Il blitz era nell’area. Per molti versi scontato. Il manager dell’Asl di Latina a meno di 10 giorni dal voto ha rinnovato i contratti ai capi dipartimento dell’azienda. Di fatto ha inteso ‘blindare’ la governance dell’Asl anche nel prossimo futuro. Nonostante l’incombenza delle elezioni regionali. Un provvedimento che sta destando clamore soprattutto perché diventerà centrale negli ultimi giorni di campagna elettorale.
ASL LATINA, BENEFICIARI E COSTI
Tra i beneficiari ci sono anche professionisti affermati in campo sanitario (e amministrativo), qualcuno anche di area di centrodestra. O meglio, esponenti che storicamente sono stati vicini a Forza Italia e al senatore Claudio Fazzone in particolare. Non è un caso che nessun esponente azzurro abbia voluto commentare la pubblicazione dell’atto.
Questi comunque i nomi dei ‘beneficiari’ del rinnovo contrattuale: Assunta Lombardi (Dipartimento Staff), Giovanni Bernardi (Area giuridico amministrativa), Salvatore Di Maggio (Area economica finanziaria committenza e patrimonio aziendale), Giuseppe Ciarlo (Dipartimento attività distrettuali), Loreto Bevilacqua (Dipartimento tutela delle fragilità), Igino Mendico (Dipartimento Prevenzione), Anna Di Lelio (Dipartimento Salute Mentale), Andrea Gallo (Dipartimento funzionale per l’Integrazione universitaria), Carmine Cosentino (Dipartimento Area Critica), Miriam Lichtner (Dipartimento Area medica Dea II), Alessandro Are (Dipartimento Area Chirurgica Dea II), Roberto Fava (Dipartimento Area Chirurgica Dea I), Francesco Equitani (Dipartimento Area dei Servizi), Francesco Versaci (Coordinamento Area patologie cardiovascolari).
La direzione Asl ha conferito gli incarichi di direttore di Dipartimento e direttore di area di coordinamento, stipulando con i medesimi direttori i contratti individuali di conferimento di incarico della durata di 3 anni. Nella delibera si evidenzia che “il contratto è rinnovabile, previa verifica positiva, e decorrerà dal 01/02/2023”.
Ma non solo. Perché nell’atto si stabilisce di “riconoscere ai direttori di Dipartimento e di Area, con esclusione dei sanitari a rapporto non esclusivo, la maggiorazione della retribuzione di posizione sulla base della graduazione fissata con delibera 716/2022”.
Il provvedimento dell’Asl relativamente al 2023, preve questa ripartizione di costi: 377.999 euro per competenze della dirigenza medica (oltre a oneri sociali pari a 89.963 euro); 62.249 euro per competenze della dirigenza amministrativa (oneri sociali pari a 14.815 euro); 39.925 euro, di cui 32.249 euro per competenze dirigenti universitari.
Nella delibera si fa comunque presente che “l’incarico può essere revocato dal direttore generale dell’Asl, con provvedimento motivato ai sensi dell’art.15-ter, co.3, del d.lgs.502/92; può cessare prima della scadenza per dimissioni, per impedimento di durata superiore a 6 mesi, per sopravvenute modifiche dell’organizzazione aziendale, tali da incidere sulle aggregazioni dipartimentali ovvero per il personale universitario in caso di destrutturazione dello stesso”.
FRATELLI D’ITALIA ALL’ATTACCO
Gli atti dell’Asl non sono passati inosservati. Fratelli d’Italia prende di mira D’Amato e la sua gestione. “Prendo atto che il lupo perde il pelo ma non il vizio. Le nomine last minute del vertice Asl di Latina, a pochi giorni dal voto, sono quantomeno inopportune -ha affermato il vice coordinatore regionale Enrico Tiero– mi riferisco al rinnovo dei contratti ai capi dipartimento dell’azienda sanitaria di Latina. Di fatto la direttrice generale Silvia Cavalli ha inteso ‘blindare’ la governance dell’Asl anche nel prossimo futuro. Nonostante l’incombenza delle elezioni regionali.
La spregiudicata gestione delle istituzioni da parte del ‘sistema’ D’Amato e dei suoi manager non ci meraviglia, ma che tutto questo avvenga in un settore come la Sanità ci fa davvero infuriare. Alessio D’Amato dovrebbe venire con noi sul territorio per constatare in prima persona i disagi che i cittadini vivono ogni giorno. Pronto Soccorso in tilt, file di ambulanze che intasano gli accessi all’ospedale, mancanza di posti letto per i ricoveri, carenza di personale medico e paramedico, tempi biblici per esami diagnostici e visite specialistiche. Questa è l’eredità che ci lascia la gestione sanitaria del Pd.
La malinconica uscita di scena di questo gruppo dirigente regionale ci riserva una nuova avvilente performance. Ovvero, la corsa ai posti di potere. Prosegue dunque imperterrita l’elargizione di poltrone.
Evidentemente per il manager dell’Asl scelto da Alessio D’Amato, poco importa se fra sette giorni i cittadini saranno chiamati a scegliere chi governerà questa Regione per i prossimi 5 anni.
Per assegnare nuovi incarichi dirigenziali c’è infatti sempre tempo nonché piena disponibilità dei diretti interessati.
D’altronde questo è stato il modus operandi portato avanti da tutta la legislatura. Ciò che fa riflettere è che queste nomine accadono in piena campagna elettorale, ad una settimana dal voto con una gestione del Pd ormai agli sgoccioli.
Vedremo, quindi, come questo modo di gestire le istituzioni, sarà valutato dai cittadini e se si riterrà di premiare ancora una volta chi al merito e alla competenza, sostituisce l’appartenenza politica, per soddisfare personali esigenze elettorali a spese dei contribuenti”. Dopo il 13 febbraio cambierà la musica ed è facile scommettere che con ogni probabilità il vento di centrodestra comincerà a soffiare anche sull’Asl pontina.