Far prevalere il buon senso dovrebbe essere prioritario per chi come le organizzazioni sindacali si batte per la tutela dei lavoratori. Ma a volte la ricerca della pace sociale non sembra proprio voluta. E’ stato un classico, la signora Margaret Thatcher che invocava l’utilizzo del buon senso per combattere i sindacati. Quello che di fatto sta facendo anche il governo Meloni sia con quelli confederali che con quelli di base.
LO SCONTRO A LATINA
Nel capoluogo pontino siamo alla vigilia di uno scontro tra la Faisa Cisal ed il Comune. Il tema caldo è quello del trasporto pubblico. Faisa Cisal a maggio scorso decise di occupare la sala della Giunta comunale di Latina in protesta e in attesa che l’amministrazione Celentano ratificasse il finanziamento regionale da circa 1,8 milioni di euro per il tpl. il giorno successivo all’occupazione, all’esito di una riunione tra sindaca, assessore, Direttore generale, Dirigenti comunali e vertici della Società CSC, sembrava ci fosse stata la fumata bianca. Ma una nuova protesta sta mettendo in difficoltà l’amministrazione. “L’esasperazione degli addetti è arrivata al punto di non ritorno, il 1 luglio non si sa come si farà il servizio, visto che i fondi stanziati da più di due anni, per l’ennesima volta, vengono mantenuti in cassa. Qualcuno deve pagare per questo ennesimo ritardo, non certo i lavoratori”, questa la dichiarazione del sindacato. Insomma viene ventilato uno sciopero del servizio.
IL BUON SENSO
Bisognerebbe ricordare ai sindacati che fanno sciopero che finiscono con il penalizzare i cittadini che devono vedere garantita la loro possibilità di spostamento. Gianluca Di Cocco, assessore ai Trasporti e mobilità in merito alla polemica ha dimostrato autorevolezza e buon senso, lanciando un avvertimento all’organizzazione sindacale. “Pur consapevole dei timori dei lavoratori -ha evidenziato l’assessore- ritengo del tutto estemporanea l’esternazione offerta dal sindacato Faisa Cisal ai media locali per denunciare la mancata approvazione da parte della Giunta comunale di Latina di una delibera che avrebbe dovuto definire la vicenda del contributo regionale da trasferire all’azienda che gestisce in città il servizio di trasporto pubblico locale”. Ma soprattutto, viene evidenziata la strumentalità della protesta sindacale. “Va precisato -ha aggiunto l’assessore Di Cocco– che l’atto che il sindacato e i lavoratori di Csc attendono si è concretizzato attraverso un provvedimento dirigenziale”. In pratica si fa capire l’inutilità del contendere.
La determinazione dirigenziale in questione, infatti, è stata già firmata dal dirigente del settore Mobilità, l’architetto Daniela Prandi, e reca il numero 1328/2024 del 26/06/2024. “Ritengo che le notizie fuorvianti uscite siano frutto di malintesi e strumentalizzazioni sui quali non intendiamo alimentare altre polemiche -ha sottolineato ancora Di Cocco- è mia intenzione continuare a lavorare per migliorare il servizio di Tpl come da programma di governo del sindaco Matilde Celentano”. Una posizione non dura, ma sensata. Un assessore che risponde per le rime ai sindacati è già una notizia di rilievo. Soprattutto quando è palese la voglia di strumentalizzare una vicenda al contrario chiara e trasparente. Come nel caso in questione.