A Frosinone non verranno attivate Zone 30, semplicemente saranno previsti dei limiti di velocità a 30 chilometri all’ora in alcuni tratti di strada.
Riccardo Mastrangeli lo ha spiegato alla riunione che si è svolta nella tarda serata di ieri e alla quale hanno partecipato una ventina di amministratori della maggioranza, tra assessori e consiglieri. Non tantissimi, ma comunque sufficienti a garantire numeri e copertura politica in seconda convocazione. A questo punto il centrodestra andrà avanti “con chi ci sta”. Una cifra oscillante tra i 16 e i 19.
I PROVVEDIMENTI SUL TRAFFICO
Per delineare, individuare e attivare una Zona 30 serve l’inserimento della stessa nel Piano urbano del traffico. Materia sulla quale è competente a deliberare il consiglio comunale. Non è quello che succederà a Frosinone, non nell’immediato. Anche perché in aula non mancherebbero rischi ed insidie.
Mentre invece i limiti di velocità saranno definiti dai dirigenti dei settori Ambiente e Polizia Locale, con delle determine. Un atto tecnico quindi, che neppure investe la Giunta, il sindaco e gli assessori. I tratti di strada interessati saranno quelli di via Puccini, via Fontana Unica, via Mola Vecchia, Corso Lazio, viale Grecia. Su via Marittima si sta valutando. Il sindaco Mastrangeli ha chiarito che, seguendo le direttive del Ministero dei Trasporti, si interverrà laddove si è nelle vicinanze di scuole, parchi e intersezioni pericolose. Per la salvaguardia della sicurezza stradale. La “Zona 30” (che ha carattere di stabilità e prevede una serie stringente di controlli) non rientra nei progetti dell’Amministrazione. Nei giorni scorsi il capogruppo di Forza Italia Maurizio Scaccia (presente alla riunione di ieri) aveva invitato la Giunta a smentire le notizie che andavano nella direzione dell’istituzione della Zona 30. Nel vertice di ieri sera Mastrangeli ha chiarito come stanno le cose. Alla fine il centrodestra si è ritrovato sulla posizione del primo cittadino.
LA QUESTIONE POLITICA
La consistenza numerica della maggioranza è cambiata, ormai definitivamente. Ancora una volta all’incontro non hanno partecipato i consiglieri Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella e Giovanni Bortone. I primi due della Lista Mastrangeli, il terzo della Lega. Una situazione che va avanti da mesi. Da quello che si è capito nel vertice di ieri sera nessuno ha più intenzione di considerarli come esponenti della maggioranza stessa. Anche se c’è chi continuerà a sondare il terreno per eventuali operazioni di recupero politico. Maurizio Scaccia (Forza Italia) aveva posto sul tavolo un tema concreto. Ha avuto risposta, ma comunque continuerà ad osservare con attenzione quello che succederà.
In questi mesi si sono registrate assenze sistematiche e mal di pancia frequenti anche di altri consiglieri. L’unico elemento di novità rilevante potrebbe essere la costituzione di un gruppo, potenzialmente formato da Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella, Giovanni Bortone, Maurizio Scaccia, Pasquale Cirillo e forse qualcun altro. Magari Sergio Crescenzi. In quel caso verrebbe avanzata richiesta di un rimpasto in giunta. Però non ci sono segnali che lasciano ipotizzare una soluzione del genere. Il sindaco Riccardo Mastrangeli ha comunque una soglia di sicurezza robusta e potrebbe provare ad allargare la maggioranza. Dalle opposizioni i segnali non sono mancati. Specialmente da parte di Andrea Turriziani e della Lista Marini. Inoltre ci sono due appuntamenti che sconsigliano “colpi di testa”. Intanto le elezioni europee, alle quali tengono tutti i partiti del centrodestra ad ogni livello. In secondo luogo l’approvazione del bilancio di previsione: nessuno è pronto per andare davvero a casa. Né la maggioranza né le opposizioni.
Fra l’altro il Partito Democratico continua a rinviare la celebrazione del congresso cittadino, che sarà determinante per capire molte cose. Intanto chi sarà il segretario: il nome forte resta quello di Angelo Pizzutelli, che però guarda soprattutto alla prossima candidatura a sindaco. Un’operazione (decisamente complessa) che dovrà procedere parallelamente al tentativo di ricostruire il centrosinistra. Lista Marzi, Lista Marini e Psi vanno da tempo per conto proprio.