informazione pubblicitaria

CONDIVIDI

Capoluogo alla camomilla

Massimo Pizzuti
La politica continua a latitare al Comune di Frosinone. Nel centrodestra Forza Italia è all’appoggio esterno e nessuno si preoccupa. Poi c’è il silenzio totale su temi come la sicurezza e l’immigrazione.
Il centrosinistra non si scuote da un torpore destinato a portare solo altre sconfitte.
Settembre 9, 2024

Da tempo Politica.7 sottolinea come Frosinone (il capoluogo) non riesca a colmare il gap determinato dall’assenza della politica. In particolar modo negli equilibri e nelle scelte che avvengono in consiglio comunale. L’elemento che sorprende maggiormente è che nessuno sembra rendersene conto. Eppure mai come in questo momento l’allarme dovrebbe suonare per tutti. Innanzitutto per la maggioranza di centrodestra, proprio perché governa un capoluogo. Vale la pena inquadrare la situazione in un ambito totale. A livello nazionale bisogna varare una manovra economica che consenta il mantenimento dei conti pubblici avendo a disposizione risorse limitate. Come ha spiegato il presidente del consiglio Giorgia Meloni alla platea degli industriali a Cernobbio. Per quanto riguarda la Regione Lazio, tra ottobre e dicembre le scelte in materia di rifiuti, sanità e infrastrutture saranno tali da determinare novità importanti che andranno poi gestite nei territori.
Il Comune capoluogo dovrebbe rappresentare, al tempo stesso, un traino e un centro di gravità politica. Invece non avviene e la maggioranza di centrodestra rimane concentrata soltanto sul Piano di mobilità urbana. Argomento serio per carità, ma non onnicomprensivo.
Nel frattempo Forza Italia è all’appoggio esterno. Forza Italia, il partito di quel Silvio Berlusconi che si è “inventato” il centrodestra. Possibile che non ci sia stato un solo tentativo serio per cercare di recuperare la situazione? Inoltre 5 consiglieri che hanno preso le distanze non sono pochissimi. Va aggiunto che per i 3 esponenti del gruppo Futura (Teresa Petricca, Giovambattista Martino e Francesco Pallone) l’appoggio all’Amministrazione Mastrangeli dipenderà da tanti fattori. Ripetere continuamente che tanto non succederà nulla perché le opposizioni non hanno la forza (e la voglia) di determinare elezioni anticipate  non sposta di una virgola l’enormità del problema politico di Frosinone. Dove il centrodestra, da anni, rinuncia sul nascere a dare delle indicazioni di carattere politico su tematiche di attualità, fra le quali ci sono la gestione dell’immigrazione, il tema del controllo del territorio in determinate zone. Certamente si tratta di tematiche sulle quali le competenze specifiche sono della Prefettura e delle Forze dell’ordine, ma se in determinate strade o quartieri ci sono delle emergenze di questo tipo, non è possibile guardare da un’altra parte. Vale per il Sindaco ma anche per la Giunta, vale per i partiti ma anche per i gruppi consiliari.
D’altronde, dice qualcuno, cosa ci si può attendere da una città dove si prosegue pedissequamente, sulle scelte strategiche, sulla strada tracciata da Nicola Ottaviani?
Un sindaco “leghista” più attento alle problematiche legate alla costruzione della moschea che a quelle dei tanti cittadini alle prese ogni giorno con un’immigrazione incontrollata e con i numerosi episodi di criminalità ad essa legati.
E le opposizioni di centrosinistra? Non c’è unità di intenti tra Pd e Lista Marzi, tra Lista Marini e Polo Civico. Mentre il Partito Socialista da anni procede per conto proprio. All’orizzonte non si vede un federatore. In consiglio comunale il confronto, quando c’è, ha il sapore della camomilla. Va bene l’atteggiamento costruttivo e responsabile, ma possibile che sui temi amministrativi non esistono differenze di impostazione tra Fratelli d’Italia e Partito Democratico, tra Lega e Socialisti?
In realtà da anni ci si è abituati a considerare il consiglio comunale come un passaggio decisivo soltanto quando bisogna approvare i documenti di bilancio. Per il resto può succedere di tutto, tranne non ci sono le condizioni per interrompere la consiliatura. Ad essere svilito è il ruolo dell’aula, con i gruppi che sembrano rassegnati a non poter andare oltre la polemica fine a sé stessa. Ma come si può uscire da questo cul de sac? Tocca ai partiti rivedere le strategie e cercare di attivare una cinghia di trasmissione e di confronto con i gruppi, che a loro volta non possono disinteressarsi dell’attività amministrativa che avviene in giunta. Questo per quanto concerne il centrodestra.
Il centrosinistra dovrebbe riunirsi in conclave e avviare un dibattito su una sola domanda: quante altre sconfitte pensiamo di poter sopportare? Siamo già a quota tre.

Settembre 17, 2024

Alla Regione Lazio la verifica politica è decisamente “tosta”. Anche se il Governatore Francesco Rocca si mostra fiducioso sulla base

Settembre 12, 2024

«Come promesso nei giorni scorsi, questa mattina è stata ufficialmente riaperta la Galleria Capo di China lungo la superstrada Sora-Cassino

Settembre 10, 2024

“In merito alla situazione ex Selecta , area oggi sotto sequestro, tornata in cronaca questi giorni a seguito del vasto

Settembre 5, 2024

Un’azienda leader nel recupero e rigenerazione di oli lubrificati. Un sito industriale di prim’ordine in forte espansione e con tecnologie

Settembre 3, 2024

Le priorità della politica sono le elezioni regionali che si terranno in autunno in Liguria e poi in Emilia Romagna

ULTIMI ARTICOLI