Un tavolo di confronto sul tema della sicurezza all’interno dei presidi sanitari. È la proposta che la
Cisl Funzione Pubblica di Frosinone ripropone dopo l’ennesimo episodio di cronaca registrato
all’interno di una struttura sanitaria della provincia.
E’ accaduto ieri, lunedì 7 agosto, quando un paziente ha diffuso il panico al pronto soccorso dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino.
L’uomo di 37 anni ha cominciato a dare in escandescenze aggredendo e minacciando il padre che lo aveva accompagnato, i medici e gli altri pazienti in attesa. E’ stato necessario l’intervento di polizia e carabinieri per affrontarlo ed immobilizzarlo. Contemporaneamente i medici lo hanno tranquillizzato.
Alcuni dei presenti hanno anche segnalato la presenza di un coltello.
«Quello che è successo è molto grave e deve far riflettere le istituzioni che ancora non sono
intervenute – ha affermato il Segretario Generale della Cisl Fp Frosinone Antonio Cuozzo – Più
volte nel corso delle ultime settimane siamo intervenuti sul tema della sicurezza, abbiamo assistito a
operatori sanitari che sono stati aggrediti, malmenati e che hanno rischiato la propria incolumità per
la mancanza di controlli e di vigilanza. Quello di Cassino è solo l’ultimo episodio in ordine
temporale ma deve spingere a una profonda riflessione. Come organizzazione sindacale chiediamo
da anni che si intervenga e che vengano istituiti presidi di sicurezza attivi 24 ore su 24. Presidi che
sono fondamentali per garantire l’incolumità dei pazienti e degli operatori sanitari. Purtroppo tutti i
governi regionali che si sono succeduti nel corso degli ultimi 15 anni non hanno mai messo in
campo azioni serie e progettualità per risolvere questo problema. Sicuramente non giova anche
l’assenza di progetti, anche di governance, a lungo periodo, perché solo attraverso una
programmazione e una pianificazione ad ampio raggio si può arrivare a risultati che siano duraturi
nel tempo. Alla luce di quanto accaduto nelle ultime ore ribadiamo la necessità di mettere in campo
azioni immediate, non si può aspettare che accadano fatti più gravi per intervenire. Mi auguro – conclude Cuozzo – in una presa di posizione dei rappresentanti territoriali, un tavolo di confronto e idonei piani di sicurezza. Il tempo delle attese è finito, occorre un atto di responsabilità».