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Area 118, taglio degli equipaggi e mancate assunzioni: nel Lazio per i soccorsi servono due ambulanze

Cesidio Vano
La critiche dell’Usb: “ Problemi anche per la sicurezza sul lavoro e l’appropriatezza dell’assistenza”
Maggio 4, 2022

La riduzione degli equipaggi delle ambulanze (da tre elementi: infermiere, autista e soccorritore) a due (infermiere ed autista) e le mancate assunzioni da parte dell’Ares 118 fa sì che nel Lazio per la maggior parte dei soccorsi serva l’intervento di due mezzi.

La denuncia arriva dalla sigla sindacale Usb del Lazio che mette in evidenza anche i connessi problemi sulla sicurezza sul lavoro e di sicurezza e appropriatezza dell’assistenza e quindi il rischio per il buon esito dei soccorsi.

Secondo i dati dell’Usb i tempi dei soccorsi nella nostra regione si sarebbero allungati a causa della necessità di richiedere supporto per il trasporto dei pazienti, mentre al contempo sono diventate sempre più numerose le malattie professionali dovute agli eccessivi carichi di peso a cui gli operatori sono esposti ogni giorno.

“Nel solo 2021, dei quasi 444.000 interventi effettuati nella Regione Lazio con codice giallo o rosso oltre l’85% necessitava di ospedalizzazione immediata e quindi di trasporto urgente, mentre in Ares 118 gli equipaggi completi sono meno del 30% – scrivono dall’Usb regionale -. Un equipaggio completo permetterebbe invece alla singola ambulanza di soccorso infermieristica (ASI) di avere una capacità gestionale ed autonoma dei codici di maggior gravità senza l’ausilio di altri mezzi e personale, che creano un allungamento dei tempi di ospedalizzazione ed un aggravio dei costi: siamo arrivati al punto che, per ogni intervento, servono due ambulanze.

L’equipaggio a tre unità tutela salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, anche perché l’attività degli equipaggi di ambulanza comportano movimentazione manuale dei carichi. Spesso il rischio è significativo in ambito infortunistico, a causa di movimenti incongrui dovuti al fatto di operare in condizioni di difficoltà”.

Secondo uno studio Inail Toscana del 2017 – citato dall’Usb Lazio – e dal titolo “Benessere di medici ed infermieri, performance e conseguenze sulla sicurezza dei pazienti”, oltre alle varie tematiche affrontate risulta che il 75% degli operatori sanitari soffre di almeno una patologia lavoro-correlata con al primo posto i disturbi muscolo-scheletrici. Nell’Ares 118, un’azienda che effettua trasporto sanitario in ambiente extraospedaliero e con personale insufficiente questi disturbi si tramutano in vera e propria malattia professionale.

Sul tema delle nuove assunzioni, il sindacato ricorda di aver sollecitato un piano assunzionale per la reinternalizzazione approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale nel luglio 2018 e che prevedeva le assunzioni di 384 operatori tecnici (barellieri), ma ciò nonostante i barellieri sono spariti. “Ad oggi non è mai nemmeno stato reintegrato il turnover – dicono dalla sigla sindacale -. Sottolineiamo che la mancanza di barellieri si aggiunge ai carichi di lavoro aumentati a causa della riduzione dell’assistenza ospedaliera e territoriale, all’emergenza Covid, ai blocchi delle ambulanze presso gli ospedali”.

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