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Autovelox: il ‘bidone’ dei bidoni: Cassino non faccia come Sora (e Atina). Il Comune sperimenta i ‘box arancioni’ per due mesi, poi deciderà se acquistarli

Cesidio Vano
Decine di bidoni arancioni abbandonati lungo la strada se non incidentali, ammaccati, sradicati e gettati a terra. Quanto sono costati ai contribuenti sorani e che utilità hanno avuto alla fine?
Luglio 8, 2022

Il refrain è sempre lo stesso: garantire più sicurezza sulle strade. Di fatto è un bel business per i soliti noti. C’ha già provato Sora e prima ancora Atina: collocare lungo le più importanti e trafficate strade della città i bidoni arancioni che ‘annunciano’ la possibile presenza di autovelox per il controllo della velocità delle auto in transito. Ora vuol farlo Cassino, allettato da una prova gratuita di due mesi, alla quale però dovrà seguire il pagamento di prezzi e noleggi insensati.

Il sistema funziona. E’ un po’ come mettere la sagoma dei vigili urbani con la paletta in mano ai lati della carreggiata: l’automobilista si spaventa e molla l’acceleratore. Funziona e bene all’inizio, quando non sai se quel bidone arancione contiene o no l’apparecchiatura per rilevare la velocità, non funziona più dopo un po’ di tempo quando tutti sanno che quei bidoncini sono come ‘spaventapasseri’ ma di fatto abbandonati e spesso inghiottiti dalla vegetazione circostante. Non ci credete: fatevi un giro per Sora e vedete in che stato di abbandono sono le apparecchiature “Velo OK” acquistate qualche anno fa dal Comune e pagate migliaia di euro ognuna: una manna dal cielo per il fornitore. Bidoni di plastica da 2.000 o 3.000 euro. Gli automobilisti ormai non ci fanno neanche più caso: provate in via Cellaro e in via Madonna della Quercia o alla Selva. Decine di bidoni arancioni abbandonati lungo la strada se non incidentali, ammaccati, sradicati e gettati a terra. Quanto sono costati ai contribuenti sorani e che utilità hanno avuto alla fine?

Stessa storia ad Atina, dove l’esperienza si è fatta diversi anni fa e dove la Polizia locale ha avuto più di qualche ‘incidente’ in materia di autovelox, tutor e via dicendo. Anche lì, sulla Vandra, bidoni abbandonati e mai entrati in funzione. Spesso sradicati nottetempo dagli stessi automobilisti ‘incarogniti’ e gettati a lato strada: un altro sperpero di denaro a 5 zeri e soldi in tasca solo per la ditta fornitrice. Esempi ce ne sarebbero ancora e tanti. Ma ci fermiamo qui per riprendere da dove avevamo iniziato. La polizia locale di Cassino sperimenterà per due mesi i ‘box arancioni’ forniti da una società specializzata per valutare l’effetto deterrenza sul traffico e sulla velocità delle auto. Sarà sicuramente un successo. E’ sempre così all’inizio: vedi l’apparato lungo la strada, i segnali che preannunciano la postazione autovelox e rallenti. Dopo la sperimentazione, però, ci sarà da cacciare i soldi: un ‘bidoncino arancione’ può essere acquistato con una spesa che va da 1.300 euro a 2.800 euro (quello blindato per evitare assalti degli automobilisti più reattivi) ovviamente più iva. Poi c’è da pagare a parte la segnaletica e la manodopera per il collocamento (o spostamento); se il box lo vogliamo collocare su un palo allora servono almeno 1.700 euro (più iva). Poi ci vuole la manutenzione, finché il servizio sarà attivo. C’è anche la soluzione a noleggio (80 euro al mese oltre iva per singolo box). E stiamo parlando solo dei bidoni vuoti (della sagoma del vigile per capirci) se poi ci vogliamo mettere anche l’autovelox (e cacchio!) allora serve pagare il noleggio a parte: 440 euro più iva per 4 ore ma solo nei giorni feriali. Se, poi, prima di fare tutte queste belle cose l’ente volesse verificare quale siano le velocità tenute sulle strade dagli automobilisti per capire se valga la pena o meno mettere su questo ambaradàn, basta pagare 450 euro oltre iva per radar su strada ed elaborazione dello studio.

 Vedremo se Cassino farà come Sora (ed Atina): decine e decine di migliaia di euro gettati alle ortiche (quelle che oggi nascono a fianco dei VeloOk) o farà funzionare bene e sempre gli apparati. Proviamo solo a fare una proposta: perché non rilevate i bidoni abbandonati a Sora? Ci guadagnerebbe anche l’ambiente.

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