Oltre 500 infortuni in più sul lavoro nei primi 7 mesi del 2022 rispetto allo scorso anno. La Uil fa scattare l’allarme dopo aver analizzato gli ultimi dati messi a disposizione dall’Inail.
Dal primo gennaio di quest’anno al 31 luglio scorso, nella sola regione Lazio, ci sono stati ben 34.762 infortuni in ambito lavorativo. Di questi, 1.884 sono accaduti in Ciociaria. Nel 2021, nello stesso periodo gennaio-luglio, i sinistri registrati erano stati ‘solo’ 1.373. Va comunque tenuto conto che nella prima parte del 2021, il grosso d’Italia era in lockdown e molte attività di lavoro ferme o svolte, dove possibile, da remoto (smart working).
Dalla sigla sindacale, si dicono ad ogni modo molto preoccupati per un numero di infortuni crescente e che non accenna a diminuire, tanto da far segnare un incremento rispetto allo scorso anno, come accennato all’inizio, di 511 casi in più.
Solo nello scorso mese di luglio, in provincia di Frosinone, i sinistri sul lavoro sono stati 226, contro i 149 del luglio 2021.
Con l’aumento degli infortuni, crescono anche quelli gravi e mortali. I lavoratori deceduti mentre svolgevano i loro incarichi sono stati, in Ciociaria, ben 9, nei primi sette mesi dello scorso anno erano stati 7.
Il focus sugli infortuni della Uil del Lazio e di Frosinone punta a fotografare i rischi quotidiani che corrono le lavoratrici e i lavoratori del nostro territorio.
Anita Tarquini, Segretaria generale della Uil di Frosinone, così commenta i risultati dell’analisi: “La nostra provincia è terza in graduatoria per incidenti mortali sul lavoro: un tributo ancor più elevato è stato pagato da Roma e Latina, rispettivamente con 33 e 10 vittime. In tutto il Lazio 52 lavoratori nel periodo in esame sono usciti di casa e a casa non hanno fatto ritorno. Stiamo assistendo a una lunga scia di dolore interminabile e intollerabile. Non a caso la Uil è da tempo impegnata nella campagna #ZeroMortiSulLavoro, una mobilitazione di civiltà del lavoro, per rendere i luoghi di lavoro posti sicuri”.
I report di Uil ha preso in considerazione poi anche i dati aggregati a livello nazionale per evidenziare come, nei sette mesi detti, l’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro ha protocollato oltre 440mila denunce di infortuni professionali, di cui 569 con esito mortale.
Altro capitolo nero della ricerca è quello che riguarda le malattie di origine professionale. E’ sempre Tarquini a illustrare il dato: “In questo contesto – spiega la Segretaria Uil – la nostra osservazione è quadrimestrale: da gennaio ad aprile 2022 in Ciociaria i casi sono stati 424, 355 invece nel primo quadrimestre dello scorso anno”. Ottantanove in più, un numero che equivale alla crescita più marcata di tutte le province del Lazio. Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio rappresentano i casi più denunciati all’Inail nel quadrimestre in questione.
Nella stessa nota che accompagna i risultati dell’analisi condotta dalla Uil regionale si conclude: “Dopo la provincia di Frosinone, spiccano gli incrementi delle province di Rieti, Viterbo e Roma. Mentre in quella pontina si è registrato un trend decrescente da 269 a 241 unità. La somma del Lazio arriva comunque a 1.407 casi, contro i 1.276 del 2021. Stiamo parlando di un bilancio parziale, ma già da adesso possiamo affermare che il trend di crescita è preoccupante. Segno evidente che anche sotto il profilo della salute sui luoghi di lavoro il Governo dovrà compiere passi decisivi e risolutivi”.