Finora di polemiche e attacchi per le nomine e i concorsi last-minute alla Regione Lazio non ne sono mancati.
Ma l’ultima denuncia pubblica fatta dal candidato presidente del Centrodestra, Francesco Rocca, contro la giunta guidata dal presidente vicario Daniele Leodori per due importanti incarichi assegnati proprio quando la campagna elettorale ufficiale è ai nastri di partenza, ha costretto l’esecutivo piddino-grillino a giustificarsi e giocare la carta della “necessità e urgenza”.
Rocca aveva accusato la Giunta ora guidata da Leodori di essersi mossa ‘In spregio a ogni garbo istituzionale’: “La Regione Lazio, benché di fatto senza presidente e a un mese dalle elezioni – ha affermato Rocca -, ha proceduto alla nomina per tre anni di due direttori generali: il primo al NUE (numero unico di emergenza) e il secondo alla programmazione economica.
Stranamente, non si è provveduto invece alla nomina del direttore generale all’agricoltura, la cui rilevanza sarebbe stata a questo punto maggiore” rincarando poi la dose: “La giunta Zingaretti, negli anni, ha creato ben 23 direzioni generali (22 direttori regionali e 1 direttore generale), incrementandole di oltre il 25% (rispetto ai 16 del passato), con evidente spreco di risorse pubbliche. Credo sia necessaria un’immediata riorganizzazione degli uffici al fine di dare maggiore incisività all’azione del governo regionale e ridurre i costi”.
Una stoccata che ha colpito in pieno la Giunta regionale che ha replicato con comunicato nel difendersi di difendersi dalle accuse dell’ex presidente della Croce Rossa italiana: “Le nomine deliberate oggi dalla Giunta regionale a Direttore della Direzione Regionale Soccorso Pubblico NUE e a Direttore della Direzione Regionale Programmazione Economica sono motivate prima di tutto dalla necessità di ricoprire due incarichi in scadenza di contratto” hanno sostenuto dall’esecutivo proseguendo poi: “Si tratta di ruoli fondamentali, nel primo caso per garantire la gestione di tutti i numeri di emergenza a tutela della sicurezza e della salute dei cittadini e di chiunque si trovi nel Lazio. Nel secondo caso la nomina è stata decisa per poter rispettare tutte le prossime scadenze relative al PNRR e per ottemperare al rispetto dei termini utili e inderogabili per ottenere i fondi europei, indispensabili per il rilancio dell’economia del territorio”.
Fino a ribadire il concetto per allontanare accusa: “Non si tratta di nomine deliberate per ‘sgarbo istituzionale’, bensì la decisione della Giunta è stata assunta per non lasciare scoperte due Direzioni Regionali fondamentali per portare a termine il lavoro finora svolto dalla Regione Lazio. A dimostrazione di quanto appena affermato, si specifica anche che gli ulteriori tre contratti dei direttori in scadenza non sono stati prorogati non avendo lo stesso carattere di urgenza e al fine di consentire alla prossima giunta di individuare i nuovi dirigenti”.