Alle 21 di stasera Piergianni Fiorletta con tutta probabilità sarà ufficialmente candidato a sindaco di Ferentino 2030, la coalizione civica con quale vuole “tornare al futuro”. Sono infatti in corso le primarie, alle quali partecipano anche Claudio Pizzotti e Manuel Caruso. In politica tutto è possibile, ma i pronostici sono favorevoli a quello che è stato il mentore di Francesco Scalia e Antonio Pompeo. Iniziando tanti anni fa un percorso che è diventato anche un modello politico. Non soltanto a Ferentino ma anche alla Provincia, governata per due mandati consecutivi da sia da Scalia che da Pompeo. In periodi diversi, con leggi elettorali differenti, ma con il medesimo spirito. Adesso però è cambiato tutto e la rottura tra Fiorletta e Pompeo è emblematica. A Ferentino il duello tra Piergianni Fiorletta e Alfonso Musa è anche quello tra Francesco De Angelis e Antonio Pompeo. In corsa per la fascia tricolore ci sarà pure Angelica Schietroma, poi bisognerà vedere gli altri. Luca Zaccari potrebbe esserci comunque. Inutile aspettare il centrodestra, lontanissimo da uno schieramento unitario. Il Pd ci ha abituato alle divisioni: tra Francesco De Angelis e Francesco Scalia, tra lo stesso De Angelis e Antonio Pompeo, tra Enzo Salera e Giuseppe Golini Petrarcone, tra Domenico Marzi e Michele Marini. In un certo senso non fa più notizia, ma stavolta c’è stato un passo in più: la coalizione civica.
Una specie di paradosso di questa provincia: già a Ceccano il Pd non ha presentato il simbolo. Stesso copione a Sora, dove pure ha appoggiato Luca Di Stefano. Medesima operazione alla Provincia. Un atteggiamento che stride tantissimo con il nuovo corso di Elly Schlein, anche ieri in piazza a sostegno delle ragioni delle famiglie arcobaleno. La Schlein ha già sterzato decisamente a sinistra, ha già riposizionato il partito su posizioni identitarie per cercare di riprendersi i voti che in questi anni sono andati ai Cinque Stelle. In Ciociaria il nuovo corso non è ancora arrivato, qui il capo è uno solo: De Angelis. Chiunque sia il segretario nazionale. A Ferentino Piergianni Fiorletta si prepara all’investitura ufficiale. E’ favoritissimo. Non potrebbe essere altrimenti visto che ha il sostegno di Giuseppe Virgili, Luigi Vittori, Andrea Pro, Alessandro Rea, Ugo Galassi, Tonino Galassi e Massimo Gargani.
L’OPERAZIONE SPECULARE DI CARDINALI
Alessandro Cardinali ha ufficializzato l’altro giorno la candidatura a sindaco di Anagni. Venerdì sera più di quattrocento persone hanno affollato la manifestazione organizzata per presentare il suo progetto per tentare la conquista della guida della Citta dei Papi. Meno di un anno e mezzo fa veniva eletto consigliere provinciale nel Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli, nell’ambito di un accordo trasversale con Pensare Democratico di Francesco De Angelis. Gianfranco Pizzutelli era presente anche alla discesa in campo di Anagni. Un particolare indicativo.
Alle provinciali di un anno e mezzo fa era il momento del Campo largo ad ogni livello, dalla Regione a scendere. Quando però quel modello è entrato in crisi, Cardinali non ha battuto ciglio: si è collocato nel gruppo Misto alla Provincia, ha deciso di appoggiare Luigi Germani e non Luca Di Stefano, indicato invece da De Angelis. Stava costruendo un altro tipo di alleanza politica ed elettorale. Totalmente civica. Ad Anagni concorrerà con questo profilo, anche se naturalmente tutti sanno che politicamente è cresciuto nel centrodestra. Il sindaco Daniele Natalia non lo sottovaluta affatto e si sta attrezzando per rispondere sul piano elettorale. Aspettando di conoscere le mosse di Franco Fiorito, sempre più convinto di candidarsi a sindaco in prima persona. Ma a pensarci bene sia ad Anagni che a Ferentino a cambiare è soltanto il tipo di coalizione: il civismo ha completamente sostituito i partiti. Ma gli attori sono gli stessi di sempre: Daniele Natalia, Alessandro Cardinali e Franco Fiorito provengono tutti e tre da esperienze di destra, Piergianni Fiorletta ha già fatto il sindaco.
L’ATTESA DI POMPEO
Antonio Pompeo sosterrà l’avvocato Alfonso Musa alle comunali di Ferentino, ben sapendo che il favorito è Piergianni Fiorletta. Ma a questo punto l’ex sindaco e presidente della Provincia deve riflettere seriamente se continuare il suo percorso nel Partito Democratico. Basterebbe mettere in fila tutto ciò che è accaduto: alle provinciali i voti ponderati di Francesco De Angelis sono risultati decisivi per la vittoria di Luca Di Stefano, che non era il suo candidato. Alle regionali Antonio Pompeo ha avuto un risultato straordinario: più di 15.000 preferenze. Sara Battisti ne ha ottenuto duemila in più, entrando in consiglio. Ma in quale partito chi prende migliaia e migliaia di voti viene tenuto ai margini? A Ferentino De Angelis, Battisti e Fiorletta vogliono spodestarlo. Dal segretario della federazione provinciale Luca Fantini non arrivano segnali, né di tregua né di recupero. Al congresso nazionale Pompeo aveva puntato tutto su Stefano Bonaccini e Dario Nardella, ma è andata diversamente. A vincere è stata Elly Schlein. Se l’ex presidente della Provincia dovesse decidere di rimanere nel Pd, allora farebbe bene a considerare uno scenario diverso. Tra qualche mese si celebrerà il congresso regionale del Pd e Daniele Leodori è tra i favoriti, avendo anche appoggiato la Schlein insieme a tutta la corrente di AreaDem di Dario Franceschini e a Nicola Zingaretti. Pompeo ha ottimi rapporti con Leodori. E’ questa una carta da giocare per cercare di continuare ad avere un ruolo nel Pd in provincia di Frosinone. Sicuramente Daniele Leodori non avrà l’appoggio di Francesco De Angelis e Sara Battisti. Il congresso del Lazio sarà molto interessante perché vedrà una marcata differenza tra Daniele Leodori e l’area di Roberto Gualtieri e Claudio Mancini. Per Antonio Pompeo potrebbe essere un’occasione.