La vicenda di pezzi del centrodestra che schizzano verso il carro vincente saleriano per finirci sopra è diventata da oggetto di racconti da retroscenisti informati ad arte, a fatto politicamente rilevante, emerso platealmente nelle ultime ore grazie al candidato sindaco del centrodestra, Arturo Buongiovanni. In una nota diffusa alla stampa, Buongiovanni fa nomi e cognomi dei protagonisti: “Alla luce di quanto emerso sulla stampa circa trattative in corso tra l’amministrazione uscente e Michelina Bevilacqua, Franco Evangelista, Armando Russo, Francesca Calvani e Tullio di Zazzo, intendo chiarire che, per chiunque abbia in qualche modo trattato o tentato una sua candidatura nelle liste di Enzo Salera, la porta di accesso al nostro progetto è già chiusa. Sono fermamente convinto della necessità di voltare pagina rispetto a metodi e logiche passate; siamo forti e determinati a vincere, per cui coesione e coerenza rappresentano elementi essenziali per la nostra squadra. È giunto il tempo delle scelte, da compiere con convinzione e senza tentennamenti. Cassino merita un’amministrazione unita e seriamente protesa verso il futuro”.
Insomma l’aspirante sindaco del centrodestra chiude le porte agli ex amici della coalizione di partiti e civici ma il fatto è che pure i saleriani, dopo una riunione di maggioranza, sembra che abbiano imbracciato la durezza e purezza di facciata per sbarrare, a loro volta, gli ingressi ad alcuni degli esponenti provenienti dal centrodestra. Non a tutti. Ovviamente.
Un articolo di stampa pubblicato il 17 marzo ha fatto da miccia. Ha dato ad intendere che la coerenza sarebbe il filo conduttore ineliminabile nelle scelte del sindaco uscente e dei suoi. Peraltro il pezzo in questione ha fatto riferimento alle mosse di Armando Russo e Arduino Incagnoli, oltre che a quelle dell’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone. Per quest’ultimo, morso dal clamoroso ripensamento su Salera evidentemente, le braccia della maggioranza sono aperte all’accoglienza (e ci mancherebbe altro, visto che il due volte ex primo cittadino era stato scaricato dagli ex amici della sua maggioranza). Per i primi due no. Si capisce poco che colpe abbiano, in realtà, Russo e Incagnoli visto che lo sport della trasversalità è molto diffuso e nessuno ne è immune. Meno che mai le fila dei saleriani.
Ad esempio l’ottima Francesca Calvani, oggi schierata col sindaco, comunque era tesserata di FdI fino al 2023, venne indicata da Massimo Ruspandini al Consorzio dei Servizi sociali. Oggi nessuno fa obiezioni su una esponente capace. Perché di curriculum politicamente trasversali non ne mancano di certo. Un’avvocatessa, ad esempio, sarebbe stata indicata da uno dei potenziali candidati a Sindaco di FdI della prima ora e, adesso, sarebbe pronta ad entrare nella lista di Pontone e Falese. Luca Fardelli, consigliere comunale di minoranza uscente come la Calvani, avrebbe già stampato i bigliettini nella lista di Demos anche se in Consiglio comunale ha votato più volte – coerentemente con la sua posizione – contro il Bilancio (nell’ultimo si è astenuto). Un operatore commerciale che si presentò a sostegno di Mario Abbruzzese cinque anni fa, sarebbe nella lista Pd mentre tra i dem tesserati spicca qualche altro suo collega della medesima provenienza politica e della stessa attività imprenditoriale.
Non va neppure dimenticato che i vari Fardelli, Di Rollo e Maccaro hanno influito non poco – con le loro decisioni autonome e legittime -, alla sconfitta elettorale di Luigi Germani alla presidenza della Provincia… pur sostenuto dal sindaco Salera sulla base di un’intesa con FdI. Insomma la coerenza è sempre stato un elemento granitico, incrollabile.
Ma adesso, dopo che gli schizzi di fango politico sono piovuti un po’ dappertutto, le questioni sono almeno due. La prima riguarda proprio i malcapitati Russo e Incagnoli che pure avevano avuto ufficiosamente il disco verde per la ricollocazione in seno aduna lista del centrosinistra. Il perché sia scattato il veto, secondo alcuni osservatori, è solo da collegare al fatto che il loro peso elettorale avrebbe favorito alcune formazioni a scapito di altre. Insomma meglio restare tutti più “equilibrati”. In termini di voti. La seconda questione riguarda il metodo. Se Salera proprio vuol dire “questo si” e “questo no”, dovrebbe farlo almeno sulla base di criteri che siano uguali per tutte le liste della sua coalizione. Cosa che oggi non è. Il metodo è autocratico ed autoreferenziale. Altro che coerenza.
Infine le ripercussioni ufficiali per sfuggire alla figuraccia. Il consigliere comunale uscente Francesco Evangelista ha diffuso una nota in cui ha ricordato di sostenere Giuseppe Sebastianelli. “Ma – ha precisato – non da adesso, bensì dalle primarie tant’è che si è fatto promotore della raccolta firme a favore del candidato sindaco che è stato scelto dai cittadini lo scorso 18 febbraio febbraio per essere l’alternativa al sindaco uscente, Enzo Salera. Nessun cambio di casacca, nessun incontro segreto ma soprattutto nessuna richiesta a coloro che oggi sono gli altri due competitor di Giuseppe Sebastianelli” Evangelista quindi si presenterà come candidato al consiglio comunale di Cassino sostenendo il progetto civico di Giuseppe Sebastianelli candidato a Sindaco.
Intanto la consigliera comunale uscente Michelina Bevilacqua è inviperita con Buongiovanni e l’ex sindaco Di Zazzo sconsolato, dopo le uscite del candidato del centrodestra su scuole e mercato coperto.