Calcio, mondiali femminili: l’Italia perde anche col Sudafrica e subisce una clamorosa eliminazione

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Verdetto amaro ma giusto, quello che ha promosso il Sudafrica e ha bocciato l’Italia nel campionato del mondo di calcio femminile. La crescita del movimento passa anche e soprattutto dalla… par condicio.
Le ragazze della Nazionale hanno scoperto sulla loro pelle che, sebbene la loro popolarità sia ancora distante da quella dei maschietti, quando si tratta di ricevere critiche la parificazione è cosa fatta.

Se l’esordio vittorioso contro l’Argentina aveva originato qualche tiepido consenso, la caduta, davvero clamorosa nelle proporzioni, contro la Svezia, aveva esposto Bonansea e compagne a critiche feroci.
In discussione non già la singola prestazione, come sarebbe stato giusto, ma tutto il movimento, esposto a pubblico ludibrio e di nuovo bersaglio di ironie per nulla sottili. Così, la sfida di stamane contro il Sudafrica, ha finito con l’assumere un’importanza che travalicava quella della singola gara e persino della qualificazione, arrivando a interessare l’intera credibilità del calcio femminile in Italia.
Purtroppo l’atteso riscatto non c’è stato ed è arrivata un’eliminazione bruciante, che origina punti di domanda e impone una svolta immediata.

PRIMO TEMPO IN CHIAROSCURO

Pronti-via, subito in campo un’Italia determinata e capace di prendersi la metà campo avversaria. E dopo appena 11 minuti Beccari va a guadagnarsi un rigore sacrosanto che Caruso trasforma con grande freddezza. Sembra davvero una gara in discesa, ma le sudafricane ricordano in modo fin troppo fragoroso di essere in campo e di voler vendere cara la pelle: prima sfiorano il palo con Kgatlana, poi lo centrano in pieno con Moodaly, che con pregevole collo esterno sorprende Durante, ma trova il legno a dirle di no.
La furia delle sudafricane si placa e l’Italia torna a comandare, ma come un fulmine a ciel sereno arriva un inopinato pari.

Fa tutto la squadra azzurra, con Orsi che non dosa la forza del proprio passaggio indietro al portiere Durante. Paura, dubbi e sberleffi si riaffacciano minacciosi e il punteggio torna in equilibrio. In contemporanea, la rivoluzionata Svezia non sta andando oltre lo 0/0 e pertanto il pari tiene pericolosamente in bilico la qualificazione azzurra: basta sì, ma a patto che l’Argentina non trovi il gol del vantaggio. L’Italia si scuote e va subito vicinissima al nuovo vantaggio: su azione di calcio d’angolo, Beccari svetta e di testa colpisce il palo. La palla torna alle attaccanti azzurre, ma la successiva conclusione viene rimpallata. I minuti residui mostrano una serie di errori delle azzurre al momento di finalizzare le azioni offensive: scelte puntualmente inopportune e così il robusto recupero non serve a sbloccare la parità.

RIPRESA CON TANTE EMOZIONI

Nel secondo tempo l’Italia mostra tanta buona volontà, non supportata però da idee chiare e tecnica adeguata. Più brave le sudafricane nei dribbling e nell’articolare manovre offensive di una certa pericolosità. La notizia del gol della Svezia sembra rasserenare le azzurre, che però si addormentano e vengono punite da Magaia, con un sinistro chirurgico che manda la sfera nell’angolino opposto a quello di tiro. Dopo una parata di Durante che nega il tris alle gialle d’Africa, torna la speranza e torna la qualificazione: Girelli, subentrata a Bonansea, trova una deviazione di testa, con Caruso che assesta alla sfera il colpo decisivo con l’anca. Lungo cheek prima che l’arbitro convalidi il punto. Incubo svanito?

Niente affatto, perché Girelli manca clamorosamente il colpo del ko, da favorevolissima posizione, facendosi intercettare la conclusione da Swart. E la frittata arriva su un contropiede fulmineo del Sudafrica che trova il definitivo 3/2 al 92’. Ancora un’emozione con Giacinti che sfiora l’incrocio dei pali, ma il verdetto resta quello più amaro. Italia fuori dal mondiale, agli ottavi va il Sudafrica.

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