perché a quel punto è scattata la delegittimazione dell’avversario.

A Ferentino sarebbe interessate mettere i quattro candidati attorno allo stesso tavolo, ma difficilmente questo accadrà. Il confronto continuerà ad essere a distanza.

Ad Anagni il clima è se possibile ancora più “avvelenato” politicamente. La competizione riguarda il sindaco in carica Daniele Natalia (sostenuto dall’intero centrodestra oltre che da quattro liste civiche), l’ex vicepresidente della Provincia Alessandro Cardinali, Danilo Tuffi (alla regia c’è Franco Fiorito), Luca Santovincenzo. Dei faccia a faccia garantirebbero “sold out” a ripetizione, ma anche in questo caso è improbabile che possano esserci. Ognuno preferisce galvanizzare il suo popolo, soprattutto al primo turno che vede impegnati degli autentici eserciti di aspiranti consiglieri comunali. Però la politica si nutre di dibattito, anche quando è polemico, duro e perfino eccessivo. Vedremo se si troverà il coraggio di andare in piazza a confrontarsi con gli avversari.

LE SCELTE DELLA REGIONE

A oltre due mesi dalla vittoria elettorale i tempi sono maturi affinché Francesco Rocca, la sua giunta e la maggioranza di centrodestra procedano con le scelte per quanto riguarda la guida di società partecipate ed enti intermedi, fondamentali per attuare il programma sul quale si sono ottenuti i voti di cittadini. Su sanità, rifiuti, edilizia popolare, turismo, commercio, industria ed economia la ricetta del centrodestra è diversa da quella del centrosinistra. Ci sono i soliti problemi degli equilibri da trovare fra i partiti della maggioranza. Ma è tempo di agire. Altrimenti a cosa è servito vincere nel Lazio dopo tanti anni? Senza considerare il nervosismo crescente fra le “truppe” e nei territori.

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