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Comunali 2022, tre Sindaci bacchettati dalla Corte dei Conti: dimenticanze ed omissioni nella relazione di fine mandato

Cesidio Vano
Invito a correggere il documento per i Comuni di Campoli Appennino, Picinisco e Piedimonte San Germano
Maggio 24, 2022
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Relazione di fine mandato incompleta o omissiva. La Corte dei Conti bacchetta tre degli otto sindaci ciociari che vanno al rinnovo amministrativo con le elezioni comunali fissate per il prossimo 12 giugno.

Pancrazia Di Benedetto (Campoli Appennino), Marco Scappaticci (Picinisco) e Gioacchino Ferdinandi (Piedimonte San Germano) scivolano tutti sulla stessa ‘buccia di banana’ rappresentata dalla relazione di fine mandato, che entro 60 giorni dal voto le amministrazioni uscenti debbono presentare ai cittadini e alla Sezione di controllo contabile della Corte dei Conti.

La relazione è obbligatoria del 2011 e, redatta dagli uffici finanziari del comune, deve essere sottoscritta dal sindaco e successivamente certificata dagli organi di revisione contabile dell’ente; va infine affissa all’albo comunale. Il documento ha la finalità di descrivere le principali attività svolte e dar conto ai cittadini dei risultati raggiunti nel corso dell’incarico.

Per la redazione dell’atto bisogna attenersi ad uno specifico modello approvato dai ministeri dell’Interno e delle Finanze. Ma proprio nella compilazione di questo modello, gli uffici di ragioneria e i sindaci di Campoli Appennino, Picinisco e Piedimonte San Germano hanno incredibilmente commesso lo stesso errore, dimenticando di elencare compiutamente gli atti di richiamo o censura che sono stati emessi nei loro confronti dalla Corte dei Conti del Lazio.

Infatti, giunti alla sezione della relazione dedicata ai provvedimenti emessi dalla magistratura contabile, ai tre enti è capitato di avere un’improvvisa perdita di memoria e non inserire compiutamente le delibere di controllo che invece sono state puntualmente notificate all’amministrazione.

A porre rimedio e a far riacquistare la memoria ai primi cittadini (uscenti) c’ha pensato la stessa sezione di controllo della Corte dei Conti che con tre delibere (le numero 57, 58 e 59 del 2022), depositate nei giorni scorsi, ha ripercorso i precedenti atti con cui venivano rilevate carenze, irregolarità e segnalate situazioni di criticità nei conti dei tre municipi.

Campoli Appennino

Nella relazione firmata dal sindaco Di Benedetto – come rileva la Corte – viene dato conto dell’istruttoria svolta dalla Sezione sui rendiconti 2014-2018 del Comune. “Tuttavia – annotano dalla sezione di controllo -, la relazione non riporta la deliberazione n. 55/2021/PRSE (trasmessa all’ente con nota n. 4553 del 7 giugno 2021) con cui la Sezione ha accertato il mancato invio, nei termini concessi, della relazione-questionario sul rendiconto 2019; alla stessa stregua la relazione non fa menzione della nota di rilievo n. 6700 del 29 settembre 2021 con cui il Comune è stato richiamato, in vista della ricognizione ordinaria delle partecipazioni detenute ex art. 20 d.lgs. n. 175/2016, da effettuarsi entro il 31/12/2021, al rispetto della tempistica di legge, rammentando la competenza dell’organo consiliare all’approvazione della relativa deliberazione. Al Comune è stato chiesto di “ad adottare le opportune misure correttive” della relazione.

Picinisco

Nella relazione firmata dal sindaco uscente Marco Scappaticci si riferisce che “L’Ente non è risultato destinatario di rilievi da parte della Corte dei Conti, se non l’invito a prestare particolare attenzione alla cassa vincolata a disposizione dello stesso per accantonamenti di fondi terremoto non ancora attribuiti”.

La Corte dei conti però ricostruisce diversamente la vicenda: “il Comune è stato oggetto di apposita attività istruttoria con riguardo ai dati esposti nei rendiconti degli esercizi finanziari 2014-2018, conclusa con nota di rilievo n. 1478 del 3 marzo 2020. All’esito dell’istruttoria svolta sono state accertate, tra l’altro: la tardiva approvazione dei rendiconti 2015-2018; lo sforamento – sia per il 2016 che per il 2017 – del parametro di deficitarietà strutturale n. 4 di cui al decreto del Ministero dell’Interno del 18/2/2013 (volume dei residui passivi complessivi provenienti dal titolo I superiore al 40% degli impegni della medesima spesa corrente); difficoltà nell’incasso dei residui attivi correnti; la mancata allegazione al rendiconto, per gli esercizi 2017 e 2018, del prospetto sui tempi di pagamento e sui ritardi previsto dall’art. 41, comma 1 del d.l. n. 66/2014 (conv. dalla l. n. 89/2014); il superamento, per il 2017, dei termini di pagamento previsti dalla legge; l’omessa esposizione del saldo positivo di parte capitale registrato nell’esercizio 2018 nel quadro della composizione del risultato di amministrazione.

Con la citata nota di rilievo sono state, inoltre, impartite specifiche raccomandazioni ai fini della verifica di corretta contabilizzazione del fondo anticipazioni liquidità, di congruità del fondo crediti dubbia esigibilità e delle altre parti accantonate e vincolate del risultato di amministrazione, richiamando, altresì, la necessità di costante verifica dell’efficienza dell’attività di riscossione delle entrate (con particolare riferimento alle misure di contrasto all’evasione tributaria) e piena intelligibilità delle operazioni di riassestamento dei residui attivi e passivi. Per questo la sezione di controllo ha chiesto al comune di Picinisco di “adottare le opportune misure correttive secondo quanto descritto in parte motiva”.

Piedimonte San Germano

Nella relazione firmata dal sindaco Ferdinandi viene riportato che “L’Ente non è stato oggetto di rilievo da parte della Corte dei Conti”. Ma gli stessi magistrati contabili ricordano come invece il Comune sia stato oggetto di apposita attività istruttoria “con riguardo sui rendiconti degli esercizi finanziari 2014-2017 (cfr. nota n. 3 5254 del 26 novembre 2018), conclusa con decreto trasmesso all’ente il 21 ottobre 2019, n. 6254 con il quale sono state impartite specifiche raccomandazioni ai fini di uno stretto monitoraggio dell’andamento delle risorse di cassa generate dalle gestioni in conto capitale, in partita di giro, in relazione al fondo cassa complessivo, tenendo conto anche dell’osservazione formulata dal revisore nel questionario sul rendiconto 2017 sulla necessità di individuare un sistema di controllo della cassa vincolata. La Corte dei conti ha quindi invitato il comune di Piedimonte San Germano “ad adottare le opportune misure correttive”.

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