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Basket, Davide Alviti ricomincia da Trento

Roberto Mercaldo
Dopo due anni nell’Armani Milano, l’ala alatrense cambia casacca e guarda alle Olimpiadi di Parigi
Luglio 11, 2023
Davide Alviti

Davide Alviti ha scelto Trento. Con la “Dolomiti Energia Basket” cercherà il rilancio, dopo una seconda stagione milanese meno soddisfacente della prima.
A Milano Davide ha conquistato due scudetti ed una Coppa Italia, ma se nel 2022 fu tra i protagonisti, in questo secondo campionato con la maglia più prestigiosa d’Italia, il campioncino ciociaro è rimasto molto indietro nelle rotazioni, per un minutaggio complessivo davvero insufficiente.
Milano quest’anno ha tessuto e più volte disfatto la tela di una grandezza che ha trovato riscontri concreti solo entro gli italici confini.
In Eurolega troppo presto ha abdicato, in controtendenza con le due precedenti stagioni, concluse con un terzo posto e con un quarto di finale allo spasimo contro l’Efes, che poi avrebbe vinto l’edizione 2022. Vittima di equivoci tecnici e soprattutto tattici, a lungo senza un vero play dopo l’infortunio di Pangos e prima dell’avvento di Napier, la corazzata di Messina è affondata nel girone di andata, per poi cercare una tardiva e impossibile rimonta a fine stagione. In Italia invece è arrivato il successo soffertissimo (4/3) nella finale con Bologna, la sola possibile nel mondo reale, perché ogni altra ipotesi poteva ben classificarsi quale fantascienza applicata al basket.
In questa ridda di emozioni, non tutte positive, Davide Alviti, ala di due metri con buone capacità difensive ed eccellente predisposizione ai tiri da tre punti, è stato suo malgrado poco più che spettatore.
Ragazzo straordinariamente serio e professionale, ha accettato le decisioni del coach Messina con grande rispetto e a fine stagione ha salutato il club che gli ha comunque regalato due anni di esperienza utili ad arricchire e a completare il suo bagaglio tecnico e umano.

L’ESPERIENZA MILANESE TRA LUCI ED OMBRE

Impossibile non ricordare la grande notte di Madrid, quando Flavio Tranquillo dai microfoni di Sky definì “monumentale la prova del ragazzo di Alatri”. Eh già, perché in quella serata di stelle, tra plurivincitori di Eurolega, big provenienti da oltreoceano e tanti campioni celebrati, fu proprio Davide a prendersi la scena, con recuperi importanti, canestri preziosi e una dimostrazione palese di non esser lì per caso.
I riflettori dell’Eurolega in questa seconda annata con le “scarpette rosse” non si sono accesi su Davide Alviti, che anche in campionato non ha potuto ripetere le prodezze della stagione precedente, quando arrivò a segnare 25 punti nella gara al Forum contro Napoli.
Lui si è sempre allenato con scrupolo e con motivazioni, attendendo con fiducia il suo momento, che però il coach non ha ritenuto dovesse arrivare.
È lo sport, fatto anche di attese non premiate, di momenti in cui ti sembra che tutto quel che hai costruito e raggiunto sbiadisca o perda di significato.
Davide, in quei momenti di attesa snervante e vana, avrà rivisto con la mente i frame di una carriera ricca di soddisfazioni: dall’Eurobasket al Treviso, passando per Mantova, Tortona e Imola. Poi la stagione a Trieste e la consapevolezza di poter essere determinante anche in quel basket stellare. Davide non è forse un predestinato come il mago Bargnani o Danilo Gallinari, ma ha talento, determinazione e testa, le tre linee direttrici che muovono e definiscono la grandezza di un atleta.

A TRENTO PER INSEGUIRE UN SOGNO A 5 CERCHI

Ora porterà la sua grande voglia a Trento, in un club che giocherà in Eurocup e punterà ai playoff in campionato.
Il coach Galbiati ha accolto con gioia la notizia della firma di Davide e si è detto sicuro del suo sostanzioso apporto per la conquista dei traguardi designati dal club trentino.
Un campionato da grande protagonista potrebbe riaprire a Davide Alviti le porte della squadra azzurra, nella stagione delle Olimpiadi di Parigi. La strada è un po’ tortuosa, ma Davide non è uno chi si tira indietro dinanzi alle difficoltà. Questi due anni con l’Armani lo hanno temprato ulteriormente: non è più un ragazzo, ma un uomo, quello che vuol prendersi quanto gli spetta per capacità, abnegazione e serietà. Forza Davide, la Ciociaria è con te!

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