Caso Itri, Calandrini prepara la ritorsione nei confronti di Agresti. A Latina è caos in Comune, è giallo sul ruolo di Marcheselli

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Esplode definitivamente il caso Itri. Il temporale di agosto rischia di trasformarsi in un’autentica bufera in grado di scuotere il centrodestra. Nicola Calandrini è uscito allo scoperto per attaccare il sindaco Agresti, dopo la decisione di quest’ultimo di ritirare le deleghe assessorili a Fratelli d’Italia. Il coordinatore provinciale del partito ha così dato un segnale di vita a distanza di 4 giorni dalla pesante presa di posizione del numero 2 regionale Enrico Tiero, allarmato per le vicissitudini politico-amministrative di due centri importanti del sud pontino. Non va infatti dimenticato che prima di Itri, a Gaeta è stata revocata la delega assessorile ad un esponente di FdI. Un episodio maturato in piena campagna elettorale per le regionali e rimasto per il momento senza motivazione.

IL RUGGITO DI NICOLA

E così, tirato per la giacchetta ormai da settimane, il senatore Calandrini ha finalmente fatto sentire la propria voce su una questione spinosa che vede FdI estromesso dall’amministrazione comunale di Itri. “Trovo davvero grave il comportamento del sindaco di Itri Agresti di ritirare le deleghe assessorili a FdI dopo la mancata partecipazione al consiglio comunale -ha messo in chiaro il numero 1 pontino di FdI- Quell’azione voleva essere proprio una presa di posizione nei confronti del primo cittadino per l’ostruzionismo portato avanti nei confronti di FdI e dei progetti del partito ogni volta non considerati. Anche in questo caso questioni come il piano antenne o l’orario di chiusura dei locali non sarebbero stati considerati. E anche questa volta come altre il sindaco aveva minacciato con estrema arroganza di ritirare le deleghe. Considero questo comportamento una mancanza di rispetto verso il primo partito della maggioranza che conta al suo interno anche un assessore regionale. FdI non voleva affatto dettare l’ordine del giorno, come ha dichiarato Agresti, ma rivendicava il rispetto che merita per il lavoro svolto finora. Ordine del giorno tra l’altro condiviso in riunione di maggioranza con il sindaco e tutte le forze alleate. Invece il primo cittadino ha volutamente spaccato la maggioranza”. 

Calandrini ha quindi lanciato un avvertimento forte al sindaco, mettendolo con le spalle al muro. “Se il sindaco vuole governare con una nuova maggioranza deve palesarlo, è giunto il momento -ha rimarcato il senatore- Anche se ritengo non fara’ molta strada questa amministrazione se pensa di ingannare i cittadini itrani che hanno espresso la chiara volontà nelle scorse elezioni comunali di farsi governare prima di tutto da FdI. FdI non è legato alle poltrone e lavorerà con la trasparenza che lo ha sempre contraddistinto. Anche in questo caso il gruppo consiliare FdI ha dimostrato grande integrità morale, con la guida autorevole del capogruppo Di Mascolo“.

IL CASO MARCHESELLI

Se nel sud pontino la contesa è tutta interna al centrodestra, nel capoluogo, cominciano a venire a galla falle sulla nuova organizzazione comunale. E questa volta è l’opposizione di centrosinistra ad evidenziare ‘strane’ situazioni che si stanno verificando con una certa frequenza. Agostino Marcheselli, ex capo di gabinetto all’epoca del sindaco Zaccheo e oggi in pole position per il ruolo di direttore generale, è finito nel mirino della minoranza consiliare. Una nota – a firma Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032 – è stata inviata all’indirizzo dell’assessora al Patrimonio Ada Nasti e all’assessore al Personale Andrea Chiarato, per chiedere informazioni in merito all’utilizzo degli uffici del Comune da parte dell’ingegner Agostino Marcheselli.

“La premessa – dichiarano i consiglieri di minoranza – è che le stanze e gli uffici del Comune di Latina sono destinate a impiegati e amministratori comunali o, attraverso apposite delibere, contratti di locazione o comodato, ad altre attività. In una delle stanze svolge però la propria attività lavorativa l’ingegner Marcheselli, che non risulta tuttavia titolare di impiego pubblico, di carica amministrativa né di alcun ruolo nell’organizzazione comunale. Pertanto – concludono – i consiglieri chiedono agli assessori competenti e alla sindaca qual è il rapporto in essere tra l’ente e Agostino Marcheselli, quali mansioni lo stesso stia svolgendo e se sia previsto un compenso”. L’opposizione chiede in particolare se vi sia un contratto di locazione o comodato stipulato dal Comune con Marcheselli. Sulla vicenda l’amministrazione comunale rischia di fare una brutta figura. Peraltro i ben informati raccontano che nelle scorse settimane anche altri ‘personaggi’ in ballo per incarichi importanti nello staff del sindaco siano stati intravisti nelle stanze di comando del Comune, senza ricoprire (al momento) ruoli ufficiali. Insomma, a piazza del Popolo la confusione regna sovrana. Ma adesso anche l’opposizione si è svegliata. Meglio tardi che mai.

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