Un rito antico e superato, quello del giorno del silenzio elettorale, specialmente nell’era del digitale. Un altro rito, quello dei comizi di chiusura che non spostano nemmeno un voto, si è consumato. Ieri sera con Alessio D’Amato a Roma c’erano Nicola Zingaretti ma anche Piero Marrazzo, oltre al sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Si è notata Maria Elena Boschi, numero due di Italia Viva. Presente naturalmente Carlo Calenda (Azione). Mancava il Partito Democratico, sia perché molti dirigenti di prima fascia hanno preferito andare in Lombardia, sia perché con il congresso alle porte è veramente difficile capire chi rappresenti a pieno il partito sui palchi. Una costante in tutti gli appuntamenti di D’Amato in questa lunga campagna elettorale delle Regionali Lazio: l’assenza dei leader del Pd. Ieri, a tempo scaduto, i quattro candidati alla segreteria (Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Gianni Cuperlo, Paola De Micheli) hanno inviato dei videomessaggi per appoggiare D’Amato.
Ma in piazza non c’erano e infatti Piero Marrazzo non si è lasciato sfuggire l’occasione: “Mi aspettavo la presenza in piazza dei candidati alla segreteria del Pd nel corso del comizio di chiusura di D’Amato”. Segnale brutto perché trasmette la sensazione di una sconfitta inevitabile. Giuseppe Conte e Donatella Bianchi hanno invece insistito sul no al voto disgiunto e l’ex presidente del consiglio ancora una volta ha attaccato in maniera forte Alessio D’Amato. Mentre Francesco Rocca ha passato il pomeriggio di ieri a Colleferro, per verificare le condizioni dell’ospedale. L’ex presidente della Croce Rossa ha evitato con cura grandi eventi e mega-comizi. Dimostrando sobrietà, sicurezza ma anche piena sintonia con i tempi. Certe manifestazioni sono superate.
IL DERBY DEL PD ALLE REGIONALI LAZIO
Sara Battisti ha chiuso alle terme di Fiuggi e in un comunicato ha parlato di più di mille presenti. Antonio Pompeo ha effettuato manifestazioni a Cassino e Anagni per poi ricevere l’abbraccio di Ferentino al ristorante Il Giardino. Pienoni che fanno morale e che servono a ringraziare i potenziali elettori e tutti quelli che si sono fatti il “mazzo” in campagna elettorale. Entrambi aspetteranno con trepidazione il risultato di lunedì sera, per capire chi entrerà in consiglio regionale e chi invece dovrà leccarsi le ferite e capire come organizzare il proprio futuro politico. Su sponde opposte, per la prima volta da decenni, Francesco De Angelis e Mauro Buschini. Il leader di Pensare Democratico, attraverso Sara Battisti, difende la sua posizione maggioritaria nel partito. Il secondo ha diviso i voti di famiglia: lui appoggia Claudio Guerriero (Lista D’Amato), Francesca Cerquozzi ha lavorato per Pompeo. Tra i fedelissimi di De Angelis tensione e nervosismo sono alle stelle.
LA SFIDA DI SALERA
Il sindaco di Cassino Enzo Salera non vede l’ora di effettuare il rimpasto di giunta, ma prima dovrà aspettare il risultato elettorale. Salera conta sulle preferenze di Antonio Pompeo: le manovre e gomitate in faccia nel Pd gli hanno impedito di poter schierare un suo assessore al fianco dell’ex presidente della Provincia. Però adesso Salera per poter imporre la sua linea ha bisogno di una performance importante di Pompeo nella Città Martire. Anche perché dall’altra parte (dei Democrat) c’è il presidente del consiglio comunale e consigliere regionale Barbara Di Rollo, che ha scommesso tutto su Sara Battisti. Quindi avranno un loro perché i voti di Luigi Maccaro (Demos) e Barbara Alifuoco (Terzo Polo). Enzo Salera non sopporta molti di quelli che fanno parte della maggioranza ma anche della giunta. Se nel centrosinistra Pompeo arriva primo a Cassino, allora il sindaco procederà all’operazione “tabula rasa”.
Pure a Ferentino il tema è all’interno del Partito Democratico. Antonio Pompeo, sindaco fino a poche settimane fa, vuole stupire con effetti speciali. Gli serviranno tante preferenze e una percentuale molto alta. Dall’altra parte c’è sempre Sara Battisti, sui voti della quale Francesco De Angelis e Piergianni Fiorletta proveranno a capire come saranno le prossime comunali.
REGIONALI LAZIO: L’ABBRACCIO A MAURA DI FDI
Passione, identità, militanza, coerenza: i concetti che ha ribadito ieri sera Daniele Maura alla “sua gente” giunta da ogni angolo della provincia al Velvet a Frosinone.
Emozionato ha voluto ribadire i concetti cardine del suo impegno e quelli fondanti del suo partito. Ha richiamato il valore e l’essenza della comunità. Che in Fratelli d’Italia continua ad avere un “primato” rispetto alle chiamate dall’alto, alle sponsorizzazioni di qualche gruppo di potere e a qualche “simpatia”passeggera.
La sera prima era toccato a Gabriele Picano ricevere l’abbraccio del suo mondo nella sala gremitissima ed entusiasta dell’Edra Palace di Cassino. Picano si è giocato una partita difficile, traghettando a destra (con una certa facilità) tutto un mondo che fino a qualche anno fa riteneva Giorgia Meloni ideologicamente troppo distante. Il risultato di Picano e l’ottima campagna elettorale, dimostra anche la trasformazione dell’elettorato della nostra provincia.
ANAGNI E FIUGGI
Il sindaco di Anagni Daniele Natalia è riuscito a raddrizzare la rotta alle provinciali, adesso lo attende un altro passaggio importante prima delle amministrative. Natalia è uno dei commissari di Forza Italia, ma da tempo a reggerlo politicamente è Fratelli d’Italia. Dunque i voti della lista del partito di Giorgia Meloni nella città dei Papi non passeranno inosservati. Contro la riconferma di Natalia c’è la Lega di Nicola Ottaviani e Pasquale Ciacciarelli. Anche in questo caso sarà interessante vedere le preferenze totali. Nei giorni scorsi alla cena in onore del Capitano Matteo Salvini si è visto pure Franco Fiorito, ormai da anni di traverso rispetto all’ipotesi di un Natalia bis.
Fratelli d’Italia e Lega: la chiave per decriptare le prossime manovre anagnine sta nel confronto tra i risultati di questi due partiti alle Regionali Lazio. A Fiuggi il sindaco Alioska Baccarini ha scalato posizioni su posizioni nelle ultime settimane: prima con il ricorso contro la costituzione dell’Egato, poi con la regia politica dell’operazione sulla gestione di Atf. Vorrà vedere le percentuali del centrodestra nella città termale, che in teoria dovrebbe essere anche la roccaforte di Sara Battisti, capolista del Pd.