Mario Antonellis, portavoce del Comitato Acqua pubblica Frosinone, ha atteso qualche giorno per poi togliersi un ‘macigno’ dalla scarpa. Poi ha parlato: “Sulla STO abbiamo sempre avuto ragione noi. Il commissariamento lo conferma, ma costerà altre migliaia e migliaia di euro che pagheranno i cittadini con le bollette”.
Con un post sulla pagina social del movimento, che fa riferimento anche a UtopiaBlu, per il diritto all’acqua, ha commentato l’iniziativa del presidente della provincia, Luca Di Stefano, di commissariare la Segreteria tecnico operativa dell’Ato5 per una serie di criticità – come si legge nello stesso decreto di nomina del commissario – legate a “anomalie segnalate, in merito ad adempimenti fiscali e tributari e alla tenuta dei registri IVA, perplessità organizzative e amministrative di varia natura”.
Le critiche e le contestazioni all’operato della Segreteria
Antonellis ricorda le ripetute contestazioni all’operato della Sto che Acqua Pubblica ha puntualmente fatto presenti con denunce pubbliche e articoli sulla stampa: “La nostra circostanziata critica contro i funzionari che si sono succeduti presso la STO dell’Autorità d’Ambito, in provincia di Frosinone è ormai datata – scrive -. Le nostre valutazioni negative erano corrette. Le indagini della Guardia di Finanza, e i riscontri della Procura di Frosinone, non a caso, hanno verificato e messo sotto accusa, per reati penali pesantissimi, i dirigenti della STO (quel procedimento, però va detto, si è concluso con il proscioglimento davanti al Gup, nda). Come se nulla fosse successo l’andazzo si è manifestato ancora e anche l’ultimo responsabile della STO, a suo tempo nominato dal precedente presidente è definitivamente finito nel vortice delle “inadempienze” da noi puntualmente segnalate – prosegue Antonellis -, al punto che il nuovo pseudo presidente di questo pseudo Ente Provinciale nomina un commissario ad acta per “risolvere le criticità” riscontrate”.
Due certezze: altri costi per i cittadini e nomina ‘politica’
L’esponente di UtopiaBlu passa quindi a esprimere “due certezze e alcune considerazioni”. Dice Antonellis: “La prima certezza è, purtroppo, che il nuovo Commissario riceverà un compenso annuale di 100mila euro. Naturalmente questi soldi andranno a gravare sulle tariffe e si sommeranno a tutti gli onorari dei diversi dipendenti della STO e ai costi, già notevoli, dell’apparato d’ambito. La seconda certezza è che il commissario ad acta non è stato di certo nominato per le specifiche competenze relative alla funzione da assumere ma per logiche ben diverse e facilmente comprensibili”.
Una speranza: tornare al voto diretto alla provincia e dare peso ai consumatori
Quindi conclude: “In quanto alle considerazioni d’obbligo, dobbiamo ancora una volta rilevare che fin quando non si tornerà alla elezione diretta degli amministratori provinciali possiamo aspettarci questo ed altro. Fin quanto poi negli organismi di controllo e di tutela dei cittadini utenti, come dovrebbe essere la STO, non venga riservato un doveroso ruolo ai rappresentanti dei cittadini non cambierà nulla”.