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Aumenti tariffari e ‘silenzi’ sulla dispersione: consumatori e sindaci chiedono lumi al gestore. Nuove ‘grane’ per il servizio idrico pontino

Cristiano Sacerdoti
Novembre 20, 2024
Latina - edifici pubblici - La sede di Acqualatina

L’Ufficio di Presidenza della Provincia di Latina ha deciso di portare all’approvazione della prossima Conferenza dei Sindaci, cioè l’organismo che riunisce i 38 sindaci dell’Ato 4, ossia l’Ambito Territoriale Ottimale che riguarda la competenza di Acqualatina, l’adeguamento della tariffa idrica nella misura del 3,5% invece che del 9% o del 6%, come era stato proposto, quale soluzione mediana. Una sorta di compromesso che però non sembra aver soddisfatto tutti i sindaci né tantomeno le associazioni dei consumatori.

LA PROTESTA DEI CONSUMATORI

Proprio le associazioni dei consumatori invocano da mesi che siano resi noti i dati delle dispersioni. Da Acqualatina fanno sapere che siamo al 75%. Giova ricordare che nel 2016 venne deliberato un adeguamento annuale del 3,9%, che avrebbe consentito ad Acqualatina di poter disporre dell’importo di 150 milioni di euro per ridurre le perdite dal 50 al 30%. “Appare, pertanto, incredibile, se non paradossale, che le perdite invece di ridursi siano persino aumentate del 50% rispetto a quanto veniva dichiarato 8 anni fa -affermano le associazioni- ed inoltre, si parla di riduzioni delle dispersioni dell’acqua, ma non si comprende quali altri investimenti dovrebbero essere effettuati con le somme poste a carico degli utenti, quali, ad esempio, il trattamento dei fanghi, le manutenzioni dei depuratori e delle reti fognarie e così via. Vi è anche da sottolineare che Acqualatina, negli ultimi anni, oltre ai fondi del PNRR, che dovrebbero avere specifiche destinazioni ha anche ricevuto finanziamenti per diversi milioni di euro per fare fronte alla siccità del 2016, senza che si sia a conoscenza di quali tipologie di opere siano state effettivamente eseguite”. Dalle associazioni si chiede una presa di posizione da parte del CdA di Acqualatina 

SEZZE SI RIBELLA

Lidano Lucidi, sindaco di Sezze ha annunciato la sua decisione di non partecipare all’assemblea che sarà convocata per l’approvazione del Bilancio 2024 del gestore idrico, a meno che Acqualatina non avvii un confronto approfondito con i sindaci. Una posizione netta, che nasce, per il sindaco, dalla necessità di tutelare gli oltre 600mila utenti del servizio idrico integrato. “Non posso accettare che il ruolo degli azionisti pubblici, che rappresentano la maggioranza delle azioni e le istanze dei cittadini, venga svilito in questo modo – ha dichiarato Lucidi – e se saremo chiamati a ratificare un bilancio senza aver avuto la possibilità di discutere il delicato stato economico-finanziario della società, si tratta di un esercizio di democrazia inutile. E io non vi prenderò parte”. Le preoccupazioni sono legate a una serie di comunicazioni inviate da Acqualatina negli ultimi mesi, in cui la società ha evidenziato criticità finanziarie che potrebbero compromettere la gestione del servizio e gli investimenti futuri: “La società – ha spiegato il primo cittadino di Sezze – ci parla di necessità di aumentare le tariffe per garantire l’equilibrio economico-finanziario, con incrementi del 9,5%. Ci viene anche prospettato un ammanco di cassa tra i 15 e i 30 milioni di euro entro il 2025, che potrebbe rendere indispensabile una ricapitalizzazione da parte degli azionisti. Di fronte a queste affermazioni, come possiamo accettare di essere esclusi dal confronto?”. Accuse pesanti che potrebbero sortire come effetto, quello di ‘costringere’ il gestore ad uscire finalmente allo scoperto.

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