Una parte del campo da golf del Comune di Fiuggi, recentemente dato in appalto a privati assieme ad altri servizi, sorge su terreni di cui ancora non è certa la proprietà, tanto che il Tar del Lazio, la scorsa settimana, ha condannato l’ente municipale a trascrivere, nel catasto terreni, il decreto di esproprio di due particelle, sulle quali nel lontano 1994 lo stesso Comune aveva approvato l’ampliamento della struttura di gioco. Ma resta ancora da chiarire la titolarità di altre 16 particelle di terreno, che nell’ancor più lontano 1984, sono state occupate per l’ampliamento del campo da gioco senza che l’esproprio si perfezionasse e senza che l’ente comunale versasse ai titolari le indennità previste e pur accettate nel lontano 1985.
Una vicenda che affonda le sue radici negli ultimi 40 anni circa e che ha visto, lo scorso mese di luglio, i proprietari dei terreni occupati rivolgersi al Giudice amministrativo affinché il Comune di Fiuggi provvedesse a trascrivere l’ultimo decreto di esproprio e soprattutto al pagamento delle indennità all’epoca previste (per complessivi 22.731.000 lire) con interessi e rivalutazione monetaria.
Il Comune di Fiuggi, infatti, ha proceduto con due espropri a prendere possesso dei terreni su cui ha poi operato l’ampliamento del campo da golf. Un primo esproprio (le 16 particelle ricordate) deciso nel 1984 e un secondo esproprio nel 1994 (ulteriori due particelle).
Sul primo esproprio è ancora pendente un ricorso alla giustizia amministrativa dopo che la sentenza emessa dal Tar di Latina al riguardo è stata rivista, lo scorso anno, dal Consiglio di Stato, che ha rimesso al primo giudice il fascicolo dopo aver chiarito i termini della competenza giurisdizionale.
Sul secondo esproprio, invece, non sussistono motivi di contestazione – il Comune di Fiuggi non si è neanche costituito davanti al Tar – per cui la richiesta di trascrizione del decreto regionale di esproprio – che ha fatto seguito alla delibera comunale relativa alle due ulteriori particelle di terreno – ha trovato l’accoglimento dei giudici amministrativi, i quali, a norma di legge, ricordano in sentenza al Comune fiuggino come la parte che beneficia dell’esproprio debba procedere ‘senza indugio’ alla trascrizione del relativo decreto.
Nell’ordinare al Comune la trascrizione dell’atto, i giudici si sono riservati di pronunciarsi sulla nomina di un commissario ad acta – pur richiesta dai ricorrenti – qualora il Comune rimanga ancora inadempiente. Le spese di giudizio per 1.500 euro oltre oneri e accessori sono state poste a carico del Comune che ha ora 60 giorni di tempo per uniformarsi alla sentenza del Tar. A seguito della trascrizione del decreto di esproprio i titolari potranno far richiesta del pagamento degli indennizzi. Mentre si attende una nuova pronuncia del Tar per gli espropri del 1984.