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Bonaccini non fa il miracolo, è un Pd da separati in casa. Valle Del Sacco: asse Rocca-Ruspandini

Licandro Licantropo
Fratelli d’Italia, Forza Italia e altre liste della coalizione al gran completo ieri per la conferenza del candidato Rocca. Lega con tante evidenti e clamorose assenze: su tutte quelle di Pasquale Ciacciarelli e Francesca Chiappini
Gennaio 23, 2023
Stefano Bonaccini e Antonio Pompeo

Quando Enrico Letta subentrò alla guida del Pd al dimissionario Nicola Zingaretti promise un partito “liberato” dalle correnti, che mai più sarebbe andato al Governo senza vincere le elezioni, forgiato sugli amministratori locali e in grado di rivitalizzare gli iscritti. Sono le stesse cose sulle quali si sta impegnando adesso Stefano Bonaccini. Lo ha ripetuto anche a Frosinone: non è un caso che abbia voluto al suo fianco un’amministratrice locale, donna, giovane: Francesca Cerquozzi. Se però si dava uno sguardo attento alla platea si vedevano, da una parte Sara Battisti, Francesco De Angelis e Luca Fantini, dall’altra Antonio Pompeo. Tutti in prima fila, ma comunque “separati in casa” nella scelta (volontaria) dei posti. E’ già successo ai tempi di Matteo Renzi al Nazareno che in Ciociaria tutti stiano dalla stessa parte. De Angelis, Buschini, Battisti, Pompeo.

E’ già successo e niente è cambiato. Perché stavolta dovrebbe essere diverso? Il Partito Democratico che ha in mente Bonaccini non si sarebbe diviso alle provinciali, non si appresterebbe ad uno scontro durissimo alle comunali di Ferentino, avrebbe presentato una lista con il simbolo del partito a Ceccano e a Sora. Il Pd provinciale ha delle peculiarità specifiche: De Angelis è il capo della corrente maggioritaria, Pompeo di quella minoritaria.

BONACCINI: AMMINISTRATORI AL CENTRO

Se la logica sarà sempre questa, niente potrà mutare. Bonaccini ha messo al centro gli amministratori, che in Ciociaria non mancano. Né quelli che stanno con De Angelis né quelli che si ritrovano con Pompeo. Non sarà il risultato delle regionali e neppure quello del congresso a rivoluzionare il quadro. Bisognerà aspettare le scelte di Stefano Bonaccini dopo che sarà stato eletto segretario, per capire se veramente c’è intenzione di guardare ad un futuro diverso. Il Pd ha perso moltissimi voti nelle scuole, nelle fabbriche (quelle che sono rimaste), nella sanità, nel ceto medio.

La forza di De Angelis sta nell’organizzazione, nelle preferenze, nella capacità di mobilitazione. Pompeo può allargare i confini. E la percezione è che lo stia facendo bene con una campagna elettorale “morbida” che non porta dietro la cattiveria nel difendere posizioni ideologiche che in questo territorio non sono nelle pancia e nella mente degli elettori. A differenza della Battisti, Pompeo ha capito che la sua affermazione può arrivare con il contributo di tutta una serie di “mondi” con i quali l’ex presidente della Provincia ha dialogato proficuamente negli ultimi anni.

ROCCA E FRATELLI D’ITALIA

Manifestazione di forza del centrodestra ieri al cinema Fornaci in occasione del convegno del candidato alla presidenza della Regione Lazio Francesco Rocca. C’erano Ottaviani, Ruspandini, Piacentini e tutti i leader delle altre liste, i candidati e gli amministratori della coalizione. I deputati Mattia e Pulciani. Fratelli d’Italia, Forza Italia e altre liste della coalizione al gran completo. Lega con tante evidenti e clamorose assenze: su tutte quelle di Pasquale Ciacciarelli e Francesca Chiappini.

Rispetto al centrosinistra, il centrodestra ha un vantaggio indubbio: l’unità che manca ai vertici è tutta nella base, nell’elettorato. Però oggi siamo in una fase politica nella quale nel centrodestra Fratelli d’Italia è oltre il 30%, mentre Lega e Forza Italia non arrivano in doppia cifra. Francesco Rocca stesso è stato indicato da Giorgia Meloni. La pari dignità al tavolo delle trattative è una cosa, la capacità di incidere nella linea è un altro discorso. Ieri Francesco Rocca era seduto tra due sindaci: Riccardo Mastrangeli e Roberto Caligiore. Mastrangeli (che è della Lega) rappresenta Frosinone, il capoluogo. Normale che stesse posizionato lì. Roberto Caligiore è il primo cittadino di Ceccano, Comune importante e strategico ma pure roccaforte di Fratelli d’Italia.

Il senso è questo, evidente e visibile. Nel suo intervento Francesco Rocca ha parlato dell’inquinamento della Valle del Sacco, non risparmiando critiche anche a quelle aziende che in questi decenni hanno sversato nel fiume sostanze nocive e liquami indicibili. Una posizione che coincide con quella che da anni porta avanti Massimo Ruspandini, deputato e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia.

Nel senso che mancati interventi e ritardi nelle operazioni di bonifica sono senza dubbio delle responsabilità politiche e amministrative dei Governi di centrosinistra che hanno guidato sia il Paese che la Regione Lazio. Ma c’è pure un aspetto che riguarda le aziende che hanno continuato ad inquinare e i mancati controlli che dovevano essere fatti. Ambiente e sanità sono i temi principali di questa campagna elettorale: la linea di Francesco Rocca coincide con quella di Fratelli d’Italia.

CINQUE STELLE E TERZO POLO

Anche in questa provincia occhio alle percentuali. Il Movimento Cinque Stelle si presenta con un proprio candidato, Donatella Bianchi, e stando ai sondaggi si gioca il secondo posto con il Pd. Azione e Italia Viva hanno una lista unitaria: finora il risultato delle politiche e le rilevazioni demoscopiche non sono tali da far ritenere determinanti Carlo Calenda e Matteo Renzi. Non in Italia, non nel Lazio, non in Ciociaria. Viene da chiedersi se ha senso proseguire in questo modo: con l’arrivo di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi la politica italiana ha ritrovato un assetto più polarizzato e riconoscibile sul piano ideologico. Il Terzo Polo è costantemente sulla linea di confine: in Lombardia “contro” il Pd, nel Lazio con il Pd. Sporadicamente ci sono delle aperture nei confronti del centrodestra, ma non in Ciociaria. Dove però il paradosso è che la posizione più forte di Azione è quella al Comune di Frosinone, dove Alessandra Sardellitti è assessore della giunta Mastrangeli, di centrodestra. Se il Terzo Polo è davvero equidistante tra gli schieramenti, allora è il momento di dimostrarlo.

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