La scena monopolizzata dal solo avvocato Arturo Buongiovanni nella presentazione di lunedì sera al “Manzoni” della candidatura a sindaco sostenuta da Lega, Forza Italia, Noi Moderati, Udc e 4 liste civiche, ha lasciato qualche strascico di polemiche più che altro sotterranee. Perché nessuno degli esponenti e rappresentanti di partito o lista è intervenuto per illustrare i motivi del proprio sostegno? Ad esempio è stata notata la nostra imprecisione nell’indicare come presente nel pubblico Pietro Pacitti, coordinatore provinciale di Noi Moderati, che invece era assente per motivi lavorativi (ce ne scusiamo con l’interessato e coi lettori). Una puntualizzazione che appare non casuale visto che, alla fine, la sintesi che doveva essere fatta dal centrodestra unito su Buongiovanni, non si è ancora materializzata.
Il punto è che l’adesione o meno di Fratelli d’Italia non può essere considerata marginale da nessuno degli attori protagonisti e meno che mai dal candidato sindaco.
Fatto sta che la riunione del regionale di lunedì sera a Roma è stata interlocutoria ed è possibile che una presa di posizione ufficiale di Fratelli d’Italia sulla candidatura Buongiovanni (l’avvocato ha detto di attendere a braccia aperte i meloniani) possa venir fuori dall’incontro di questa sera tra l’onorevole Massimo Ruspandini ed i quattro aspiranti della “rosa” portata sui tavoli provinciale e regionale dal commissario Tagliaferri: Silvestro Petrarcone, Angela Abbatecola, Fabio Marino e Michelina Bevilacqua.
Ma la candidatura Buongiovanni è stata uno tsunami soprattutto sulle primarie, preparate con cura e portate avanti per settimane con l’impegno dei 5 candidati che avevano iniziato a snocciolare programmi ed a promuovere discussioni.
La situazione attuale è che si sfideranno – con un sistema molto più easy, stando a quel che anticipa Tanfuk – raccogliendo voti ad un gazebo, sempre il 18 febbraio. In pista sono rimasti solo l’ex assessore Giuseppe Sebastianelli e il blogger Giorgio Di Folco.
Da ultimo, ieri sera, si è sfilato ufficialmente dalla competizione l’ex consigliere comunale Gianrico Langiano, probabilmente il più deluso di tutti essendo partito coi favori della vigilia, essendo sostenuto da Benedetto Leone e amici di lista.
«Ho deciso di fare chiarezza e prendere una posizione definitiva – ha scritto sui suoi profili social -: non parteciperò alle primarie. Visto il quadro politico che si sta delineando, sempre più marcato in queste ultime ore, ho deciso di non proseguire la mia candidatura alle primarie per la selezione del futuro candidato sindaco di Cassino. Lo devo a me stesso, lo devo a chi mi ha supportato, lo devo alla mia famiglia. Devo mettere avanti quella coerenza e quella trasparenza che da sempre guidano la mia azione politica e che fanno parte di quei principi fondamentali per una corretta vita pubblica. Lo faccio per il massimo rispetto che nutro nei confronti dei cittadini con i quali mi sono confrontato fino ad ora durante i miei tour dell’ascolto. Ringrazio chi mi ha sostenuto attraverso messaggi di stima ed affetto soprattutto in questi giorni».
«Per me – ha tirato le somme Langiano – sono stati momenti di riflessione e crescita personale e politica. Ringrazio gli altri candidati che con me hanno condiviso il percorso fino a qui, un cammino segnato da difficoltà, da momenti costruttivi e anche propositivi ma soprattutto bello perché fatto di quella politica vera che si fa per strada a contatto con i cittadini. Un’esperienza, quella delle Primarie, che ha lasciato molto a ciascuno di noi».
Poche ore prima aveva gettato la spugna anche la consigliera comunale uscente Laura Borraccio: «Le elezioni primarie, fortemente volute dal suo comitato promotore, di cui sono stata fautrice e promotrice, sin dalla sua costituzione, insieme ad altri amici e, di cui me ne attribuisco con costoro la genitura, ha svolto, prima ancora della fase finale del voto, una grande funzione sociale e politica. Grazie al grande lavoro svolto dai 5 primaristi, le primarie hanno avvicinato la gente comune, oramai disillusa, alla vita politica ed amministrativa della città»!
«Le primarie – siamo al passaggio centrale della consigliera comunale – hanno avuto la capacità di dare quell’impulso ai partiti, da tempo dormienti e, privi di entusiasmo per realizzare una convergenza per un progetto unitario, alternativo all’amministrazione uscente! Il dialogo, ora, è aperto, i partiti, in parte, sono scesi in campo e, dunque il progetto della unità, pare che stia decollando».
«In questa prospettiva – scrive con evidente fiducia nel fatto che un passo indietro possa agevolare la sintesi -, anche se con un pizzico di rammarico ma, con alto senso di responsabilità, annuncio l’inopportunità di proseguire nella mia avventura alle primarie 2024 che, potrebbero non giovare alla completa coesione di quel gran gruppo che sta per delinearsi. Saluto e ringrazio i miei sostenitori ai quali resterò vicina ed a loro disposizione, perché mi hanno dato la opportunità, in questa iniziativa, di approfondire el tante criticità e, le numerose lacune lasciate dall’attuale amministrazione in carica, temi sui quali la nuova giunta dovrà fortemente lavorare per una nuova idea di città che, Cassino merita».
«A Giorgio Di Folco e Giuseppe Sebastianelli, faccio un grosso in bocca al lupo e soprattutto un attestato di stima per al caparbietà nel proseguire il loro operato,a cui hanno aderito entusiasti. Il 18 febbraio sarò presente alle urne per dare il mio attestato, da cittadina non candidata, a Voi e alla grande opportunità che rappresenta l’istituto delle primarie», ha concluso Borraccio.
Il primo a capire che le primarie ormai erano saltate o comunque avevano cambiato volto completamento è stato Domenico Natale, commerciante molto noto e impegnato da sempre come attivista per il rilancio della città: «Avevo deciso di prendere parte alle primarie dei movimenti civici sicuro che, vista la serietà con cui erano state impostate grazie anche al lavoro del comitato dei garanti, sembravano correre verso una consultazione popolare ed un cambio di passo rispetto al decisionismo che vediamo applicato in ogni decisione amministrativa. Invece le manovre dei partiti di centrodestra sul candidato sindaco designato hanno bloccato il meccanismo delle consultazioni e mi trovo costretto a rassegnare le mie dimissioni da una appuntamento che, se si dovesse svolgere, avrebbe sicuramente presupposti e quadro complessivo di riferimento diversi da quelli nei quali ritenevo inizialmente di potermi muovere dal punto di vista elettorale e programmatico».
«Ovviamente e al di là di qualsiasi considerazione politica – aggiunge Natale – ringrazio tutti i colleghi di questa “avventura” purtroppo fermata prima che si concretizzasse del tutto, a partire dal direttivo e dai colleghi primaristi. Comunque è stata, già nella fase che ho vissuto di propaganda elettorale, una dimostrazione di democrazia: infatti ognuno di noi già in questi giorni ha dato la parola alla nostra comunità e si è messo in ascolto. Dopo gli anni della pandemia, quest’iniziativa politica poteva davvero riavvicinare i cittadini ai loro rappresentanti. Per questo ritengo che sia stata comunque una bella attività civica. Ora vado avanti con le mie sole forze per aiutare la città che amo ad uscire da una situazione decisamente critica».
Domenico Natale ha anche un pensiero per l’avvocato Arturo Buongiovanni, il cui nome pare in pole position per raggiungere la designazione unitaria dello schieramento del centrodestra: «Faccio gli auguri al candidato in pectore scelto già oggi da ampia parte della destra – chiosa -: uomo di cultura, esperto di associazionismo e ottimo oratore che, spero, sarà attento alle esigenze di tutti i cittadini, inclusi i commercianti ed i turisti e visitatori della città».
Secondo Natale, del resto, Cassino ha bisogno prima di tutto di ritrovarsi e di valutarsi per le potenzialità e le qualità che esprime come città: «Sembro l’ultimo dei sognatori ma non mi trovo più in una comunità che non riconosce le proprie tradizioni, che non valorizza la propria storia, che non si rilancia anche facendo leva sulla sua invidiabile posizione geografica. Quella che ho vissuto negli ultimi anni è stata, invece, una Cassino che addirittura ha ignorato le proprie energie economiche, non ha inteso promuovere settori trainanti come il turismo e lo sport, le produzioni a chilometro zero ed i comparti che rappresentano l’eccellenza nella tecnologia e nella ricerca. Significativo il distacco esistente tra Comune e Università».
«La priorità oggi – conclude Natale -, soprattutto all’ombra del declino del settore automotive, è quella di creare lavoro per i nostri figli tramite la valorizzazione del territorio in ogni suo aspetto. Occorre investire nell’innovazione, realizzare, ad esempio, una zona fiera dedica al cambiamento in atto. Un’area espositiva capace di assicurare visibilità a tutte quelle realtà che investono costantemente in ricerca e sviluppo in ogni settore. Urge un programma che punti al miglioramento continuo del settore food ed ospitalità. Sono solo alcune idee che intendo mettere a sistema col contributo di quanti si avvicineranno al mio progetto politico ed amministrativo».