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Cinghiali, minacce alla Giunta regionale (che ancora non c’è) dal Fronte di liberazione animale

Cesidio Vano
Febbraio 24, 2023

Il volantino di rivendicazione è comparso al mattino, dopo che la notte precedente alcuni attivisti dell’ALF (Animal Liberation Front) avevano sabotato le gabbie fatte collocare per la cattura dei cinghiali nei pressi dell’Ospedale Gemelli a Roma.

Cinghiali, un avvertimento “soft” alla Giunta Rocca

L’azione, durante al quale sono state tagliate reti, recinzioni e rotte le gabbie-trappola che dovrebbero catturare gli animali vaganti che poi verrebbero allontanati e rilasciati in altre zone più adatte alla loro presenza, è stata qualificata come “un avvertimento soft alla Giunta Regionale”.

Un avvertimento per portarsi avanti con il lavoro, visto che – come noto – l’esecutivo regionale dopo le elezioni degli scorsi 12 e 13 febbraio, deve ancora essere nominato. Ma chi conta di ricoprire una delle poltrone che avranno voce in capitolo nella gestione dell’emergenza cinghiali a Roma e nel Lazio ora è avvertito.

La rivendicazione del Fronte di liberazione animale

L’Alf, cosiddetto Fronte di liberazione animali è nato negli anni ‘70 in Gran Bretagna. E’ un movimento con simpatie anarchiche e che solitamente utilizza modalità simil-terroristiche per le proprie azioni.

Nel comunicato diffuso dall’associazione, si legge: “A mezzanotte abbiamo distrutto le vostre gabbie. Con questo gesto Alf ha deciso di dare un avvertimento soft alla Giunta regionale. Si continua imperterriti ad agire, nella totale incompetenza e mancato rispetto delle regole, facendo scempio della fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato».

Il riferimento all’esecutivo regionale, come detto, è fatto solo en passant. La Regione è fresca di rinnovo elettorale è in attesa dell’insediamento del nuovo governatore, Francesco Rocca, e del nuovo consiglio. Poi ci vorrà ancora una decina di giorni per la nomina della Giunta e, al momento, non c’è alcuna certezza su chi andrà a ricoprire cariche con competenze sulla questione del contenimento dei cinghiali selvatici che hanno invaso le aree urbane di Roma e di moltissimi altri centri in tutte le province del Lazio.

Nel mirino anche i presidenti di Roma Natura e Centro Carni

Non potendo “aggredire” e minacciare gli assessori che non ci sono, gli attivisti del Fronte di liberazione animale, provano ad intimorire chi, in esecuzione delle decisioni della Regione sta procedendo alla cattura e all’abbattimento dei cinghiali vaganti, minaccia per l’incolumità delle persone e spesso portatori di malattie anche per gli allevamenti.

Nel mirino degli animalisti-terroristi sono finiti così Maurizio Gubbiotti e Fabrizio Forti, il primo è il presidente di Roma Natura, l’ente regionale per la gestione del sistema delle aree naturali protette della Capitale, che ha voce in capitolo in merito a catture e abbattimenti e, il secondo, è il presidente dell’Associazione Centro Carni di Roma, che segue per conto della Regione gli abbattimenti degli animali e che per questo suo incarico è stato già oggetto di aggressioni da parte degli animalisti più estremisti.

Nella parte finale del volantino diffuso dopo il blitz notturno di mercoledì notte, infatti, si legge ancora: “Adesso BASTA! Fermatevi. Sappiamo chi siete e dove trovarvi, cari Gubbiotti e Fabrizio Forti. Non costringeteci a farvi amare sorprese. Siete voi i fuorilegge!”

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